Critica Sociale - Anno XXIV - n.10 - 16-31 maggio 1914

158 CRITICA SOCIALE sangue del nostro artigianato, stempra i ne1·vi e le forze del lavo1·ato1·e italiano! Tale è il voto più ardente che mi erompe dall'animo, menti·e porgo al novissimo (Putto dell'ingegno italico il saluto augu-rale e lo accompagno alte soglie detta lucida a,•ena. ove si sfrenano le pei·i– pezie appassionate ed emiche dellé battaglie e dell'oziane. ÀCHILLE LOR.IA , Il " co1npagnonnage ,,. Un "modernista,, del compagnonnage. Così fu defi– nito un operaio che visse nel secolo scorso in Francia, Agricol Perdiq_uier, che George Sand descrisse nel suo primo romanzo socialista Le compagnon du Tour de F1·ance sotto il nome di Pierre Huguenin, e Sue intro– rlusse nell'Ebreo Errante sotto le spoglie di Agricol Beaudouin, tanta era la simpatia che egli meritò nel suo tempo. Era quello il tempo del compagnonnage, specie di corporazione segreta, di masi:rnneria fra gli operai, che li stringeva in vincoli gerarchici ma di fraterna assi– stenza entro la corporazione dello stesso mestiere, ma li faceva forocemente ostili fra una corporazione e l'altrn al punto da dileggiarsi, insolentirsi, battersi a ~angue ed uccidersi ogni qualvolta si incontravano. Agricol Perdiquier, idealista, modesto e coraggioRo, si illuse di riconciliare le varie corporazioni, di pacifi– care i gavots coi dévorants, modificandone i costumi, attenuando l'asprezza delle loro canzoni, ma senza di– struggere nè i riti, nè i segni che distinguevano i com– pagnons. Pierre Moreau, un riformatore radicale, gli rimprove– rava la sua moderazione. " Il Iilio scopo, seri vevagli, è di riunire tutti gli uomini, tutti gli operai specialmente, in un unico fascio, in una sola società, ma per ciò bi– sogna distruggere tutte le distinzioni, i ba~toni e i co– lori. Non vi sentite ridicoli, voi stessi, quando siete in– fiocchettati di nastri o frangia in oro, con quel mazzo gigantesco che vi nasconde 'il petto?•· Ma Perdiquier rispondeva che, " se si distruggesse il compagnonnage e tutte le associazioni di artigiani che si sono formate spontaneamente, guidate da un istinto meraviglioso, si vedrehbe la classe operaia de– generare rapi<:lamente, poichè, non COI\S)scendopiù nè viaggi, nè mutualità, finirebbe col cadere nell'ignorauza, nell'ozio, nel caos •· Tutto inteso a un'opera di educazione morale nel seno della corporazione riusci inviso ai compagnons, dei quali aveva pubblicati i riti segreti e dei quali combatteva una delle più tipiche forme di attività: la guerra tra di loro; mentre era irriso dai nemici del compagnonnage, che volevano fondare l'organizzazione proletaria moderna. Capì la forza dello sciopero, " il solo mezzo che dia causa vinta agli operai-,,, ma non capi il movimento insurrezionale sboccato nella Comune, che egli com– battè rifiutandosi <li aiutare a costruire le barricate e salvandosi solo colla popolarità del suo nome. Les mémoires d'un compagnon, ora ripubhlicate dai " CahierR du Centra " (Rivière, Paria, fr. 7,50), sono la sna opera più notevole, che costituisce un documento caratteristico di una delle forme primitive dell'associa– zionismo operaio precedente al socialismo, una specie di sindacalismo rudimentale e massonico. st. ·' ça et là ,, di J. Guesde. JuleR Guesde ripubblica in ça et là (Ed. Rivière, Paria, fr. 3,50) vari suoi scritti sparai in Riviste e giornali dal 1875 al 1895. Il primo ha uno speciale sapore per noi, perchè ci riconduce alle antiche polemiche sulla proprietà, con una lettera al senatore Lampertico, la quale vide la luce nella Plebe di Milano nel 1877. L'ortodosso marxista, con quel 8uo linguaggio ta– gliente e consequenziale, ci presenta via via la Co– mune, la Crisi economica di Lione nel 1877, il primo Congresso operaio del 1876, la questione degli affitti nel 1882, ridiventata così attuale ai giorni nostri, e per risolvere la quale egli preconizzava la fissazione legale di un prezzo massimo degli affitti, prnpo,ta che riap– pare ad ogni acuirsi della crisi delle abitazioni e che, presentata ora alla Camera italiana da alcuni depntati BibliotecaGino Bianco socialisti, vediamo benevolmente commentata nella Nuova Antologia (1° maggio 1914) insieme alla proposta di consolidare il contratto d'affitto collo stesso canone almeno per 15 anni. Chiudono il volume alcuni articoli sui grandi ma– gazzini, i quali - in confronto ai negozi dei piccoli esercenti - " sia pure nell'attuale forma capitalistica, realizzano per i consumatori dei vantaggi evidenti ,, e che dal 1895 ad oggi si svilupparon6 88mpre più, de– terminando una concentrazione sempre più colossale dei traffici. st. " Il Capitale,,, lib1·0 pe1• il popolo. Quando, il 16 agosto 1867, Carlo Marx potè licenziare alle stampe il primo volume dell'opera immaue e ge– niale, che doveva dare le direttive sicure al più forte e più consapevole movimento sociale di ogni tempo, molti· s'illusero che esso potesse subito scendere nel cuore e nella mente di milioni di lavoratori destandovi una eco potente e infinita. Così non fu. Vani gli sforzi <li propaganda degli amici, di Engels pel primo. Della nuova pubblicazione la borghesia parve non accorgersi, uu po' per pArtito preso, un po' per non ~apere che giudizio farne e che atteggiamento prendere, scombus– solata da nn'opera così diversa da ogni altra, da un'o– pera storica e teorica, positiva ed astratta, µrofonda– mente erudita e severamente scientifica, eppure pas– sionalmente ,beffarda e ardentemente ri-voluzionaria; opera di difesa del diritto storico del capitalismo ed ins:eme di implacabile condannn. Ci volle del temµo prima che gli scrittori, che sogliono essere i campioni della borghesia, si risolvessero a correre alle difese. Il proletariato non potè subito penetrare il senso ascoso dell'opera scritta per lni, qnantunque il Sozial– demokrat e il lJemokratisches Wochenblatt, i due µrimi giornali operai dellA. Germania, ne scrivessero nna dir– fusa recensione. Soltanto le paniali volgarizzazioni che poi si diffusero numerose,, e più l'applicazione del me– todo marxist.a allo studio delle si11gole questioni eco– nomiche e della storia antica e recentE>,resero accessi– bile alle masse il pensiero fondamenta!~ della dottrina di Marx. Sopratutto era, ed è, compito della stampa quotidiana socialista illuminare con la fiaccola marxist~, tanto i gravi avvenimenti dell'alta politica, quanto quelli più modesti ogni giorno r1correnti, vale a dire tutte le questioni grosse e piccole' che interessano la vita degli operai, liberandoli dalla schiavitù intellettuale della • chiesa e della caserma. Oggi lo spirito del marxismo è penetrato profondamente fra le masse operaie, che vi• <!ero rivelati in esso sentimenti, aspirazioni, pensieri, che prima &sse ·avevano oscure e confuse dentro di sè. Però l'opera principale del socialismo, la .Bibbia det p1·oletariato, è ancora ben poco conosciuta direttamente. Il proletariato ha troppa scarsità di tempo, di energia nervosi\ e di denaro, e il poco che gli avanza di queste cose deve dedicarlo anzitutto al lavoro di organizza– zione. Ora, col' 1913, a trent'anni rlalla morte di Marx, è scaduto il termine del monopolio delle sue opere, e la Direzione del Partito socialista germanico ha dato a Kautsky il compito di lA.nciare una edizione popolare del primo volume del Capitale. La nuova edizione, te– ~tè uscita dalla casa Dietz di Stoccarda, editrice della Neue Zeit e della maggior parte delle opere scientifiche del socialismo tedesco> è popolare non soltanto per il prezzo (5 marchi e mezzo, -rilegata 6 m. e mezzo, per 'oltre 800 pagine, di cui 68 per un minuzioso ed utilis– simo Indice), ma altresi perchè il Kautsky, dopo avere introdotto nel testo tutte le possibili correzioni, com– prese le note dell'edizione francese e le correzioni a mano fatte da Marx e da Engels nei loro propri esem– plari clell'opera, insegna anche nella prefazione il mi– glior modo di trarre profitto da quella lettura. Certo anche questa edizione, per quanto popolare, presuppone lettori che, come diceva Marx, vogliano imparare qualche cosa di nuovo e quindi pensare. Lo studio dì un capolavoro di ricerca scientifica non può essere un giuoco di ragazzi, richiede serietà d'intenti, costanza e diligenza. Le difficoltà tuttavia sono state ridotte al minimo possibile, tanto che il lavoratore può mettersi in diretta comunicazione con ùno dei più grandi spiriti dell'umanità. (Berlino). f. v.

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