Critica Sociale - Anno XXIV - n.3 - 1-15 febbraio 1914
CRITICA SOCIALE 41 è di quello metallurgico di Westfalia di potenza éalo– rica superiore a quello dei gazometri, privo assoluta– , mente di polvere e rispondente ad ogni esigenza di utilizzazione sia per càlo1:iferi come per st1.1feo cucine economiche. L'antracite - che precede_ntemente i privati v_en– devano a L. 7 e L, 7,50 il quinta.le rispettivamente per le due spezzature arancio e noce -- viene venduta dal– l'azienda municipale rispettivamente a L. 6,20 e G,50 a 'domicilio. ' La legna di faggio - vend11ta dai privati al prezzo minimo di L. 5 al quintale - il Municipio può ·darla a L. 4,60 sempre a domicilio. · Circa i modi di vendita - intanto che l'esperimento darà i suoi consigli - ecco lA norme principali che la . regolano : · a) I quantitivi minimi sono fissati nelle stiguenti misure: Legua di faggio spaccata •Kg. 50; Carbone di legna, un sacco ordinario di circa Kg. 30; Carbone minerale, un sacco ordinario rli circa Kg. GO. b) Ciascuna ordinazione non può superare i quin– tali due per la legna e per il carbone dolce, ed i quin– tali dieci per il carbo_ne minerale. I· sacchi sono rego– larmente piombati. c) L'azienda può aumentare i quantitativi quando si tratti di istituzioni di carattere operaio e di uffici d'intere~se pubblico. Quanto alla direzione e al!' amministrazione della nuova azienda esse furono affidate al per8onale che già gestiva le altre aziende vittuarie municipalizzate e non occorse che l'assunzione di tre facchini, e per il trasporto ·a domicilio presta servizio retribuito l'azienda_ munici- palizzata dei tra~porti. · Abbiamo già detto che i primi risultati sono soddi– sfacentissimi e possiamo anche aggiungere che la cit– tadinanza ha accolto col più largo favore il nuovo espe– rimento municipale. Al 31 dicembre l'azienda - apertasi il 2G settembre - avevi} venduto a privati 1200 quintali di coke, 700 di antracite, 400 di legna di faggio e 100 di carbon dolce oitre ad aver provveduto alla fornitura degli uffici del Comune, della Provincia, delle Opere Pie, militari, fer– roviari, alla Manifattura tabacchi ed altri. È orm,IJ,iasstç~rat?,,cl;te tale intrapresa si ,cjliuderà con un utile netto di oltre mille lire alla fine della sta– gione invernale, nel mentre ha dato ben maggior utile ai consumatori, i quali han visto ribassati i prezzi dei rivenditori privati al limite o quasi dì quelli municipali. Gli sviliippi di cui è siiscettibile questa municipali~1ta~i<>ne. 1 Ma - ciò che più conta - l'ottima riuscita di questa municipalizzazione, dì una J!emplicità rudimentale, è sperabile che aprirà la via alla sua estensione ad altri generi di largo consumo popolare, come, ad es., il riso, le patate, la farina di grano e di granturco, i fagìµ.oli e così via. Al pari di ciò che praticano parecchi Comuni della Svizzera, i Municipi nostri -- e quello di Verona che è stato il primo speriamo proseguirà nel dare il buon esempio - potrebbero e-vitare nella vendita di tali generi alimentari base persino le spese e le responsa– bilità del magazzinaggio, prènotaodo le richieste degli ac,-uirenti e avvertendoli con appositi manifesti o con ibliotecaGino Bianco partecipazioni a domicilio del giorno e dell'ora della: vendita immediata dei detti generi, che potrebbe farsi magari per scalo ferroviario. Un simile sistema non necessiterebbe neppure di continuità e potrebbe essere intrapreso indifferente– mente dai grandi e dai piccoli Comuni -- specie nei periodi di maggior turbamento del mercato dei con– sumi o di maggior disagio delle classi lavoratrici per la disoccupazione, le forti crisi industriali, le ser– i-ate o gli scioperi. Sopratutto, poi, riducendo al limite minimo le spese di esercizio, consentirebbe ai Comuni di far quasi coincidere i prezzi di vendita coi prezzi di acquisto, costituendo così per i consumatori operai - attraverso il vantaggio economico - uno stimolo– efficacissimo alla previdenza per raggruzzolare i denari necessari all'acquisto del quantitativo minimo fissato– sulla vendita municipale. E se l'amministrazione comunale di Verona, come è prob11bile, farà per prima questq nuovo esperimentor estendendo ad altri generi di consumo, come: riso, pa– tate, fagiuoli, farina di granturco, il felice tentativo– compiuto con la vendita della legna da ardere e del carbone, chi sa che non approfitti della b9naria ospi– talità del direttore di Critica Sociale, e mi attenti a. "zuppificarne,, di nuovo i lettori.· GINO BAGLIO:-;r. COME !I PA6AHO LEVARIE FORME DIEHER61A · Il disordine dei metodi attuali. Ciò cbe si deve fare. Più che mai si va intensificando il movimento ver=so la distribuzione collettiva delle varie forme di energia. necessarie agli svariati bisogni dell'uomo. Dal giorno in cui si è inventata la dinamo, si è mo– dificato radicalmente il modo di attingere alla natura. la forza per avere il movimento delle macchine nelle officine dedicate alla industria, per avere il movimento dei veicoli destinati a rendere sempre più rapida. l'esplieazione dell'attività dell'uomo in tutte le sue ma– nifestazioni, per avere l'illuminazione delle vie e delle case, per avere il calore necessario alle cucine ed a correggere i rigori delle stagioni invernali. La richiesta e andata diventando sempre più largar e le reti di distribuzione adatte a soddisfarla si sono andate facendo sempre più estese. , E un bel momento si è temuto che ll carbon fossiler ammassato dai cataclismi preistorici che inabissarono nelle· viscere della terra intere foreste di alberi gigau– teschi, si sarebbe esaurito a non lunga scadenza e si è trovato modo di riparare alla terribile eventualità, sfruttando la forza meccanica delle acque correnti im– petuosamente dai monti al mare, le quali, salvo ca~i speciali dovuti a circostanze di varia natura, sono lar– gamente distribuite in tutta la terra. Ques_to metodo di utilizzazione ha reso auche pitL evidenti le conseguenze dannose del vandalismo com– piuto· dall'uomo nel devastare alla cieca boschi e fo– reste, preoccupandosi soltanto di un guadagno imme- -djato ·più o meno lauto. I bo ~r.hi e le piante, in gene– rale, esercitano in natura una funzione complicata, che se non apparisce a primo aspetto evidente, non è per ciò meno importante. Tanto più importante in q·uanto interessa vari rami dell'economia della natura. Fra que– sti il regime delle acque, le qnali per varie ragioni che qui sarebbe troppo lungo ricordare,· sono stret– mente legate all'esistenza delle piante e anche le spe-
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