Critica Sociale - Anno XXIV - n. 7 - 1-15 aprile 1914

108 CRITICASOCIALE supera i franchi 2,50 quotidiani, il contributo vien cal– colato soltanto su questa somma e vien concesso por non oltre i 60 giorni all'anno. Dal 1905 lo Stato stanziò annualmente 100.000 franchi. Ma la disorganizza– zione dei Sindacati francesi non. permise di utilizzare l'aiuto dello Stato che per soli 28.000 franchi nel 1905, e per 47.000 franchi nel 1911. Le Casse, nel 1905, erano 47, 1'101 1r12 salivano a 114; i soci aumentarono da 34.000 a 50.000. Anche taluni Dipartimenti e Comuni hanno soccorso le Casse disoccupati. Già ne.I 1896, due città, Digione e Limoges, ne avevano preso l'iniziativa; nel 1911, 51 Comuni vi contribuirono con fr. 112.000, e 12 Dipartimenti con fr. 19.000, ma anche qùeste tenui somme non vennero utilizzate dai Sindacati che in mi– nima parte. In SVIZZERA concedono sussidi i singoli Cantoni. Fu prima la città di Basilea, che, nel 19u9, fece una apposita legge, fondando una apposita Cassa statale, cui possono accedere tutti i giornalieri, uomini e donne, che abbiano compiuto 17 anni e almeno da sei mesi dimorino nel Cantone. Assicurazione volontaria anche questa. Il contributo dell'assicurato vien fissato, secondo le sue condizioni personali, dall'Amministrazione della Cassa, come pure il sussidio da concedersi, che non deve però superare i due terzi del salario nè i 70 giorni all'a,nno. Il suss idio m assimo è, per persone sole 1 di fr. -2,20; per chi de.ve provvedere a parenti, di 2,80: La 1 legge dice espli citamen te che gli assicurati disoccupati non sono tenuti ad occupare posti rimasti liberi in seguito a scioperi o• serrate. Basileà stanziò 35.000 franchi all'anno, di cui nel 1912 si -utilizzarono soli 27.C00; la Cassa non aveva che 1214 soci. Anche le Casse pro disoccupati, di almeno 50 soci, delle associa– zioni private del Cantone hanno diritto a sussidio dallo Stato, misurato secondo i contributi versati dagli assi– curati e secondo i sussidi dati dalle Casse (dal 30 al 60 per cento di questi). Una parte del sussidio statale serve a costituire un fondo di riserva, un'altra ad ele– vare il sussidio ai disoccupati. Nel 1912 il Cantone versò a queste associazioni 3412 fr!l-nchi. Anche i Can– toni di S. Gallo, Ginevra e Appenzell diedero alle As– sociazioni somme da 1600 a 3400 franchi; tenuissime, ma proporzionate al numero degli abitanti; 70.000 e 25000. Un Comune, Berna, possiede dal 1893 una Cassa d'assicurazione volontaria contro la disoccupazione, aperta a tutti gli Svizzeri dimoranti nel Comune che non abbiano superato il 60° anno, la quale, dopo otto mesi, dà vitto, nell!;\stagione invernale, durante 60 giorni al più, e un sussidio di franchi 1,50 al giorno per le persone sole, e di 2 franchi, se con famiglia. Il sussidio vien concesso anche durante le serrate. Il contributo del Comune ammonta ogni anno a 12.000 franchi. La patria del più diffuso e sperimentato sistema di assicurazione contro la disoccupazione è il Belgio. A Gand, come s'è accennato, venne per la prima voltà sistematicamente tracciata la tendenza di lasciare coin– pletamente ai Sindacati l'assicurazione contro la dis– occupazione, sussidiata dai Comuni con contributi pro– porzionali al sussidio dato ai disoccupati. Per i disor– ganizzat~ venne creata un_a spe_ciale istituzione, che però non pote prosperare. Pnnc1p10 fondamentale dél me– todo di Ganduè: "Aiutati, ohe il Comune di aiuterà,,.! Nel 1901 la città approvò un credito di 10.000 franchi che poi crebbe gradatamente sino a 35.000. Il success~ fu chiaramente. dimostrato dai dati che Louis Varley, fondatore del sistema, produsse alla Conferenza inter– nazionale per la lotta contro la disoccupazione. Dal 1900 il numero dei poveri soccorsi scese da 5875 a 3158, malgrado l'aumento della popolazione. Ventinove asso– ciazioni con 13.000 soci si valsero allora del fondo co– munale; oggi le associazioni .sono 45, con 20.000 membri. L'esempio di Gand trovò rapidamente imitatori in tutto -il_ Belgio, in_ 62 Comuni, e nella maggior parte delle città, fra cui Bruxelles. Le associazioni sussidiate sa– lirono a 439 e l'importo dei sussidi comunali a 147.000 -franchi. ~eguirono le Provincie, 5 su 9, che diedero complessivamente 50.000 franchi. Dal 1907 anche lo Stato riserbò 40.000 franchi all'anno, di cui però· si uti– lizzarono soli 25.000. I corpi pubblici, assieme dispo– sero di 22.200 franchi, che rappresentano la m~tà delle somme fluite nelle tasche dei disoccupati; abbastanza per il piccolo Belgio coi suoi 7.400.000 abitanti. Nei PAESI BASSI, soli i Comuni (24 nel 1909) con– tribuirono; Am st3rdam alla testa con 10.165 fiorini; fra BibliotecaGino Bianco tutti 42.000 fiorini, quasi la metà della somma :radunata dai Sindacati. Anche nel piccolo LUSSEMBURGO, che conta soli 260.000 abitanti, di cui 55.000 operai, la capitale, dal 1903, stanziò 1500 franchi ogni anno, ,e lo Stato, dal 1905, al– trettanto, in favore di 8 associàzioni con 800 membri. In GERMANIA diede l'esempio Colonia, che nel 1896 fondò una Cassa privata ma per incifamento del Co– mune. I mezzi venivano forniti da •contributi degli operai assicurati, da contributi volontari di terzi e da un sussidio annuo della città di 20.000 marchi. L'in– tento era provvedere alla disoccupazione invernale, so– pratutto quindi dell'edilizia. Alcuni anni sono la Cassa si trasformò secondo il sistema di Gand. /3i concesse agli operai delle associazioni ·di mestiere :di accedere alla Cassa, Questa versa alle associazioni da 0,75 a 1,50 marchi a testa per giorno, secondo il numero dei con– tributi settimanali ricevuti, al più 60 volte tanto nel corso di un anno. Per un esperimento su questa base e per la durata di due anni, Colonia stanziò 180.000 marchi. Strasburgo introdusse, prima, il sistema di Gand, con uno stanziamento di 50 ..0 marchi nel 1906, contribuendo per la metà di quanto i disoçcupatr per– cepiscono dall'associazione, però non oltre un marco al giorno. L'intesa coi Sindacati è perfetta, non 'pre– tendendosi· dai disoccupati che accettino lavori a con– dizioni inferiori alla nqrma. Seguirono l'esempio altri 16 Comuni, specialmente al Sud, a condizioni analoghe all'incirca a quelle già viste. Gli Stati germanici'finora non si mossero. Soltanto la BAVIERA, per gli anni 1914 e 1915, dispose 75.000 marchi per risarcire i Comuni delle spese-sofferte a tale-scopo, e per gli anni 1916-1917 uno stanziamento doppio. In ITALIA non c'è molto da dire. Soltanto l?adova e Brescia dànno ogni anno 5000 lire pro disoccu.pati. Il progetto di legge 1910, che chiedeva allo Stato 100.000 lire, è naufragato (1). In UNGHERIA., Budapest, nel 1913, stanziò 50.000 corone e Pressburg 6000, In· AUS'rRIA abbiamo un solo esempio nella città di· Leibach. L'assicurazione contro la disoccupazione è iµ_marcia, ma ancora ai primi passi. In lnJhilterra. . qontinuand?, ri~ssumiam0 nel modo il pìù breve pos– s1b1le lo studio d1 J. Kiittgen nel l{ampf: Il dovere della società di provvedere ai cittadini dis– occupati trovò espressio)le per _ la prima volta in una legge del 1905, ideata da1 Governo conservatore come un esperimento per tre ànni, prolungato poi per altri t~e anni dal Governo liberale succeduto. La legge sta– biliva le sovvenzioni che lo Stato e i Comuni'. avreb– bero dato a Comitati sorti in· 'pro dei disocc,u.',Pati. Poi la disoccupazione straordinaria prodotta dalla crisi del 1908 costrinse a pensare a provvedimenti più energici. Nel 1911 il Governo liberale, che nella lotta impegnata contro i Lordi a'veva bisogno del favore popolare, oltre che sugli Uffici del lavoro e sull'Assicurazione contro le malattie, legiferò sull'Assicurazione dei disoccupati. passere la légge_ entrata in vi'gore durante·uh''periodo d1 b1;1o_na " congiu°:tura ,,, verso la metà del 1912, rese poss1b1le la formazione d'un fondo di riserva bastevole. Dei 900.000 ·soci dei Sindacati che figurano nelle stati– stiche dell'Ufficio commerciale inglese, il 3,2 ¼ era in quell'anno disoccupato; nel 191 3, sol tanto il 2,1 ¼· mentre nel 1908 e nel 1909 si erll sali.ti al 7,8 e al 7,7 ¾'. _ L'assicurazione obbligatoria sta tale n on si estende a t~tti i mes_tieri, ma solo, per intanto, a quelli in c-µi la disoccupazione suol essere massima. La legge però contiene disposizioni che permettono di estenderla ad altri rami. Inoltre a tutti. i Sindacati che ne vogliono (1) Tratt,mdost dell'Italia, non dovrebbe dimenticarsi la Socleta Umani/ari,. di Mllnno che, come ha per !scopo easenzlale di aiutare nel miglior modo l'elevamento Indipendente del lavoratori, cosi ha, tra l molteplici suol congegni, anche una Cassa pel dlsoccupatl, lnrormata sostanzialmente al sistema di Gand, In quanto lntcirra 1 sussidi di quello organizzazioni operale che abbiano disposto oon le proprie forze Il sussidio dlsocmpazlone. La debolezza della orsa– nlzzazlone operala In Italia fa si che I concorrenti siano ben:ì)oohl e Il tondo assegnalo In bllanclo sia più spesso superiore che lnfe• rlore allo olchleste tecntcnmente. accettablll,

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