Critica Sociale - Anno XXIV - n.2 - 16-31 gennaio 1914

28 CRITICA SOCIALE proporzione fra le ricchezze dei Yari paesi si era, m questi ultimi anni, notevolmente spostata. · \360 miliardi l'Inghilterra, 200 miliardi di marchi la Francia, 200 miliardi di marchi la Germania. A tanto sa.liva allora il patrimonio nazionale di quei tre paesi secondo i calcoli di valenti econo– misti tedeschi' e americani e inglesi e francesi. Ma venne lo Steinmann-Buc~er con le nuove valuta– zioni. Le nazioni furono invitate a. prendere nuovi po– sti; e la Germania ebbe il suo seggio in prima fila con 350 miliardi di marchi, e l'Inghilterra dovette contentarsi d'un secondo posto con 300 miliardi, e la Francia poi poteva ringraziare l'economista tedesco, se le venivano assegnati 250 · miliardi di marchi di patrimonio nazionale .. Germania ricca! esclamarono, gongolando dalla gioia, i tedeschi. Monumento di scienza! definirono alcuni i I libro dello Steinmaun-Bucher. Ed egli stesso raccontò poi, che da tutte le parti, dal cancelliere dell'impero, dai ministri, dai direttori di banca· o-li arrivavano lettere di congratulazione: Ma non ~ancò · neppure chi parlò di " sc'ienza gaia ,,, Qual– cuno scrisse anche trattarsi d'un nuovo caso di megalomania tedesca, e precisamente della più pericolosa che ci sia: la megalomania economica. All'estero poi, fosse convinzione scientifica o ge– losia di miliardi, le cifre dell'economista tedesco furono sepolte sotto il ridicolo. L'inferiorità eco– nomica della Germania continuava ad essere, od a passare per un assioma. E il piacevole vento di primavera finì, a poco a poco, per non spirare più nemmeno in Germania, quando, sotto l'influenza delle complicazioni politiche internazionali e per effetto d'un eccesso di iperproduzione industriale, si dovette rivolgere l'attenzione agli innegabili prodromi di crisi economica, alla incipiente ma rapida discesa di quella che si suol chiamare " l'alta congiuntura ,,. Adesso, però, proprio mentre questa disce,:a si faceva più precipitosa, ecco un altro economista tedesco, il' dottor Helfferich, <li rettore <lella Deutsche Bank, pubblicare un volumetto in cui, con molte cifre e con molti fatti, rinnova il tentativo di dare alla Germania il primato fra tutte le potenze eu– ropee in fatto di miliardi. Ed ecco q11indi riaccen– dersi, fra gli economisti e fra i popoli, la disputa quale delle potenze europee abbia una maggiore ricchezza nazionale. Il dottor Helfferich prende, come punto di par– tenza, per valutare la ricchezza nazionale della Germania, -l'imposta sul reddito 1 e innanzi tutto egli constata che il numero <li coloro, che pagano tale imposta, è anelato, in questi ultimi anni, no• tevolmente crescendo. Infatti, mentre nel 1896 più di due terzi dei citta<lini prussiani erano esenti da imposte perchè il loro rerMito era inferiore a 900 marchi, nel 1911 gli esenti dall'imposta sul reddito erano soltanto poco più dei due quinti di tutta la popolazione; la cifra degli esenti da tassa era scesa cioè rla 21.06G.000 a 16.383.000, mentre quella <lei contribuenti era salita da 10.283.000 a 23.390.000. Applicate poi, con le dovute. proporzioni, a tutto quanto l'Impero le cifre riguardanti la Prussia - come è noto, l'Impero germanico non ha imposte dirette - ne risulta che attualmente il re,idito· dei 66 milioni <li cittadini abitanti la Germania ammonta a 40 miliar<li di marchi, ossia 600 marchi per persona, mentre ancora nel 1896 quel reddito era di miliardi 2l ½, ossia 410 marchi per persona. · Negli ultimi 16 anni arlunque l'aumento del red– dito complessivo è stato del 90 per cento, mentre l'anmonto del reddito medio per pflrsona è stato del 45 per cento. Biblioteca .GinoBianco Indietreggiamo di tre anni, per poter far un paragone con le due grandi rivali europee della Germania. Secondo Leroy-Beaulieu il reddito annuo nella popolazione francese ammontava nel. 1908 .a 25 miliardi di franchi, cioè a dire, 20 miliardi di marchi, ossia 514 marchi per persona; per l'Inghil– terra invece il reddito annuo complessivo fu cal– colato pari a .1710 milioni di sterline, cioè a dire 35 miliardi di marchi, ossia 816 marchi per persona. Secondo questi calcoli si avrebbe quindi pel 1908: Keddlto complessivo Reddito medio della popolazione per persona Germania 35 miliardi di marchi 555 marchi Inghilterra 35 " " 815 " Francia 20 " " 514 " Di questo reddito annuo germanico che, nel 1911, ammontò a 40 miliardi di marchi, cinque ottavi, ovverosia 25 miliardi, vengono impiegati, secondo Helfferich, nel consumo privato, Altri 7 miliardi il_cqe sar!'lbbe, quasi la sesta pai:te, v.engono spesi in opere pubbliche, tra le quali gli· armamenti che, da soli, ingoiano un miliardo e mezzo. li resto va. ad aumentare annualmente il patrimonio nazionale. Qnanto a questo patrimoni,o, le indagini per po– terlo fissare presentano difficoltà molto maggiori che non le ricerche· intorno al reddito. Come è noto, i metodi per ricercare la ricchezza nazionalE• d'qn paese sono diversi: chi calcola le fortune dei singoli individui .sulla base delle trasmissioni di· patrimoni; chi invece fa la statistica dei beni ma– teriali, inventariando la proprietà fondiaria, inrlu– striale, ecc.; chi la calcola nell'uno e· nell'altro mo,io. In Prussia esiste uv.'imposta sul patrimonio. Il dottor Helfferich si ba:fìa quindi su quella tassa, e constata per la Prussia un patrimonio privato di 160 miliardi di marchi, il che verrebbe a fare 4000 marchi per persona. Applicando queste cifre a tutta la popolazione dell'Impero, si arriverebbe dunque a un patrimonio privato . di 260 miliardi di marchi. Ma a questo patrimonio privato si deve aggiungere il patrimonio degli enti pubblici, fer– rovie di Stato, miniere, Binca dell'Impero, ecc. Il risultato a cui giunge il direttore della Deutsohe Bank è quindi questo, che il patrimonio nazionale di tutta la Germania, si· può calcolare tra i 290 e i 320 miliardi rli marchi, il che verreb_be a fare 4500 fino a '4900 marchi per persona. Confrontiamo ancora una volta le cifre riguardanti la Germania con quelle dell'lnghilterra e della Francia, rlovute, queste ultime,' a una statistica fatta da Edmond Théry il 1908, e poi av1·emò:, Patrimonio nazionale In mlllardl di marchi Germania 290 fino a 320 Inghilterra 230 ,, 260 Francia (190$) 232 ½ Media per persona In marchi • 4500 fino a 4900 5100 ,, 5800 5924 Appare dunque da questa tabella che, quanto a ricchezza media per persona, la Germania viene ancora dopo l'Inghilterra e la Francia; invece, quanto a patrimonio nazionale complessivo, essa · ha superato cii molto quelle due nazioni. Oltre a ciò poi non bisogna dimenticare ehe, come ·ab– biamo già veduto sopra, il red,iito d'ogni tedesco è notevolmente superiore al reddito d'ogni fran– cese. Infine è interessante, a questo proposito, la constatazione di un economista francese. il quale viene a confermare, con lfl sue inriagini, i risultati,. a cui è giunto il dottor Helfferich. Nel Congresso dell'Istituto Statistico Internazionale, tenutosi re– centemente a Vienna, l'economista fr;a~cese 4-lfred Neymarck tenne una conferenza intorno ai valori

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