Critica Sociale - Anno XXIV - n.2 - 16-31 gennaio 1914
20 CnITICA SOCIALE tivo della, .lotta ùi classe :;ocialista da classe a classe, è fa. conc1nista c1elpotere po_liticoyer esp!·o– priare la, borghesia ~lel monopolio c1e1 mezzi e strumenti di produz10ne. Ecco un concreto. Ma nella società internazionale degli Stati, dove è la propl'ietit privata che e livida Stati p~·oletari ~ Stat~ boro·hesi. e o·li uni siano costretti a, servire glt alti~, prorluc;ndo per ~ssere spo_glia~idella produ– zione prodotta, come e nell'ordmana lotta_tra c~– -pitalisti e salariati? Non è un puro vamloqmo quello del Rocco sentenziante solennemente che " il problema della produzione non si risolve con una concezione puramente interna, ma solo con una concezione inlt!rnazionale o monrliale della vita economica italiana? ,, l\fa clii mai. ha Etvnto un'idea così imbecille? Chi non sa che non c'è Stato al mondo che non abbia una economia in– ternazionale, non fosse a.ltro per il giuoco com– lJlicato c1egli scambi? ]<} i11 ogni caso queste sco– perte di La Palisse le venite a proclamare contro il socialismo che ha sempre llenunziato l'inter– uazionalita c1el capitale e .l'internazionalità ciel lavo!·o? Ora, badiamo, si. vuole portare l'Italia al livello ecollomico dell'Inghilterra e della Fn1,ncia? Giustissima aspirazione, se parte cla,un concetto imparziale di progresso per noi e di tolleranza per tutti; ma risibile, ma goffa milla,nteria ;;e per raggiungere l'eco11omia più prospera dei grandi ~tati ricchi si intende di impedire violentemente, magari con la guerra, a questi Stati tli mantenere la loro ricchezza, e magari di progredire ancora, conservando le attuali distanze, così comf sem– bra essere il più riposto obbiettivo corradinianq · della lotta di classe tra g-Ji Stati, e clella guerra, sunogato internazionale dello sciO'pero, nella com– petizione economica delle genti. Nè <1iYersamente >lapremmo interpretare perchè ahbiano un senso le parole citate del Rocco: " si dichiara dannoso e pazzesco ogni tentativo cli consiclel'Cu·e anche il 1·apporlo (i·a la 1·icchezza italiana e la 1·icchéz::,a dei 1:ai·i paesi stranie1·i, che . o no i maggiol'i e più potenti detentori di capita.le ,,, le quali allu– dono eviclentemente alla necessità lii iuvertire quel loro deplorato rapporto, procacciando il nostro arricchimento e l'impoverimento altrui. Nel qual concetto - di. un'assurdità pragmatistica solenne - Ya notato <li. sfnggita -- si contiene veramente. - e tipica -- quella " angustia di vec1ute ,, che il Rocco rimprovera ai socialisti nella lotta di classe interna, per cui essi non considerebbero il pro– blema della 1wot11izione, ma solo la 1•issa rldla di– stribuzione. lnsornma, se tutto· ciò ha un senso, questo è, che come il proletariato nwle espro– pr.iare la borghesia, così le nazioni. proletarie cleb– lJono espropriare le nazioni capitalistiche. Arricchire il 1,rnprio paese è l'aspirazione di tutti_ (non siamo tutti patriotti?) e in tutti i. paesi_; resta sempre soltanto da vedere con quali mezz1. Il programma massimo ùei nazionalisti sa– rebbe l'esl1ropriazione (guardarsi soltanto che an– <1~ndoper esprop~·i~re, non si r~sti espropriati - c10 che, per defiillz10ne, non puo capitare ai pro– ~etari_ nell~- l?tta di classe socialistica). Ma 1.1erchè 1 naz10naltstt che hanno il senso del. comico quel programma massnno lo lasciano prudentemente nella penombra del li 'Cecloe non ti vedo. facen– doci a, considerare i. diversi prog1·ammi 'minim,i de!J'univerl:lale proposito c1i arricchimento nazio: nale, troviamo che gli uni indicano la politica ·c1el piec/e rii casa democratico. del disarmo e della pace, e gli altri della espansione c1e"1i uomini e . ilei capitali, e della guerra e del ~ilitarismo: f[Uesti si propon~·ono cli arricchire cingendosi di rlogane, e quel~t aprendo tutte le porte. Altri reclama per arncchire la massima libertà c1icon- BibliotecaGino Bianco . . . trasto tra gli avversi interessi economici organiz– zati; altri invece dice che la libertà della lotta di classe va limitata quando· nuoce alla nazione e costui probabilmente trova, che nuoce. agli in– teressi della nazione appena si arroga con audaci coalizioni cli far aumentarn di cinque centesimi il salario giornaliero! Ah! la vecchia, vecchis– sima furberia questo nuovo nown(?no nazionali– sta, limite nella .lotta di classe - la nazione· -– che è poi la bo1·.(Jhesia, come I.o Stato .... poi era lui, Luigi XIV. Più addietro R-ncora non erano lecite tutte le guerre c1i classe purchè non nuo– cessero agli interessi " ::mperiori "' ciel feudo, o della Chiesa, o cli Domeneddio, ecc.? Multa rena– scenlur. Ben ·:;i potrebbe però ap\·ire un concorso tra tutti gli eleganti giovani nazionalisti che hanno più alto il. colletto, JJer la compilazione della migliore memoria circa .il vero punto in cui la giustissima lotta di classe tra il proletariato e ]a borghesia cessa tl i essere giusta; diventa tabù e deve essere vei·boten perchè colpisce la "nazione,,. Senonchè quando avremo fissato in astratto quel· punto, chi saprà volta per vqlta coglierlo nei di– batti,ti ,storici,@, spoglianrlosi •di.,ogni l'Jarz-raHtà•e solidarietà borghe,;e o proletaria, saprà giuclicarlo e condannarlo, e clare a,lla con<lanrn1, una ineso– rabile sanzione? II).tanto a consiclerare il modo con cui i nazionalisti si sono furiosamente-schie– rati in sostegno di tutte Je Ag-rarie -- le più in– vide, le più feroci - possiamo già intuire dove nelle agitazioni agrarie· com.incia per essi l'esorbitanza della lotta cli cla:;8e proletaria e dove comincia la necessità di servire .... la nazione. Evvia., un po' di schiettezza, se è possibile. Il nazionalismo ic1entifica la na,zione nella borghesia e sostiene gli interesl?i della .... nazione. E' il deno– minatm ·e trasitorio di c1uesta fase della politica horghese italiana, che è c1i imitazione imperiali– stica e ricopia esattamente il figurino francese clell'epoca di. Ferry e di Méline, iclest, Tonhino e protezionismo, molto !l1·apeau e " spirito nuovo ,,, molta congregazione con qual.che velleità cli risto– razione monarchica, reputata la più atta a rinsal– dare il p:rincipio di. autorità, o, come dicono, i valo1·i mol"ali della tradizione. E' l'interprete di tutte le voracità borghesi, ùei finanzieri che cer– cano collocamenti sicuri e di gran tendimento, e, non avernlo l'ardire cli imprese di rischiosa iniziativa, vogliono prestare ai Governi· a tassi di rinnovata moda usuraria. dei -ceti militari che aduggiati nelle stasi c1i carriera nelle tediose guarnigioni, so,gnano avanzamenti, avventure, so– prassoldi, medaglie e gloria, degli a,lti circoli in– tellettuali burocratic•i. che nelle colonie si tagliano a profusione prebende da canonici. .(a!Wettate l'or– ganico del nuovo Ministero delle coionie !) e co: stituiscon9 un altro militarismo, il militarismo degli incartamenti; delle congregazioni religiose .che con l'industria del :i;ecente patriottismo colo– niale si assicurano la manomorta ristabilita i;n frode della legge dello Stato e usldeggiando lo Stato stesso. Il nazionalismo è la filosofia di tutta questa lu– gubre cuccagna e di tutto questo carnevale che si sostanziano di così atroce astinenza e di così - fosca quaresima proletaria. Ed ecco come il na~ zionalismo è priµ:rn di tutto 1:1,ntisocialismo, ed è antiproletario - per quel 1irofondo, sottile e mal– vagio odi.o che si porta· alle proprie vittime per il riflesso intimo della coscienza e del rimorso 1;er il _proprio egoismo, per la propria ingiustizia per la propria crudeltà. che dà tanto fastidio. Ma ciò stesso non potrà'. durare assai· altre forme altre denominazioni - più miti e ·c~nciliative - 'dovrà assumere l'economia e la politica borghese, se non
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy