Critica Sociale - Anno XXIV - n.3 - 1-15 febbraio 1914

CRITICA SOCIALE eiali qualità del territorio le quali variano a seconda che esso sia più o meno ricco di piante e più o meno irrigato. Giacchè l'energia derivata dalle grandi cadute d'ac– {lua, che già viene impiegata ad uso industriale il') molte numerose e possenti officine, che già viene uti– lizzata nei servizi pubblici di molte città, che già viene distribuita in molte migliaia di case per uso domestico, non può essere mandata dappertutto. Vi sono ancora molti paesi, e speciàlmente piccoli paesi, i quali per un complesso di ragioni che vanno da quelle inerenti alla loro ubicazione a quelle dipendenti dalle necessità di ricavare un certo reddito dalla somministrazione di energia, rimangono esclusi dai benefict notevoli dei {lllali gli altri godono così largamente. E allora si è pensato che dove la natura non ha raccolto l'acqua, può supplirvi !'nomo, costruendo speciali serbatoi e -contribuendo ad una·larga alimentazione di essi. a mezzo del rimboschimento. 1E sono state formulate a, •tal•fine leggi speciali le quali daranno fra nou molto i loro frutti, apportando a molti paesi e a molte popolazioni 11011 solo i benefici immediati della larga distribuzione di lnce, calore ed energia meccanica, ma altri non meno importanti riflettentisi sulla vita economica collettiva, specialmente perchè l'attività delle popolazioni potrà esplicarsi anche in forma di industrie che, quantunque -clilferenti per molti aspetti da quelle attivate dalle grandi cadute di acqua, non saranno meno benefiche. Quantunque possa riuscire molto interessante, non mi propongo qui di spiegare come verrà compiuto lo -sfruttamento di questi serbatoi, ed in qual modo atti– vando il rimboschimento essi potranno copiosamente fornire energia e per quali ragioni questa potrà modi– ficare addirittura radicalmente le condizioni di esi• stanza di molte popolazioni. Quello invece che mi preme <li mettere in evidenza si è che effettivamente i sistemi usati nelle grandi città si vanno estendendo ~ generalizzando dovunque. Sicchè non è difficile pre– vedere che fra un tempo pili o meno lungo non vi sarà casa, nelle grandi o nelle piccole città, sui monti o in riva al mare, isolata o no, che non sia inclnsa in una rete di distribuzione di energia elettrica che fornisca lnce e calore, in una rete di tubi di gas che fornisca ugualmente luce e calore. E vi ha di Piì1. Qnest~ tendenz,a si va applicando .anche alla fornitura del calore per il, riscaldamento -<lell'ambiente in inverno. Questa, attualmente e dap– pertutto, è fatta abitazione per abitazione o tutt'al più -casamento per casamento. Pare ,invece che si studi per trasformarla in modo che essa diventi collettiva, di– venti un vero e proprio servizio pubblico come quello del' gas e dell'energia elettrica. Veramente, con i si– ~temi presentemente in nso, si può anche ottenere -durante l'inverno il riscaldamento dell'ambiente a mezzo del gas o dell'elettricità, giacchè i mezzi adatti .a raggiungere questo scopo non difettano. Ma questa soluzione ha l'inconveniente ·di essere troppo costosa. Si pensa invece che il calore, distribuito sotto forma di acqua riscaldata ad una certa temperatura e forni.to da una fonte comune a tutte quante le abitazioni in– cluse in una medesima rete, possa costare meno da– nari e meno fastidi ed inconvenienti o che si possa anche eon maggiore sempl1çità ed economia risolvere il problema a mezzo della corrente elettrica alternata. E giacchè si prevede una così magnifica soluzione per il riscaldamento in inverno, non vi è ragione al- BibliotecaGino Brcinco cuna per cui non si debba pensare a risolvere l'altro e nòn meno importante problema del raffreddamento, dirò così, in estate. Poichè, in questa stagione, il freddo riesce utile alla vita della famiglia come il calore in inverno. Infatti, in seguito alle recentissime scoperte, esso non eolo serve a modificare la temperatura del– l'ambiente, ma è, starei per dire, indispensabile, per la conservazione di molte vivande e perchè non ve11- gano rese impossibili dalla stagione tante- piccole indu– strie, tante svariate forme di attività che vengono agevolate dal freddo. E si prevede che, come per Ja·di- - stribuzione del calore, si potrà facilmente avere la di– stribuzione collettiva, il servizio pubblico per la distri– buzione collettiva del freddo. Infine la casa tende sempre più a divenire, per un certo aspetto, .la parte di un tutto nella quale palpiterà attivamente la vita della collettività e nella quale si riprodurrà, in limiti, se vogliamo, più ristretti, il grande e meraviglioso fenomeno che si svolge corlt1nuamente , in natura; quello della incessante trasformazione delle varie forme di energia ed ogni famiglia avrà larga– mente a sua disposizione luce, calore, freddo ed emir– gia meccanica per cui ne avrà soddisfazione completa non solo ogni bisogno fisico, m11.anche ogni bisogno economico che si riferisca immediatamente alla vita di essa e ne deriverà un benessere che oltrepassando le mura famigliari non potrà 110n ripercuotersi potente– mente anche sul benessere sociale.· **~ E perfettamente naturale e rientra nell'ordine logico delle coRe, che la sommi,oistrazione di queste varie forme di energia, venga r-icompensata. Attualmente ciò avviene in una maniera as8oluta– mente, dirò così, anarchica. Si pensi infatti a quanto si verifica per la luce e per il calore che vengono di– stribuili in doppio modo e cioè a mezzo della condut– tura del gas e a mezzo di quella della energia elet– trica. 'Putti sanno che la stessa quantità di calore e la medesima quantità di luce costano diversamente se sono ottenute a mezzo del gas o a meHo della corrente. Orbene, non è questa una vera e propria stranezza? Tanto pii1, si noti, che la differenza esiste,· indipen– dentemente <lalle variazioni di tariffe secondo ·i vari paesi. Lo stesso inc!)nveniente, quantunque in proporzioni più modeste ed in maniera pii1 discutibile, si verifica per l'energia motrice. Si sa che il movime:pto qelle macchine nelle officine si ·ottiene anche a mezzo di ·motori a gas, oltre che con motori elettrici, Anche qui la forza motrice fornita dal gas ha un prezzo differente da quella fornita dalla elettricità. Quando poi si vada a considerare il costo dell'ener– gia elettrica, -si troveranno altre differenze a seconda che_ essa venga fornita a mezzo di corrente continua o a mezzo ·di corrente alternata. Seguitando con questi sistemi, che cosa accadrà al– lorchè !I- quella delle forme surricordate di energia si aggiungerà anche quella per il riscaldamento e per n· raffreddamento? Stando al principio della conservazione della ener– ·gia, quasi quasi non dovrebbero esistere differenze di prezzo nemmeno fra l'una e l'altra forma di energia. Ma siccome queste differiscono realmente per. quanto riguarda l'utile che se ne ricav~, è anche giusto che vi sia una variazione di prezzo proporzionato. Ma che la medesima quantità di luce costi diversamente a se– conda che sia data dal gas, dalla corrente continua o

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