Critica Sociale - Anno XXIV - n. 8 - 16-30 aprile 1914

126 CRITICA SOCIALE e co~ì, salvando una situazione, inaugurava ·un pro– gramma. E l'anno appresso, scoppiata la guerra colla Turchia, egli lanciava un manifesto non meno celebre. incitando i suoi poeti ·a lasciar la penna pel moschetto, i suoi pittori a distinguer solo i tre colori della bandiera, i 8UOimu8ici a dare il la alle artiglierie. Tutta la brigata partì così - metaforicamente - pel campo di battaglia., seminando il terreno di vittime ideali. E una notte, in galleria Vittorio Emanuele, un poveraccio di giornalaio il quale s'ingegnava d'esitare qualche copia dell'Avanti!, veniva fermato, cazzottato, spogliato della sua merce ignobile. Nasceva in quella notte, con quel gesto di memorabile energia, il partito futurista .... VI. - Oonclusione. moda, piccola moda evanescente; ubbriacatura che sfumerà alla prima folata d'ossigeno: ma_ già troppo perniciiosa fra i giovani che han bisogno d'illudersi, e che nei caffè, negli ambulatori, ovunque si va a infor– mare, la sera, le idee mulinate di giorno, già troppo se ne occupano, sia pure per dirne male. Effettivamente l'autisocialismo Futurista-malgrado, e forse in virtù dei suoi atteggiamenti funambuleschi - è riuscito a farsi una sua facile c6terie. Non è certo il caso di gettare l'allarmi, di gridare il "Marinetti acl portas ! ,,; poichè non 'è facile che costoro riescano a toglierci il senno di testa cosi come tolsero le · copie dell'Avanti! sotto braccio al rivenditore. Ma il fenomeno, per quanto presenti tutti i caratteri della futilità e della transito– rietà, è di una certa tristezza. Questo movimento che " partendo dal_vuoto,per arrivare al niente ha per ponte l'ingiuria " minaccia ormai di speculare con troppa frequenza sulle fantasiii ventenni; sempre· docili .alle grosse parole. Lo schiiffo ..:.il pugno .... la grande Italia .... l'amor del pericolo .... Parole, vane parole, è vero: cap– sule da u·n soldo, con appenrt un granellino di polvere, ma che scoppiando assordano, intontiscono, obbligano tutti i fanciulli che passano a voltarsi indietro .. Pe1;i– colo, no, ma fastidio: e c'è il dovere di constatarlo .. MARCO RAMPERTI. dizione,· ma nulla autorizza a negarlo. Esse debbono la loro posizione privilegiata meno a una ragione di ordine tecnico, che all'organizzazione del loro mercato, per. cui, non appena mutino queste condizioni - e l'instabilità del commercio può farlo temere - e tosto subiranno la sorte che sarebbe loro imposta da questo mutamento. Insomma, fatta astrazione da questi ultimi esempi molto ristretti, ma senza voler dare a tj_uesta osserva– zione il rigore di una legge matematica, la fabbrica collettiva (cioè il piccolo laboratorio, costituito da un operaio più abile e intraprendente degli altri, contrap– posto alla fabbrica propriamente detta, allo stabili– m,ento) sembra essere una fase dell'evoluzione del– l'industria, intermediaria fra la piccola industria o l'artigiano indipendente da un lato, e la grande in• dustria dall'altro, più che una forma stabile e normale dell'organizzazione del lavoro moderno, come si era creduto nell'epoca della sua prosperità, e tempo .verrà in cui, forse, essa non sarà che un ricordo. *....,, Intanto continua la serie delle in.chieste pri_vate e pubbliche sullo stato dell'industria a domicilio. La più _recente è.,quell;i. compiuJ;,.anegli ..~tati p-ntt~,sul· lav,oro delle donne e dei fanciulli.e che occupa ben 19 volumi, I risultati di essa sulle operaie a domicilio permet– tono di trarre le seguenti constatazioni: 699 op·eraie finitrici lavorano in media 8 ore. al giorno per 220 giorni, per un salario totale di 126 dollari (L. 656,20). Sebbene l'inchiesta abbia spesso portato alla ·constata .. zione che la finitrice a domicilio guadagnava più. degli altri membri salariati della. sua famiglia, non ~ però meno vero che questa operai('. non potr~bbe vi:vere unicamente col prodotto del suo lavoro. La :ri-munera– zione che le vien data è insufficiente ad assic.u.rarlii un minimo di benessere: alloggio, vitto, vestiario, indi- . spensabile per conservare la salute fisica; Tutti gli.altri eleni enti d'apprezzamento: condizioni di abitazione, salari del marito, studio dei bilanci familiari, _permet– tono di concludere che le' operaie a domicilio sono .reclutate in una classe, molto più povera di qu,ella delle operaie di fabbrica (1). . Sui dati dei censimenti si può ormai conoscere, per alcuni paesi, il n:umero ·delle persone occupate nel la– voro a domicilio, in' rapporto al numero dei salariati in generale. . · · · . . ·, · In Francia, il_ censimento del 1906 rivelava l'a· pre– senza di 2.060.850 lavoratori isolati nell'industria.· ·Su questo numero, 850.000 operaie.a dpmicilio neU'irid'ustria _del vestiario, rappresentava.no probabilmente la· mag– gioranza dei salariati· da potersi considerare come· la– voranti a domicil'io .e che di questo- lavoro soffròlfo· la. conseguenze.. . ·· '·· '· · . In Ger:mània, il censimento d13l1907 annota 'soltantò, 405.263 persone çhe lavoraiw in casa (hqusgew'erk~trei'– bende Personen), [170.712 uomini e 284.551 donne], cioè L'avve~ire dell'i~dustr_ia r~r~le a d~micilio -. Una in- . J,8 J:!_er 100 de}la. pop~lazfone indu_sti'.f~le S14.84~,0,16)', chiesta negli Stati Un1t1- Entità del .lavoro a do- contro 451.984, net 1896, (266,181 uomuft ~ 2018,53 don.ne ), miciÌio nei vari paesi __:Legislazione _ Suoi effetti. cioè . .4 1 6 per_ cento deJia pogo~azio1?,e. iijdus.~riale_., <J~~e vedesi, fr.i, 11 1896 e 11 1907, 11numero dei la,vorant1 ·a domicilio è diminuito da 62.721 n~ll'insiei;nè (-'-1ÙU' 0 1~;, la diminuzione si è. verificata soltanto negli - i;iomini (-'-85:419, ossia - 33,36 per cento); le •donne -~_oi;ip in~ vece aµment(\te di 36.698 (+16,20 p~r cento) .. J là'v!>-:– ranti a dòmicilio sono frequenti principàlinen,te nella industria del vestiario: 163.875 (6L493 uoinini'e''l.J~ 1 38.~ donne) e nell'i,ndustria tessile: 138.282 (56.438 ~t>mitii CRONACA DEL AVORO A DOMICILIO Il lavoro a domicilio è una forma stabile d'ella nos-tra organizzazione del lavoro, oppure è destinato a scom– parire_? Questo si domanda ed indaga, in uno studio su le . industrie rurali a .domicilio, G. Olphe-Gaillard, nella · Revue d'Economie politique (gennaio~febbraio 1914) e, dopo un accurato esame delle condizioni della loro evoluzione, viene alla conclusione che .non una ve n'ha che non riveli in modo sicuro il germe di distruzione • che si sviluppa e de:ve finire per far trionrare la fab– brica collettiva. Il numero delle induitrie a domicilio destinate a scom– p~rire è impressionante. Alcune, come.le tessili, sono già virtualmente scomparse; per altre, come l'orologeria la tintoria, la fabbricazione dei pettini e le ferramenta' non è. che questione di tempo; per altre ancora, com~ la biancheria e i merletti, la scomparsa deve succedere immancabilmente al periodo di prosperità attuale. Delle tre industrie, rimaste fin qui·fuori da questa evoJuzione una almeno, la fabbricazione degli zoccoli, .ne è stat~ indirettamente colpita. Certo, nulla, allo stato delle cose, permette di prevedere un aggravamento della loro con- BibliotecaGino Bianco e 81.844 donne). . · .' .:.· .. La Svizzera,·. secondo la statisti<1a ufficiale, èontà 92.136 operai a rlomicilio (dei quali 66.927 ~onne) ~p~– cializzati principalmente nell'orologeria, la bijou~er.i~ · e la tessitura della seta·. · ·,- · In Italia 'la cifra ottenuta con l'elaborazione pelle statistiche frammentarie, permetté .di valutai:e a ~50.000 circa il numero delle persone lavoranti a domicilio prinqipalmente nelll!-filatura e tessitura qell9: seta, rieHa fabbricazione del merletto a mano e degli oggetti di paglia. Il censimento industriale deL19.ll, _che éonsi– dera come impiegati anche i membri della .famiglia ' .. ' •. (1) Bulletln dtt Mll1tstl..e ifa Tràv_alt, Janvl~r tua, dal quale ~ono tolte queste e le notizie che seguono.

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