Critica Sociale - Anno XXIV - n. 7 - 1-15 aprile 1914
tlllTlCA SùClALE 10t di rinuncia, impennacchiata di rivoluzionarismo se– nile. Di quante umane miserie si forma la filosofia della politica! Ma dal grande vivaio delle schiere socialiste e proletarie noi dobbiamo trarre gli clementi idonei a subentrare, con fisiologico processo di reintegra– zione, come è degli organismi sani e vitali. . Noi dobbiamo affermare la capacità del Socia– lismo a innovarsi cli continuo, nei. suoi programmi e nei suoi nomini, e la utilità della conquista del Comune, -per trarre da esso tutto quel che si può entro l'ambiente attuale, e per far di esso uno strumento e unti. trincea di agitazione e di lotta contro lo Stato borghese, quando le resistenze e il conflitto si accentuano più vivi. Anche perchè nessuna propaganda contro il -do– minio capitalistico e il suo organismo statale può farsi più efficace, che sulla base dell'azione comu– nale, .att.raverso a riforme, a questioni, a bisogni che toccano immediatamente la vita del popolo, che eia lui sono <<sentiti» vivissimamente, che gli rive– lano la esistenza e l'ostilità del grande Ente Statale ove s'accentra il dominio capitalistico, e dove più lenta è' la·penètràzione"'delle ·correrìtl 'proletarie. I I Conquistia~o i Comuni, oggi come ieri, per in– novarvi la vita le/cale, per farvi opera di trasfor– ·mazionc socialista con le quotidiane riforme; per premere e trasformare lo Stato, da queste piccole ròcche allaccanclo la potente ròcca centrale. GIOVANNI ZrnoRDI. LDQUESTIONE DEIFERROVIERI L'amico nostro avv. F1·ancesco Buffoni ha riassunto p~,· noi i tel'lnini della questione fe1·rovia1·ia. 1 l~ttori nosll'i gliene sapranno g1·ado. Con il suo a1·ticolo il Buffoni piullisto che p1·endere una posizione assoluta semb1·a voler incitare l'opinione socialista alla discus• sione. E noi non domandiamo di meglio che apl'ire queste pagirie alla discussione la qual~ ha dei riflessi d'ordine generale estremamente interessanti, come è quello d.elt'interes&e e delta giusli:zia p~1· il personale .in rtJpp01·to alle aziende di Stato, e, co1·1·elativamenle; municipali, le quali non offrono margine di i1tile. Jt tema, noi rico1·diamo, fl(, sfiorato nel Congresso socialista delle aziende muiiicipalizzate, ma quasi esclu– sivamente per quello che ha rife1·enza al diritto di scio– pero e che fu raffermato pienissimo. Ma pe1· il fondo det dibattito è tutto da t1·atta1·e. L'agitazione iniziata dai fefrovieri per ìl migliora– mento delle loro condizioni, prendendo sempre più vaste proporzioni, va diventando argomento di vive preoccupazioni politiche. · Un'esposizion,e sintetica, un esame sereno. ed obbiet– tivo della questione - certo grave e seria - non possono che tornare utili ed opportuni. Le domande del personale. Il memoriale con le richieste del personale venne fin dal 81 gennaio scorso presentato alla Direzione Ge– nerale delle Ferrovie dello Stato dai rappresentanti ·di categoria, riunitisi in Roma. Il Direttore 0-enerale non volle però riceverli; ap– pena consenti a delegare, per udire l'esposi~ione dei loro desideri, due funzionari ai quali dovette essere consegnato' il memoriale. Questo non cortese e non giustificato trattamento ~ollevò subito viva.ci proteste; furono convocati in ibliotecaGino Bianco tutta Italia dei comizi - un centinaio almeno, riusciti tutti magnificamente - nei quali i propagandisti illu– strarono al pubblico le ragioni e gli scopi del nuovo movimento della classe ferroviaria. Nel memoriale sono anzitutto riconfermate· le do– mande di indole gene1'ale, già da tempo avanzate dalla prima rappresentanza di categoria - revisione del re– golamento sul personale, riposo settimanale, migliora– mento dei turni e degli orari di servizio, regolarizza– zione degli anziani, modificazione dell'_'indennHà di malaria, norme di assunzione in servizio definitivo de– gli ex militari, nuovo trattamento per i biglietti ed i congedi, istituzione di scuole professionali - quindi vengono richiesti vari "p1·ovvedimenti urgenti assolu– tamente indispensabili ed imp1·orogabili "' e cioè: 1 ° un minimo di salario giornaliero di lire: tre per le categorie del basso personale a cominciare dal· se– dicesimo grado ed un proporzionato aumento per le categorie superiori fino al nono grado, con integra– mento nella paga del solo soprassoldo stabilito dalla 'legge 18' ;prile 1911 per quanti godono di tale sopras– soldo, fermi restando tutti gli altri soprassoldi anche complementari e le varie indennità; 2° eguaglianza di trattamento nella paga per tutte le categorie assimilabili; 8° abolizione dei punti di merito e degli aumenti a scelta; 4° indennità di notturna in misura di una lira per notte a tutte le categorie che fanno servizio in resi– denza; 5° modificazioni alle pensioni per i pensionandi e per i pensionati, secondo le promesse fatte nella adunanza plenaria coi rapresentanti, il 6 agosto 1912 (in ispecial modo si ·vorrebbe una pensione eccezionale per tutti gli agenti esonerati dal servizio per inabilità determi– nata da malattia professionale); l'elevamento del mi– nimo della pensione a cinquecento lire e la liquida– zione in base al tre per cento degli stipendi o paghe e competenze accessorie sottoposte d trattenuta,. il rimborso del versamento agli agenti dimissionari od agli eredi degli agenti morti in attività di servizio prima di conseguire titolo a pensione, oltre a diversi altri ritocchi di minor conto; 6° revisione del R. Decreto 477 del 7 novembre 1902 che disciplina il lavoro degli addetti alla " sicurezza del servizio ,,. Le norme attuali, " mentre sfibrano, abbrutiscono, uccidono i lavoratori - così afferma il Consiglio Ge– nerale del Sindacato Ferrovieri Italiani - non garan– tiscono affatto, anzi sono un permanente, gi:ave atten– tato alla vita di tutti coloro che viaggiano ,,. Il memoriale enuncia quindi una precisa e minuta serie di razionali disposizioni - converrà accennare poi solo alle piu importanti - in base alle quali do– vrebbero formarsi gli orari ed i turni di servizio del personale per garantire efficacemente la sicurezza del– l'esercizio delle ferrovie. Per il personale di macchina: lavoro effettivo di dieci ore al massimo di giorno e sui treni a velocità di cinquanta chilometri all'ora, e di otto ore al mas– simo di notte o sui treni a velocità superiore, con un riposo ininterrotto di dieci ore in residenza e di otto ore fuori di residenza; al servizio dei treni diretti e piani inclinati non saranno da superarsi cinque ore continue del percorso-orario e trecento chilometri di strada, e sette ore di percorso-orario in due periodi lavorativi sulle ventiquattro quotidiane,
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