Critica Sociale XXIII - n.22-24 - 16 nov.-16 dic. 1913
.CnITICASOCIALE 343 pur di campare alla giornata; di isterilire col suo grosso scetticismo e con la sua burocratica frigi– dità quel che v'ha di più sano e fervido nell'anima del Paese. · Con una tale mét,a fissa davanti a sè, egli non poteva e non può stilare un programma diverso dal programma incolore, squallido, nullo, delineato nella lutulent,a orazione del 27 novembre; non po– teva e non può presentarsi dinanzi al Parlamento con un corredo di i,ie~: di idee, dico, non indegne del termine: piacenti agli uni e agli altri spiaceuti. E ciò, appunto, è che più spiace. E però bene hanno fatto i ·socialisti ufticiali a schierarsi subito, ·senza ambagi e con impeto animoso, all'opposi– zione: all'opposizione contro il Gabinetto e contro l'uomo che lo dirige; contro il fascio reazionario di Gruppi che costituisce la maggioranza e contro la politica personale e dittatoria a cui esso fa capo e senza la quale non sarebbe affatto o sarebbe di– versamente costttuito; contro il trasformismo che minaccia sin da ora di annichilare ostruzionistica– mente gli effetti della magnifica dimostrazione <li forze socialiste avutasi grazie all'allargamento del suffragio e all'opera perniciosa della passata Ca– mera, e contro il suo maggior autore. Quaurl'anche tale opera fosse stata, i-ovece, frut– tuosa ,ii buoni risultameo ti ; e il Paese non. attra– versasse, a cagiorrn <li essa, una crisi gravissima; e non pesasse sul Governo la vergogna dell'alleauza gentiloniana e delle delittuose violenze commesse a Bitonto, a Molfetta e in molti altri, men cogoiti ma non meno disavventurati, Collegi; quami'anche cent'altre ragioni non vi fossero, per cui l'inrlulgere a Giolitti, il dargli quartiere sarebbe un atto rli fellonia verso il milione di elettori che deposero nell'urna la scherla socialista; il vuoto equivoco del discorso della Corona - che pou1· cause qual– che monarchico non ottuso vorrebbe soppresso ,ial cerimoniale dell'apertura delle nuove Sessioni legi– slative - sarebbe, di per se ~olo, un motivo ab– bonrlevolmente sufficiente perchè fosse dichiarata guerra. a. oltranza, guerra accanita, irreducibile, sisteniatica, al Governo che ne ha - costituzio– nalmente ed effettivamente - la, paternità e la responsabilità. lm,OTUS. lntraniiuenla formale e traniiuenla iou nliale (A proposito di una deliberazione del Gruppo parlamentare socialista) Discutendo la mozione Cermaz sull!l, Critica pre– cedente, ho eercato di mettere iu chiaro che il Cou- 1-{l'essodei socialisti austriaci, dichiarando l'osti·u– zionismo come un estremo mezzo parlamentare da adoperarsi soltanto a difesa del Parlament0 contro l'ostruzionismo austriaco-nazionalista, e, iu fondo, antiparlamentare, rendeva il più alto omaggio alla istituzione parlamentare. La delibernzione è tanto più importante, in quanto il Congresso era partito da un concetto di reazione a,l. uu asserto eccessivo quietismo <lei parlamentari sociaH;ti e il Congresso era sotto l'influsso di prevalenti tendenze 11ntm– formiste che nella mozione Cermaz videro il. loro trionfo ~ome di poi ebbe a commentare il BtLner. Ora la mozione Cermaz implica che il Parlamenr,o sia alioperato dai socialisti nel modo che g_liè pro– prio per essere conservato, non per esser~ d~strntto: L'ostruzionismo, che rompe le convenz1?rn su c11,1 riposa H giuoco parlam_en~are, c,he trasc11;1a percro all'assolutismo l'ostruz1001smo e, categoricamente, ripudiato. Ma'che c9sa è ostruzionismo? Gli ita- liani, per l'inclinazione naturale che è in· tutti di generalizzare i fatti di propria esperienza, ten– dono a credere che ostruzionismo sia soltanto va– lersi delle armi rlel Regolamento per prolungare le rliscussioni a fine di imperlire alla maggioranza di deliberare. Tale infatti fu l'ostruzionismo. che ebbe ragione di Pelloux e salvò i diritti elémen– tari della libertà politka italiana. Lunghi discorsi, frequenti verifiche del numero legale, appelli no– minali iterati ecco i prioci pali morii dell'ostruzio– nismo, secondo lo intendono gli italiani. . Ebbene, secondo me, ciò non basta. Bisogna al– largare la concezione dell'ostruzionismo. Ostruzio, nismo è tutto ciò che non conferisce al funziona– mento utile del regime parlamentare nello svolgi– mento normale delle sue funzioni. Sono perciò ostruzionistiche tutte quelle manovre, le quali, in luogo di giovare al maggiore incremento rlel con– ti·ollo parlamentare, lo riducono, lo impacciano, turbtrnrlo il naturale rapporto rli antitesi tra Go– verno e Parlamento, tra. potere rlelegato e potere delegante. Un ostruzionismo di tale natura mi sembra che abbia inaugurato - senza saperlo, certo senza vo– lerlo - il nostro Gruppo parlamentare per una errata coufusione fra il concetto sostanziale del– l'intransigente autonomia nel Partito socialista e il concetto tutto metodologico dei mezzi propri del Gruppo cii valersi rlel P!!,r)ameuto per il mag– gior vantaggio del Partito socialist,a. È noto che il Gruppo ha deciso ,li non string-ere nessun accorò.o con altri Gruppi per la elezione delle cariche. Così esso si è volontariamente im– posto di non contare che sulle proprie forze; cioè si è volontariamente escluso così dall'Ufficio di Presidenza, come dalla Giunta del bilancio, come ,ia tutte le altre cariche della Camera. Ossia ess0 ha consegnato di proposito ai suoi nemici i pieni poteri disciplinari su di se stes8o e,l. ha a se stesso sottratto il mezzo di conoscere, nientemeno, i conti ,iello Stato! Per un partito giovane, ouoziatore del– l'opposizione più strenua in un periorlo nel quale la questione delle questioni che sta per imporsi al Parlamento è la liquidazione delle spese rli una guerra e la riorganizzazione fiuaoziaria rlello Stato, non c'è male davvero! Il Governo non po– trebbe essere più soddisfatto rlella nostra iugenua volontà di- intransigenza, che lo emancipa dal più incomodo controllo diretto. Orbene, io chiamo ciò ostru:;ionismo, pel"chè ostruisce a noi, idest all'Opposizioue, che fa· si– stema colla maggioranza nel ginoco parlamentare, la via per compiere tutta l'opera 11ostra di cri.t,ica, os!'!ia ostruisce l'espansione piena riel regim~ par– lamentare, mentre è ostruzione ai nostl·i ,Janoi, esclusivamente. Si è detto, a giustificazione che semhrn.va. t,rio11- fale ,l.ella procedura adottata: Ma comr! 1111 G rnppo si dichiara autonomo, fieramente avverso a tutti gli altri, e potrebbe combinare cou altri Gruppi un'azione parlamentare? C'è contrarldizione e, peg– gio, c'è una contrarldizione che il popolo non si spiegherebbe che in un morlo sinistro per i deJ'U– tati socialisti. Ebbeue, l'errore del ragionamento consiste nel credere che il Gruppo socialista si sia dichiar"r"' autonomo ed avverso a tutti gli altri al (ìne di esclndersi dalla Presirlenza. dalla Giuuta riel Bi– lancio, ecc., aozicbè al (ìne ',ii contrapporre il più vigorosamente possibile la " sua,, politica alla po– litica rli tutti gli altri. Se il sno ~ metodo di in– transigenza,, riesce a rallentare, a impacciare., iu– vece che a rinforzare, la pienezza del l'espi icazione rlella propria politica io confronto della politica rli tntti gli altri, il metorlo del Grnppo è evidente-
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy