Critica Sociale - Anno XXIV - n. 6 - 16-31 marzo 1914
.. 88 CRITICASOCIALE · Eppure questo enorme progresso non si è effet– tuato senza esercitare una profonda influenza sulla popolazi0ne e sulla sua .salute .. È_ un _luogo comune omai che la e,rescente mdustriahzzaz10ne nasconde in sè le più gravi minacce alla salute delle masse operaie. La legislazione s1:1lleassi-curazioni , e .sulla protezione del lavoro ha agito contro questo pericolo, quantunque il prof. Bernhard in queste misu.re_tut<:– Jatrici della salute pubbltca non veda che dei « ri– guardi sociali_» _cheinceppa~o danno~amente la 1\bertà d'azione degh 1mprend1tor1! Per lm la cura d1 una malattia è un fatto strettamente personale dell'am– malato, quantunque le statistiche dim-0strino il ca- rattere sociale di molte malattie! · . Certo che se molto si è fatto contro i danni igie– nici della moderna industrializzazione - decrescere della curva di mortalità - mo.Jto resta ancora da fare in altri campi, come in quello delle malattie ner– vose, che sono· da considerarsi figlie del nostro tempo o almeno diffuse dalla evoluzione economica. Auto– revoli scrittori, come Hellpach, Grotja:hn (Soziale Pa– thologie, Berlin 1912), riconoscono essere le condi– zioni di vi.la del proletariato .moderno•. terreno favo- 1revole al sorgere della nervosità. In un lavoro, di Leubuscher e Bibrovicz: N eurasthenie in Arbeiter– kreisen (Deutsche Medizin. Wochenselir., 1905,), si ri– leva nei circoli degli operai delle grandi città 'Un'enor 0 rne. e crescente neurasten.ia , dovuta in parte al _cot– timo, e si nota come particolarmente minaociati. ne siano gli oper.ai intellettualmente rùigliori, che sen– •lono la contraddizione tra bisogni spirituali e le loro capacità di soddisfarli. Anche il prof. Max Laehr (Nervosi1iit der heutigen Arbeiter, in Allgem. Zeitsch. f. Psychiatrie 1909) vede nei rapp.orti ·eco– nomici moderni (cottimo, eccessiva ténsione, insicu– rezza del g-uadagno, ecc.) una ca.usa essenziale del nervosismo odierno. . . Queste, che potrebbero essere ritenute asserzioni non provate di singole persone, osserva il Wissell, tro,vano conferma nell'aumento .delle malattie nervose rilevate dai rapporti della cassa di mala.ttia dei aom– mercianti di ~~rlino_, nei ~apporti. sanitari_ dell'.ammi– m~traz10ne militare prussiana, e m quelli della ma– rina imperiale, dei quali il Wissell riproduce inte– ressanti cifre significative. Cosa conta di fronte a questi fatti, osserva il Wis– sell,. l'opinione di gente del calibro del prof. Bernhard, c~e considerano il nervosismo conseguenza dell'iste– na pe!' la ~end\ta? N_onsi i_nte_nde con ciò negare che• !1on si ver.1fich~no s1mulaz1om; ma queste non sono .m un_a proporz10ne maggiore che nel resto- della po– po.Jazrone, come afferma anche il prof. Thieqi nel -suo H.andb. der Unfallerkrankungen, · Bd. I. II già cHato dott. Zahn attribuisce alle -influenze secondarie .de– moralizzanti dell'isteria per la· rendita una parte su– bordinata e eccezionale . . Del resto, casi di fenomeni nervosi di. i.r1fortunati si' risco1_1trano anche presso non assicurati, quantun– que ess1. sfuggan·o per lo più a.i medici deg,li infor·– tunl, il cui materiale di osservazione è offerto solo dagli .strati operai. ·. . . . Il Wissell, prima di chiudere ha·'Ùnche un ·citmto .personale da •aggi'.1,lstare col pr~fessore, il quale af~ ferma:. « Quanto. s1~ nefasta l'opera dei legulei ( e an– che dei segretariati operai), come essi favoriscano la litiS"iosità _e la simulazione, come essi suggeriscano agh operai la « manìa della rendita ll, è ciò di cui si lamenta da tempo la letteratura medica ». · I): ver_o, 9sserva il_Wissell, che i legulei,, in parec– chi ca~1 d1 process_1 per mfortunl degli operai. cer– cano. d1 cav~rne dei. vantaggi finanziari per sè, coin– volgendo gh oper:a1 )Il processi disperati, q11antunque an~h~ t.~ .loro v1 s1~n.o brave persone, 0,he restano nei hm1t1 della legalita e possono sostenere il con– fronto con gli stessj avvocati. Che però il ·profes– s9r Bernha~d_ affermi che. 1 seg.~etariati operai favo– riscono la htig10s1tà, la s1mulaz10ne ecc. èiò dimo- · st~a solta1_1tocome egli ign(!ri ass~luta~ente quale az10ne socialmen~e ~tile compiano queslii istituti creati 'da.Ile orgamzza;i:1om ope!'aie e di cui esse p0ssono and~re verar:n·ente o_rg(!ghose._ È una disposizfo.ne ste– -re_o_t1pa_ degh stabuli _d1questi segretariati quella che Il segret8:r10 _deve r_1fiu~areconsulenza e assistenza _app~na _rIS!,lltiche_ 11 ricorrente intende sottrarsi ai suoi dovep. morah o legali. E cosi agiscono, senza BibliotecaGino Bianco eccezione e sempre, i segretari operai; ·i"quali ope– rano nel pubblico, interesse. « Ciò eh.e essi .abbiano fatto per. la propaganda e la diffusione della conò– soenza legislativa non si può esprimere in cif.re , e non lo può misurare se non chi conosce l'a,ttività dei segretauiati in pratica. Essi hanno insegnato. ,in che modo si serva l'interesse- pubblico. Sul -loro esempio si sono, in questi ultimi anni~ creati in Germania, in numero sempre maggiore, gli Uffici pubblici di con– sulenza legale popolare. Ed è all'opera educativa- di questi . Uffici di consulenza popolari, comunque si cihiamino, che si deve se, propòrzionalmente, sempre minore è il numero dei ricorsi ll. . . Questi gli interessanti appunti del Wissell- sul' libro del prof. Bernhard. La questione, però, che non . è solo una questione teorica - e tale !)On era nemc meno nelle intenzioni del prof. Bernb'ard -· merita di essere attentamente e urgentementé esaminata dai competenti, · tanto più in vista deJ.le riforme. cb.e. si stanno preparando alla legge infortuni e dei progetti ventilati di assicurazione malattia. · Il nostro scopo non è che quello di richiamare la atteazione. degli studi0si e dei pratie1,i nostri sul'l'at.– gomento. Gli Uffici di consulenza gratuita med.ica· e Ieg:11}e _esi\it~nti ~~r!l!:>,bt;),r~. i, più, i.nqi ~p.ti <l. d?f.~ in- formaz10m e suggenmenti 1h proposito. ' · . ' 'f. p. Ul[Off lUISTA Dfll'f Hf ~611 ELE [OMPEJIZIOH. SO[IA La storia delle conquis,te comp,fote dall'uomo nel campo delle trasformazioni dell'energia si identifica con la storia del progresso sociale. L'uomo - secondo è ornai accezione comune - co– me gli a-111ima.li, come J,epiante, vive e, vivendo, esp.Ji'ca la sua attività a mezzo ji trasformazioni di energia. Abbiamo due gruppi distinti di trasformazioni stretta– mente dipendenti dalla sua es-istenza, uno ·che po– tremmo chi·amare interno e l'altro esterno. 'il ,primo comprende quelle. che si riferiscono esclusivamente al funzionamento del suo o-rganismo ed è rimasto natu– ralmente sempre lo stesso, perchè nessuna var.iazione fondamentale ha subìto l'organismo stesso nelle varie parti che lo compongo.no e nella loro coordinazione; il secondo comprende.tutte quelle altre derivanti dalle svariate e complicatissime. relazioni dell'uomo · con l'ambiente. Sono queste che si ·sono andate continua~ mente allargando. *** Agli albori ,della. sua storia, quanc!Ò la sua vita si esplicava allo stato, selva,ggio, l'u·omo, sortto l'impulso di soddisfare ai suoi bisogni col· minimo s'f-orz0, di impadronirsi"p:iù ·facilmente degli 'anÌmàlli destinati a sfamarlo, di difendersi daJ.le belve e ·dallè intemperie, fu condotto naturalmente a servirsi dei ·priin,i. sfru– menti che •trovò a portata .di mano: il bastone ed il sasso. >I · Il bastone· ed il sasso furono dunque le prime mac– chine adoperate dall'uomo; macchine semplicissime, ma macchine. Il primo infatti, aumentando della sua lahghezza il raggio di azione dell'energiai'~usc.olare del braccio, adoperato a percuotere, trasforma ql!J.esta energia in energia di movimento trasportandola nel punto colpito; oppure si presta ~ · vincere più facil– mente speciali resistenze ed allora costituisce la leva. La pietra cambia anch'essa l'ene-rgia m1 :1scola.re in energia di movimento .ed ha il :vantaggio sul bastone d! ac,crescere in maniera molto più notevole il Paggio _d1azione.del braccio. In seguito la fisica ha ric0struito l'inte,ra teoria in base alla quale funz.ionano iii.bastone e la pietra; ma l'uomo che -li.adoperò nulla sape:va d,i ' 'I ,, I
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