Critica Sociale - Anno XXIV - n.3 - 1-15 febbraio 1914

40 CRITICA SOG.IALE La macellm•ia. · L'esercizio dt'lla macelleria comunale fu ape1·to nel maggio 1909 ed il frigorifero, che ne è la necessaria integrazione, ad un· anno di distanza. Dapprima .le rivendite della· carne furono due: una nel centro della città, l'altra nel quartiere popolare di Veronetta, e aù. esse presiedeva un Direttore che però, dopo i primi mesi di esperimento, fu sostituito da una Commissione di tre membri incaricata degli acquisti e ·della direzione tecnica dell'azienda. Due anni dopo lo spaccio di Veronetta, essendo osti– natamente passivo, veniva chiuso ma, ciò nonostante, la macelleria non trovava il suo equilibrio stabile che col terzo anno di esercizio. I primi due si erano chiusi con perdite rilevanti do– vute nel primo sopratutto all'esperimentata vendita delle carni'. congelate americane che non incontrò af– fatto il favore della cittadinanza e gravò di circa sei mila lire il hilancio; nel seco~do, i~ ispecie, al rovinoso 'con- ' tratto di fornitura ·delle ca1:ni agli ·istituti cittadini che da solo costituì una perdita di 13 mila lire. L'Amministrazione municipale non si scoraggiò per questo: trasse dall'esperienza tutti i buoni consigli e provvide con efficace risolutezza in maniera che se pei primi sette mesi di gestione, nel. 1909, il bilancio ebbe un deficit -di 3415 lire, e nel 1910 le passività salivano a L. 26.575, nel 1911 si riusciva a ridurle a 12.829 e finalmente nel 1912 - mercè le · sapienti modificazioni introdotte e la valentia· dei preposti alle compere degli animali da macellare - non solo si raggiungeva il pa· raggio, ma si saliva ad un utile netto di t. 2365. Ed è certo ormai che al disotto del pareggio non si scen– derà più, data la stabilità funziqnale che si è saputo dare a quell'azienda. · La _quale se non ha fatto grandi ribassi siii prezzi dei privati, ha però sempre smerciato carni finissime e ha costretto i macellai ad uniformarsi ai suoi prezzi. Ecco infatti quali furono i prezzi di vendita nella macelleria municipale e in quelle private negli anni· 1911 e 1912: Quarto di dietro Quarto davanti- 1911 Privati Comune Privati Comune Gennaio 2,22 2,10 1,77 1,60 Febbraio 2,22 2,10 1,90 1,60 Marzo 2,35 2,10 1,83 1,60 Aprile 2,22 2,10 1,87 1,60 Maggio 2,20 2,20 ).,75 1,70 Giugno 2,27 2,.20 1,80 1,70 Luglio, 2,17 2,20 i,83 ,, 1,70 Agosto 2,20 2,20 1,83 1,70 Settembre 2,17 2,20 1,80 1,70 Ottobre 2,17 2,20 1,80 1,70 Novembre 2,13 2.20 1,77 1,70 Dicembre 2,13 2',20 1,80 1,70 1912 ·a-eunaio 2,13 2,20 1,72 1,70 Febbraio 2,13 2,20 1,70 1,70 Marzo 2,13 2,20 1,72 1,70. Aprile 2,13 2,20 1,77 1,70 Maggio 2,13 2,20 1,78 1,70 Giugno 2,13 2,20 1,77 1,70 Luglio 2,10 2.20 1,70 1,70 Agosto 2,07 2,10 1,70 1,60 Settembre 2,10 2,10 1,67, 1,60 Ottobre 2,03 2,10 1,67 1,60 Novembre 1,97 2,- 1,50 1,50 Dicembre 1,97 1,90 1,47 1,40 Il btinco del. pesce. A un anno di distanza dall'apertura del panfficio il :\I unici pio di Verona istituiva quindi, nell'ottobre del 1910, il banco municipale per la vendita. del pesce I1ella Pe- BibliotecaGino Bianco scheria comunale dove è aperto tutti i giorni con prezzi fissati dì per di ed esposti in apposita tabella, Ed esso apportò vantaggi non trascurahili, ài quali accenna nel seguente modo la reluione da noi citata~ "Provocò l'apertura costante della Pescheria, ove prima la vendita era limitata al solo venerdì, e, costrin- · gendo anche gli altri esercenti. a procacciarsi la mere~ in tutti i giorni,· favorì il consumo e creò un freno a1, prezzi della carne bovina e suina. " Migliorò notevolmente le condizioni igieniche del mercato del pesce, in quanto la concorrenza del Co-· mune obbligò gli altri rivenditori a seguire il suo esempio nei riguardi della qnahtà, del t~·attamento e, della conservazione di tale merce delicatissima. " Indicò chiaramente ai consumatòri i prezzi di ven– dita e indusse tutti gli esercenti ad attenersi (ti me-· desimo sistema, laddove in passato i prezzi variavano• da cliente a cliente, secondo il capriccio o la malizia del venditore, senza che a tale siMtema potesse rime– diare la imposizione di norme che facilmente veniva1H> eluse. . " Infine istituì n,n calmie1:e ·no\evohs~imo sµi prezzi. che prima erano. saliti ·a cifre esagerate, sia per la man– canza di merce, sia per il facile accordo che interve– niva fra i pochi rivenditori e che eliminava ogni con– correnza,,. Ecco, circa il calmiere esercitato sui prezzi, la prova i bollettini annonari dànno per gli anni 1910, 11 e 12· le medie rispettivamente di L. 3,10, L. 2,55 e L. 2,63- mentre il costo medio del pesce al banco municipale fu di L, 1,98 al Kg. per il 1910; L. 1,92 pel 1911 e L, 1,97" pel 1912 - tenuto conto di tutte le spese di esercizio– - e, su per giù, a tal~ prezzi fu rivenduto giacchè t bilanci si presentano in pareggio. Lo space-io della l<3gna e del cwrbone. Ma la municipalizzazione veronese su cui ci sembra. ancor più opportuno richiamare l'attenzione dei com– pagni studiosi di simili questioni - non fosse che per la sua novità, poichè, al pari del banco del pesce, se– condo ci risulta, non fu attuata da ne~sun Municipio• d'Italia - è quella della legna e del carbone, Municipa– lizzazione che fu proposta dall'Assessorato del Lavorçi - retto interinalmente dal compagno ing. Tullio Za– nella - sul tipo di quelle dei Comuni svizzeri di ìVein– felden, Thouue, La Chaux-de-Fonds, Berna, Zurigo & Basilea,· ma con criteri più arditi, tanto che ..;..'. attuata - fece strillare assai i negozianti di ·combustibile della. . città· i quali giunsero persino a versare le loro proteste- in seno al deput~to socialista del 1° Collegio, Ma la nuova forma di difesa municipale dei consu– matori si è già affermata v_ittoriosa e ut.ilissima in poco– più di tre mesi, ed ecco come. Nell'e~tate scorsa l'Assessore del Lavoro - fatta una. rapida inchiesta circa il quantitativo di carbone e di legna da ardere occorrente agli Uffici del Municipio. •della P1·ovincia,· della Cassa di Risparmio, dell'Officina. elettrica comunale e così via, e assicuratesene· le for– ,niture, stipulava, con una delle. pi4 solide ditte espor-· tatrici di Venezia, un contratto.per uua rilevante quan~ tità di carbone coke e di antracite; nel medesimo tempo si provvedeva· similmente di faggio da stufa e di car– ,bone dolce e nel settembre iniziava la vendita. Con essa i const1matori oltre ad essere garantiti nella. quantità e qualità - che ognun sa come e quanto– siano soggette alle sofisticazioni degli speculatori pri– vati - hanno avuto i seguenti benefici sui prezzi: Il coke - ,prima veduto esclu,uvamente dalla locale, "Società del gaz.,, a prez;zi mai inferiori, ma spesso ~u– periori alle L. 6,50 al quintale - viene venduto dal– l'azie11da municipale a L. 6 al quintale a domil-ilio, ecì

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