Critica Sociale - Anno XXIV - n.3 - 1-15 febbraio 1914

44 CRITICA SOCIALE agglomeramenti familiari di 9-~attr~, di. otto e _p~r~no di undici persone! sono und1c1 cos1dett1 cittadim ita– liani che si agofomerano in abitazioni che non lasciano nulla a deside;'are iu ba~sezza di livello alle abitazioni dei popoli più arretrati in ci-vilt~_. Soltanto i ca8oni del Veneto possono fare degno riscontro con queste abitazioni del sud. " ln que8te baracche costrnite uel 1909, ripeto, si addensano perfino undici persone in ambienti di quattro per quattro e di quattro per sei. I letti non esistono, .sono giacigli che di giorno scompaiono e che di notte si stendono sopra un lurido pavimento mal connesso. "In queste condizioni lascio pensate a tntti quelli che qua dentro si fregiano di titoli .accademici, che sono medici o sociologi, quale possa essere la coudi– zione. di vita cli quelle popolazioni. Vi riferirò soltanto una cifra, che assume carattere globale e che si rivol– gerà, io lo spero, al sentimento di voi tutti, la cifra della mortalità infantile, perchè, per quanto pos•a es– servi il preconcetto politico e la stanchezzil. del mo– mento, il pensiero di ciò che noi consideriamo una ·promessa della patria e della specie tocca· il cuore di ~utti e ~ eve I tc:_ccare ,il ~u~re di ,tu_ttL La {nor_ta!tt~, in– fantile a Reggio Cal·abna, paese eh clima sqmsito, ove le antiche costumanze di allattamento nàturale sono conserv11te, la mortalità infantile (non ancora alterat, da oscillazi.oui di sesso, di professione, ecc.) è del 37 °ioo, mentre a 'rorino è del 15 o 16 "fo 0 • Questo fatto globale, q nesto fatto centrale, è indice ed è ammoni monto che non può eH;ere trascurato. " Ed è perciò che quando mi sono recato a Reggio Calabria per una grave agitazione riconosciuta tale an·che dal prefetto di Reggio, io 1100 ho considerato la sola questione dell'esonero del canone, ma ho pro– Apettato la questione in tutta la sua reale complessità. Del resto anche la tassazione consirlerata in sè non ha fondamento giuridico serio, perchè per i precedenti terremoti vennero esonerate da qualsiasi canone le popolar.ioni che abitavano le baracche; essa non ha ueppure on fondameato .nel fatto, perchè le baracche, ricordiamolo, signori, non furono costruite dal Comune, ma furono date dallo Stato o dalla generosità interna– zionale, sulla quale lo Stato non ha diritto, nè il Co– mLrne, di percepire tassazione alcuna, Non è neppure fondata sulla bilaterale adempienza, perchè nessun re– stauro serio venne eseguito dal Comune. Queste ba– racche furono costruite da enti verso i quali lo Stato italiano ba contratto un grave impegno; il grave im– pegno lo ha contratto di fronte al mondo, quando il soccorso di tutte le nazioni venne a lenire i dolori d'Italia, generando tÙia grande manifestazione di fra– tellanza. " Ma il Governo ha contratto un altro debito ve:·so la nazione, quando ha gravato i contribuenti con· le tass9 addizionali che furono stabilite nel gennaio 1909 e nf!l l!lll vennero prorogate; invece a queste tasse non ha corrisposto nessun lavoro aggiuntivo a sollievo delle popolazioni colpite, dal terremoto. "Ai suoi impegni ha mancato il G.overno a danno delle pupolazioni calabro-si·cule. " È ben vero che Messina ha saputo 'elevarsi a con– dizioni di vita migliori che nou quelle di Reggio Ca– labria; ma non già per merito del Governo, bensì di quella atti va popolazione e per fortunate condizioni di clima e di suolo. ·" Ma le condizioni di Reggio Calabria, meritano la grave, ponderata attenzione del Governo e dello Stato perchè realmente quella città manca di commercio d/ indnstrie, cli comunicazioni, di tutto. · ' " Il Governo non ha dato corso ai lavori che cost,i– tuivano un sacrosanto impegno per lni di fronte a quella. popolaz;one, alle nazioni esti>re ed a tutto il Passe. Il Governo non .ha. a_ncora eretto il palazzo postale, nè quello della gmstizia, non ha fabbricato la scuola nor– male; e dai locali scolastici, dapprima costituiti da ba– rncche donate rlall'Inghilterra, furono poi slogo-iati gli alunni per ragioni di f avoritism o locale e venn";iro con– finati in una delle più brnt.te baracch~ costruite dal Genio civile italiano, in loc ali assolutamente insuffi– cienti e mancanti di tutto. Le là.trine .... sono a testi– moniare le c~~dizion( indecenti in cui giace la· popo– lazione. Ve ne una, m media, per 50 baracche. '.' Si sono distribuite, inoltre, ai mElglio favoriti le mi• ghon bi.racche, e la patria ufficiale abita nei villini BibliotecaGino Bianco svizzeri, mentre la patria vera, lavoratrice, è ammas– sata nei rifiuti nazionali ! " A Reggio Calabria il periodo elettorale ha permesso di <listinguere due categorie di baracche: le baracche per il Governo e le baracche contro il Governo, perch& alle baracche per il Governo si è coRtruito uno zoccolo in cemento e si sono fatte riparazioni, mentre a quelle dei sostenitori del candidato socialista non si è Jntto nulla di tutto ciò ,,. · Un interesse analog-o offre il discorso vrdm,n– ciato dall'on. Cavaliera sulla Sardeg-na; e di esso ci occuperemo in altro :fascicolo. .'l'. 11- LAPROTEZIONE LEGALE D L AVOR IN !SVIZZERA Ylll. La lotta contro la disoccupazione. Le pl'ime iniziative por tentare di venire in aiuto ai lavoratori forzatamente disoccupati datano, in !sviz– zera, da oltre un ~ecofo. Nel 1789 a Basilea si fondava giit una << Cassa dei poveri JJ pei lavoratori tessfli s·enza lavoro, cercando anzitutto di occuparli in altre bran~ che d'industria. Ma il mol'imento rivoluzionario d'al– lora spazzò via anche la « Cassa dei poYeri >>. Solo nel 1875 - dovo la tragica crisi del 1873 - il problema riapparve e preoccupò il legislatore. Delle liste cli sottoscrizione furono lanciate, delle feste di beneficenza si organizzarono ovunque ed i Governi cantonali provvidero a dei pubblici lavori. Ma i provreclimenti d'indole così transitoria, non ri– pararono effìcacemcnte alla vasta piaga della disoccu– pazione. Fu allora che ·il Partito socialista svizzero • iniziò una campagna memorabile per il « diritto al lavoro >l formulando tutto un programma di politica sociale. Sul programma del Partito socialista, presentato alle Camere federali sotto forma di <<mozione», fu chiamato a pronunciarsi il popolo. Le Camere, re– spinta la mozione, invitarono gli elettori del referen– dum a pronunciarsi contro le domande socialiste, ma nel contempo riconoscevano la necessità d'interve11rire con provvide -decisioni legislative; per cui incaricavano il Govrrno i:li studiare il modo come_,portare la Con– federazione in ausilio alle istituzioni sorte per H col– locamento e· la protezione df;li lavoratori forzatamente disoccupati. · Es.istevano già delle « colonie ll pei cosidetti ic bat– tuti della vita»; delle « stazioni cli soccorso in natura ll per gli operai poveri e disoccupati; dei « cantieri l> per i senzà-lavoro; e, infine, (:\elle « Casse comunali d'assicurazione contro la disoccupazione». A B-erna _se ne' fondò una nel 1893 sulla base dell'assicuraz.ione facoltativa, che esiste ancora; mentre a ·Sangallo .se ne fondò un'altra nel 1895 sull.a base della assicura– zione obbligatoria che, forse per questo, ebbe Yita brevissima. Dal canto -suo, il Segretariato operaio ,;vizzero, ave-. va proposto al Consiglio federale una serie di prone– dimenti concernenti la distribuzione dei lavori pub– blici ai disoccupati, i sussidi finanziari da distribuire, la diminuzione dei prezzi di trasporto per gli operai viaggianti in cerca di lavoro, l'impi•ego degli· uffici •pub– blici di collocamento per le imprese addette ai laYori dei Comuni, dei Cantoni, ecc., ecc. ·

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