Critica Sociale - Anno XXIV - n. 6 - 16-31 marzo 1914

CRITICASOCIALE 91 vratuttd si tratta di un fenomeno economico di va– stità ciclopiche, a cagione del quale va perduta una grande aliquota di ricchezza. Si spiega cosi l'interessamento CJhe gli Stati civili hanno ,portato al fenomeno e la parteci·pazione diretta alle opere che possono ridurre le conseguenze della tubercolosi. L'Italia è uno dei tre o quattro .Stati europei che per contro non si è molto commosso della tubercolosi: e se qualcosa va facendo contro la tubercolosi, ciò n0n è propri.o per merito dello Stato, il quale ha per suo c~nto ignorato per intero il quesito sociale della tubercolosi, limitandosi a modestissimi• sussidi senza imiportanza p·ratica, agli enti che qualcosa fanno con- . tro la malattia. Nè la sua parteci,pazione alla lotta indiretta che si impernia specialmente nella casa buona e bella, è cosi impoTtante da permettere la conclusione che al– meno per questo lato ess.o ha assolto il suo dovere. '·· Bisogna .,q.uindi. chec, lqi ,Stato . .intervenga clire,tta– mente, energicamente nella lotta e occorre nel modo più assoluto che cooperi in maniera efficace a risol– vere un q·uesito C!heè di interesse capitale per la ric– chezza della nazione. Tanto più che è facile acqui– stare la ,persuasione che con della buona volontà si può rapidamente influenzare la cifra di morbilità e mortalità tulbercolare, rendendo tangibile l'utile so– ciale che dalla intrapresa deve derivare. Il più urgente bisogno ,per realizzare praticamentf.' q·ualcosa di ben effioace contro la tubercolosi in Ita– lia è fornire gli ospedali adaJ,ti per i tubercolosi. Il numero di letti che noi possediamo allo scopo è irri– sorio: e se si vuol fare qualcosa di sensibile, bisogna creare· 10.000 letti spedalieri ad hoc. il che vuol dire che bisogna fondare una cinquantina o una sess.antina di ospedali per tubercolosi! Il numero è scars_o quando si tenga presente che in Italia si hanno 60.000 morti annui di tubercolosi, dei q,uali due terzi ,proletarii, e probabilmente cinque o sei volte tanti malati. ' · Noi,non abbiamo, è vero, nessuna legge obbligante alla spedalizzazione del povero: ma al di là del senso di giustizia sociale, al di là del senso di responsa– bilità umana, trattandosi di una malattia trasmissi– bile come la tubercolosi, la prudenza egoistica do– vrebbe spingere a creare 1 gli ospedali occorrenti. ' Naturalmente lo Stato dovreb.be assumersi una •par– _te del peso di questi ospedali: per es. : la loro fon– ; dazione 1 lasciandone il funzionamento agli enti locali. . ~I 'che VQ.rreblle !}Ur sem~re dire,. a L. 5000 ,per letto, .,:una spesa d.i 50 milioni,' che naturalmente dovreb-b'ero ripartirsi in una serie di annualità. Ma poche spese sarebbero fruttifere come questa, che permetterebbe la spedalizzazione di 20--30.000 individui all'anno. ·Nessuno si· illude di salvare una alta ali,quota di questi tuhercolosi, ma per. certo si realizzerebbe un tale beneficio nelle difese, che si vedrebbe la cifra di mortalità ridursi di un terzo almeno in breve giro di an-/{i: e se soltanto si ottenesse di salvare 10.000 in– dividui all'anno su 60.000. (e verosimilmente si deve ottenere di ,più), soltanto il risparmio di vite (calco– lato la vita dell'uomo produttivo in L. 5000... cifra molto modesta e che i moderni economisti troveranno trpppo bassa), si avrebbe un guadagno annuo di 50 milioni. Al quale dovrebbe logicamente aggiungersi il guadagno costituito dal minor numero. di malati, che dovrebbe essere enorme, sapendosi quanto con– siderevole sia la durata della malattia, quanto grave il costo della assistenza e il danno del lavoro sospeso. BibhotecaGino Bianco Non sono dei sogni nè esagerazioni: noi abbia– mo la dimostrazione assoluta ofTerta dalla Inghilterra e dalla Germania, che tutto ciò si può raggiungere. L'Inghilterra è arrivata in un trentennio a risultati 'ancora più belli: però non si è valsa della sola spe– dalizzazione, ma ha messo in giuoco altri coefficienti che •possono influenzare rapidamente il fenomeno de– ~ogra,fico della tubercolosi, quale è quello della tras– formazione e del risanamento della casa. Riaffermiamo intanto il dovere della costruzione degli ospedali per tubercolosi. Sulla utilità assoluta di quest'arma non esiste discussione ed essa presenta il vantaggio di essere bene accetta anche a coloro · che accanto al quesito profilattico e anzi prima di questo, pongono il quesito sentimentale dell'assi– stenza. Occorre qualche milione all'anno e bisogna saperlo trovare: e si troverebbe subito, se coloro che pro– clamano di preoccuparsi degli interessi nazionali com– prendessero che con una spesa relativamente modesta 'sii ·n'l'aqtetigono abili al lavoro alcune ·decine di mi– gliaia di individui in più. ogni anno. Questo contributo dello Stato, diretto alla costru– zione degli ospedali, deve essere integrato con con– tributi minori per sussidiare efficacemente i dis•pen– sarii, che alla prova dei fatti hanno dimostrato di non essere istituti artificiosi, ma di servire molto bene alla lotta antitubercolare, pure richiedendo nel loro funzionamento dei mezzi molto modesti. Questo aiuto lo Stato dà efTettivamente già, ma i contributi sono troppo esigui perchè abbiano un valore sensibile, e davvero sarebbe stato logico che almeno talune delle tasse sui consumi voluttuarii di recente intro– dotte, avessero trovato applicazione in questa che è la più urgente e importante lotta economica dei po– poli civili. Non senza aggiungere che questo còmpito non può allontanare la visione dalle opere maggiori che com– battono energi-camente la tubercolosi, e cioè la tra– sformaziÒne della casa. Pur troppo da noi tutto ctò è sentito cosi scarsamente dalle popolazioni, che per lungo tempo ancora si dovrà lottare perchè venga almeno attuato l'atto di fede delle città civili, che è la costruzione grafica del piano regolatore. Piccola cosa invero, la quale non ha se non un valore docu– mentario ed è puramente e semplicemente una atte– stazione ed un proponimento: un atto che almeno prova la coscienza dei destini delle collettività che _·;.voglio·noessère sul serio civili. 1 Si riuscirà premendo'· sul Governo a ottenere che questo modestissimo programma di azione antituber– colare sia attuato? Si riuscirà a persuadere che è per questa via che si rende forte e grande una nazione? Prof. E. BERTARELLI. I . CON6HESSI NAZIONALI SOCIALISTI Resoconti stenografici. Bologna 8-11 aprile 1904 . Firenze 19-22 settembre 1908. . Milano 21-25 ottobre 1910 . . . Modena 15-18 ottobre 1911. . . Reggio Emilia 7-10 loglio 1912 . Congresso dei consiglieri comunali Firenze 1910 . . . . . . . . socialisti, L. 1,– • 2,– J) 2,- 11 2,- 11 3,- n 1,50 I sei volumi che importano complessivamente L. 11,50 verranno spediti fl'anco di porto a chi mand_erà L. 7,50 alla Libreria Editrice "Avanti! fll via S. Damiano, 16, Milano.

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