Critica Sociale - Anno XXIV - n.3 - 1-15 febbraio 1914

4G CIUTICA SOCIALE alirne·nw1·e, disposizioni molteplici ,per fortificare i fnnciulli fisicamente e mornlmente per la lotta per la vita. In quest'ultimo campo l'azione dei Comuni può essere così indicala: r1) ,-pacci di latte puro, sia a pagamento, sia g-raluit.i: con visita e consigli ciel medico; b) esame medico degli alunn·i delle scuole: e) refezione scolastica, a pagamento e gratuita; ,/) campi di giuoco_ per gli alunni delle scuole, per i quali si calcola che negli ultimi dieci anni i Comuni abbiano speso 312 milioni di lire sopratutto pe1· l'espropriazione dei terreni occorrenti; 1·) luoghi di ricreazione ,-ia per gli alunni sia per gli adulti. Per i primi solo . ·cw York ha speso lire 413.000. In conclusione, il 1=incaro della vita, negli Stati Uniti, ha avuto per ,efTetlo principalmente, di far ndotlare o sviluppare da·i Comuni istituzioni, come i mercalj pubblici, l'ispezione dei pesi e misure o dellli rlerra~e alimentari fche, i11 Europa -non· si con– tano già più per la crisi attuale. Si prevede però che non si tarderà a.ci adottare provvedimenti più rndicali nel senso delle municipalizzazioni. · J I progresso su questa via non può effettuars.i che trionfando di molti ostacoli creati dalla potenza, formidabile agli Stati Uniti, delle coalizioni degli in– termediari, da una legislazione· restrittiva, dalle abi– tudini e dÙlla stravaganza del pubblico, e, in certi casi, dall'indolenza o dalla corruzione municipale. Accanto agli ostacoli. legislativi è da notare un fallo recente e che può mutare la situazione. La nuova e radi,calissima costituzione dello Sl:llo di Ohio · dà ai Comuni il diritto di fare alcuni alti di com– mercio che l'interesse pubblico sembra render'e neces– _sar!. Per conseguenza, quando, recentemente, un dis– accordo fra padroni e operai cond'llsse alla chiusura lem,poranea delle fabbriche di ghiaccio, e, di rim– balzo, cagionò· grandi sofferenze alla popolazione di Gincin111ati,per i grandi calori, il sindaco di questa cillà, H. T. Hunl, ordinò l'occupazione di otlo fab– briche chiuse, e le riorganizzò con gli operai sciope– rnnt i ai quali la città, temporaneamente, accordò le condizioni rifiutai.e dai padroni. QuesU si rivolsero ni tribunali, ma essi non· poterono trovar nulla, nel– l'atlo del sindaco, che fosse contrario allo spirito della nuova costituzione, e respinsero le domande dei pa– droni. Questo episodio fece evidentemente riflellere i pro– pl'ielari delle fabbriche di ghiaccio, •i quali conclu– sero con gli operai un concordalo della durata cli un anno. D'altro cantò, il Comune, per prevenire il ripetersi di siffatti inconvenienti, specialmente du– rante i grandi calori, ha messo allo studio· il pro– getto cli una fabbrica municipale· cli ghiaècio. La stampa fa notare il contegno dei tribunali che, que– sta ,·olta, sembra si siano affreltati a cogliere l'occa– sione cli aiutare una m:;mirestazione per l'azienda di– retta municipale. Si aggiunga che la citli1 cli Cleveland, del mede– simo Stato, ha manifestalo l'intenzione di costruire delle case operaie per reagire, rigu;:irclo ai fitti, con– ll·o il rincaro della vita. si. Al prossimo nwnern : Il Mezzogiorno e la legislazione speciale, di PETER AUGEN. BibliotecaGino Bianco J:1"RA LIBRI E RIVISTE Due ann-i d-i tmptwial·ismo ita.lico. Con questo titolo, il nostro collaboratore Angelv Crespi, p-ub,blica sulla Fort11igl1//y Rcvicw del gen– naio 1914 un importante e coraggioso articolo sulla impresa di Libia e sul significato delle ultime elezioni generali politiche, Lo scritto ciel Crespi è una vigo1·osa rivendicazione della verilù, così spesso falsata e deformata all'estero, ed è sopraLulto animalo dal desiderio cli togliere va– lore n ,quanto sullo stesso argomento e sulla stessa autorevole Rivista inglese ebbe a scriYere L. Villari nel nornmbre scorso. Il Crespi - che per quest_o nrl icolo si è giù buscalo una buona dose d'1rrupro,per1 (rwnegalo, /1.iroo, scn:a– patria, ecc.) dal Gior11alc d'ltalir, e da qualche altro– giornale moderato (luc11s a 11011 /11crndo) - comincia, anzitutto, col constai.are che dalle elezioni sono usciti enormemente rinforzati quei partili e quegli uomini, ohe più decisamente avversarono la guerra libica; e questo principalmente avvenne nei grandi ce;ntri in– d.u!?triali e nelle regioni più istruite del Nord e del– l'Italia centrale: il ohe esclude che il successo· possa. alt.ribuirsi all'estensione del voto agli analfabeti. · Indi lo scrittore, assur~endo ad un ,punto di vista più elevalo della competizione elettorale, eapone le ra– gioni (dissidi interni, crisi ciel marxismo, ministeriali– smo, sindacalismo, ahuso di· scioperi genernl'i, ecc,) che sminnirono l'influenza del 'socialismo e del Par– tilo socialista in Italia (le cui alte benemerenze sono apertamente riconosciute anche eia scrittori non so– cialisti come il King e l'Okey; elevamento ciel tenore di vita degli operai e dei contadini; organizzazioni professionali; legislazione social e; lolla vittoriosa ·con– tro la corruzione elettorale nei cent.ri mani fallu,rieri): ed accenna- ai motivi che han dato origine al movi– mento nazionalistico a detrimento di quello socialista. La primavera del 1911, la celebrazione e il Giubileo dell'unità nazionale, segnano il punto culminante di risvolto: una campagna della stampa gialla e conser– vatrice a favore dell'imperialismo e della conq.u·ista .militare aveva tutte le probabilità di riuscita e poteva non solo servire alle mire degli espansionisti, ma anche prevenire gli effetti del suffragio allargato è inferire un buon colpo nella sohiena - c:he molti speravano fosse il colpo cli gl'(l:ir, - al Pari.ilo so– cialista. E la campagna venne, ed ebibe tanto pii'., facile Yil– t.oria quanto più la grande stampa italiana è ,padrona dell'opinione pubblica e, in generale, non è indipen– dente, ma m~noipia di .potenti interessi privati ben organizzali. La g,uerra di Li-bia fu essenzialmente una guerra organi1..zata dalla stampa; l'opera di lette– rali, esteti, sedicenti intellettuali d'ogni specie, al ser– vizio delle caste militari e delle industrie, che vivono sulla preparazione bellica. Pertanto, :i.Ilo SCOIJ)1piaredella guerra, l'opinione pubblica venne lavomta in modo da esaltare incon– dizionatamente l'imp1'esa e da riel.une al silenzio q-ual– siasi voce di opposizione. Per quattro o cinq-ue mesi una coorte di banditi della penna riversarono sui gior– nali menzogne e spropositi d'ogni genere; inventarono tesori·, fosfati, miniere; terre vergini, cap;ici cli assor– bire tutta la nostra emigrazione ollreoceanica; e dis– sero che gli arabi ci aspettavano a braccia aperte, e che la guerra sarebbe costata pochi milioni e par– larono di ,passeggiata militare, ecc., ecc. Tutto questo ora è fuori di circo]a:,,ione e invano si tenta di accre– ditarlo all'estero,. come fa il signor Villari; om i cri– tici più severi della g-uerra e della Libia sono gli stessi soldati che tornano a casa. Ora tutti sono convinti che la Libia non .potrà as-– sorbire che poche migliaia di emigranti; e, quanto alla allegata necessità di avere delle colonie per im– •pedire la snazionalizzazione degli emigranti, si può– obiettare: 1° ·che questi emigranti non sarebbero così sprezzali all'estero se quella, che ironicamente si po– trebbe chiamare la loro madrepatria, provvedesse un ·po' meglio e più abbondantemente, alla loro istru– zione e allo sviluppo delle loro innegabili doli natu– rali: 2° che, se il loro senso di organizzazione fosse coltivato, essi potrebbero, senza guerra, diventare a.

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