Critica Sociale - Anno XXIV - n.3 - 1-15 febbraio 1914

CRITICA SOCIALE 39., i.mpieghi comparativamente più utili di quelli della condutture. Anc,he le colonie sono vincolate a -questa legge liegl'impieghi economici di ricchezza: le costruzioni ferroviarie, i servizi amministrativi, i lavori pubblici, le bonificazioni, i lavori i1irau– lici ·non si possono se1·ia1·e, ma devono avere uno -sviluppo correlativo e simultaneo che assumerà le dimensioni volute dalla densità della popolazione -e dalla somma dei -capitali che avrà saputo atti– vare l'impresa coloniale. Queste spese si distribui– ranno allora nella misura richiesta dall'uguale loro -comparativa produttività. Gl'impieghi eseguiti dalla metropoli, col metodo imposizionale, oltre presen– tare una illecita sottrazione di beni agli italiani, ·sono dei gaspillages che, evidentemente, lungi dal favorire ostacolano la colonizzazione libica. · Bilancio autonomo col0niale dunque nel senso -effettivo e non formale ! Bisognerebbe far seguire l'ordinamento amministrativo allo sviluppo graduale -rtella vita coloniale, e non viceversa, per non com-· pi ere l',e1-rore·di cominciare a· costruire la •ca~a dai tetti. Ma da questi errori s~aturisce la fortuna di tanti baroni della finanza; e diventa allor naturale -che la logica e la verità siano costrette a nas'.!on– <iersi. ( Continita). E. LEONE. LA POLITICA MUNICIPALE DEI CONSUMI le munic:palizzazloni delpa e, della carne, delpesce e .del combustibile a V rona, Mentre si estinguono le ultime fanfare elettorali po– litiche e si vanno preparando le armi per le imminenti •bat,taglie sul terreno amministrativo ove - scartato il " blocchismo • ·per un triplice ordine di considerazioni ideologiche, tattiche e utilitarie - alcuni animosi vo– gliono, come lo Sc.biavi, assumere la responsabilità piena dell' .A.mmjnistrazioni co~unali; non ci sembra _inutile richiamare l'attenzione dei compagni su talune iniziative intraprese e felicemente compiute dal Comune -di Verona che, in questi ultimi anni, è divenuto uno dei piit attivi e interey;santi laboratori di esperimenti -di municipi;,lizzazioni. Basti dire che Verona ha assunti in economia o in ·azienda speciale, secondo la legge 19 marzo 1903.,l'eser– •cizio del mercati e <ielle pese; l'esercizio della stazione -di disinfezione e della sardigna; il forno crematorio; l'Asilo notturno; il servizio della nettezza stradale, -dell'inaffiamento e dello sgombero delle nevi; il servizi.o -della manutenzione stradale; l'impianto dei vivai ed il servizio dei giardini pubblici ; i bagni; l'esercizio dei trasporti funebri; la refezione scolastica; la gestione -<l.elle scuderie per le fiere annuali dei c~valli; il ser– vizio delle pubbliche affissioni; l'azienda riunita dei -trasporti comunali; l'officina elettrica comunale; il forno -comunale; la macelleria e il frigorifero; la rivendita -del pesce; la rivendita della legna e del carbone, e ·l'esercizio delle Case popolari di 412 appartamenti. Ma, come abbiamo premesso e promesso nel titolo, :daremo soltanto e brevemente le notizie e i resultati -<lelle municipalizza11,ioni che si prefiggono la difesa del consumatore: il panificio, gli spacci della carne e del pesce e quello della legna e del carbone. E sopratutto ci studieremo di porre in luce la mu– ·nicipalizzazione del combustibile che, per il modo come -è stata istituita e si svolge, costituisce una novità pel nostro paese che riteniamo destinata a t1na svariata 'bliotecaGino Bianco applicazione ai più importanti generi di consumo po· polare in modesta come su larga base. ll panificio. Il panificio costitnisce, per l'importanza dell'azienda, il principale esperimento di municipalizzazione vero– nese sul campo dei consumi. Esso costò. - escluso il terzo forno gemello di cui si vide dopo la necessità - 95 mila lire e incominciò a funzionare nell'ottobre del 1909 fra difficoltà che dapprima sembravano quasi insormontabili, specie per quanto riguardò le relazioni con_ la organizzazipne dei lavoranti panettieri la quale, per tutelare recenti miglioramenti di tariffe - che te– meva venissero frustrati con l'introduzione della pani– ficazione meccanica ali' ingrosso - le si oppose fiera– mente. Stando al progetto primitivo la vendita del pane municipale si sarebbe dovuta fare in appositi spacci, ma hella pratica - data anche la generale abitudine del fido a libretto in questo genere di consumo - si dovette finire per affidarla ai riveditori privati ai quali fu stabilito, e permane, uno sconto di 3 centesimi al chilo sul prezzo fissato per lo smercio al pubblico. Tali rivendite da 7 che erano nel 1909 sono salite attualmente a 54, site un po' dappertutto per la città e i sobborghi e con una importanza diversissima che va da un consumo giornaliero di 15 a 150 chilograµimi. · Certo questo si8tema di rivendita presenta degli in– convenienti: principalissimo quello di permettere che posRa vendersi del pane di scarto dei privati sotto l'etichetta comunale, ma a ciò si sta provvedendo con l'apertura di tre riv13nditt> gestite direttamente dal– l'azienda, il pane d_elle quali costituirà il termine di confronto pei consumatori.• .A.dare un'idea dell'importanza del panificio munici– pale veronese basti dire che la produzione totale fu di Kg. 10.556 nel 1910; Kg. 11.387 nel 1911 e Kg. 10.872 nel 1912, cioè con una media giornaliera rispettivamente di Q.li 28,90; 30,95 e 29,75 ( 1 ). Il dato di panificazione - risultante dai prezzi del carbone, della legna, del sale, del lievito e dalle spese di affitto, ammortamento e manutenzione del fabbricato e delle macchine, compensi al personale, assicurazione, acqua, forza motrice, illuminazione, trasporti e varie - risultò di 10,7900 nel 1910; 9,72:J3 nel 1911; 9,650:J nel 1912, e i prezzi del pane - al Kg. - furono : Comune dall'ottobre 1909 al luglio 1910 cent. 42 dal luglio 1910 al novemb.1911 ,, 40 dal novembre 1911 al marzo 1912 ,, 42 dal marzo 1912 al map;gio 1912 ,, 44 dal maggio 1912 al luglio 1912 ,, 46 dal luglio 1912 al dicemb. 1912 ,, 44 Privati cent. 48 48 48 " ,, 48a50 52 50 " " cioè il Municipio vendette costantemente il pane a a centesimi di meno al chilo di quello che lo ven.cletlern i privati. E, ciò nonostante, l'Azienda - salvo al suo inizio, nel quarto trimestre del 1909, in cui fu passiva di L. 2160,01 - dette i seguenti utili davvero non dbprez– zabili: Anno 1910 1911 1912 Attivo L. 438.849,45 ., 470,884.11 ,, 554.888,34 Passivo L. 438.478,21 ,, 452739,76 ,, 532.153,28 Prontto neilo L. 371,64 ,, 18.144,35 ,, 23.235,06 , (') Coloro al quali occorressero più specJOcate notizie ,eggano la Relazione del Comune di Verona sn L• azlt1"1t municipalizzate del pane, dtlla carne • del pesce, dR cui abbiamo tolto questi e I dati seguenti.

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