Critica Sociale XXIII - n.22-24 - 16 nov.-16 dic. 1913
340 .CRITICA SOCIALE riconosciuto che, se è bella erl utile la posizione di autagonismo e di solit11ciine del Partito socialista, non è per altr'o normale e sano e proµizio alla più spedita evoluzioue p1:1.rlament,are che la Camera abbia abolito POpµosizione costituzionale, in guisa· che debba assolutameute trionfare la dittatnra par– lameutare per la ragione apodittica che il Governo non può passare da Giovanni Giolitti a.... Filippo Turati, da Cavour a Marx! · Noi abbiamo interesse che si seguano i Governi borghesi, ciascuno e:,,primendo il segno massimo di realizzazione di cui è suscettivo il regime parla– mentare, nella sua evoluzione progresf'iva. La dit– ta.tura è stasi, è pantano, è degenerazione, non evoluzione Se la forma dell'opposizione socialista dovesse imp(;ldire il normale alternarsi dei partiti al potere e consacrare indefinitamente Ja dittatura, ci toc– cherebbe certo di rammaricare di avet' fatto opera solo apparentemente rivoluzionaria ma, nella so– stanza, couservatr'ice o reazionaria. Ben è stata questa l'accusa che fu sussurrat.a contro di noi, perchè non ci sentimmo di secondare cert1:1, fatua concentra– zione anticlericale, o magari regionalistica, che si disegnava timiciamente all'orizzoute. Ma la artifi– ciosità di cotale combinazione, che cercava un'av– ventnra di Governo sulla base di un aereo man– giapretismo, mantello fatto per ·nascondere la re– pu/;/;nante solidarietà con i principi e i metocii dello stesso Governo, era troppo evidente. La guerra degli Dei sarebbe discesa ad una gnerra di maschere; CHricatura di di visione di parti ti. I parti ti, se si hanno da dividere pa1'lame'otarmente, debbono farlo su sistemi ben organizzati di interessi antagonistici. Dividersi perchè riesca ad un gruppo qualunque di \< sgrn.ffignare " qualche portafog·I io, è così sincero· e fecondo, come quando la stessa maggioranza si scinde in se stessa per frodare alla opposizione i posti nelle cariche parlainen-tari che le spettereb– bero per diritto di regolamento. Lo spezzamento del latifondo .... della maggio– ranza con il rinnovamento del Governo e la fine reale della dittatura si verificherà quando si trat– terà di mettere mano alla saccoccia per sai-dare le partite libiche. Allora, nel fuggi fuggi gene– rale, nel giuoco accorto del rincorrersi e del rim• balzare degli oneri temuti, si delineeranno le cor– renti politiche capaci di funzionare come "par– ti ti ,,, perchè saranno state figliate dall'orp:anarsi dei bisogni economici concreti di vaste collettività. Allora nessnno più oserà affermare che vota in favore del Governo per non associarsi alle " escan• descenze ,, dell'Estrema soci al ista. Cotesta ripetuta melensaggine - come crepuscolo di pudore :- vale soltauto se si cerca un .pretesto qualunqne per votare sempre ancora per il Governo a disµetto di tutto. Senouchè, cotal crisi saua, lietamente attesa dallo scat,euaFsi violento degli iuteressi tribntari in antagonismo, da cui deve uscire il ripristino della divisione dei partiti, scopµierà tanto µiù presto e ta1,to più feconda qnanto piu furte, senza quartiere, sarà stato l'urto della opposizione socialista, tem– pesta.nt.e imparzialmente su tutti i punti occupati ou·o·i d1:1llamao-criorHnza - dai mobili caval]eo-u·eri di'"'G,ulio Ales;io alle fanterie pesanti dei ge17tilo– niani che comanda Filippo Meda. F1t quindi sa– vio il Grupµo nostro a non distinguere tra ne– mici, ·a non prest-,rsi a combinazioni di corric:loio, a oppngnara ,mbit,o quelli che in ogni caso avreubé dovuro i;neluttabilmente oppugnare poi, appena fosse loro rimicito, cou un ·colpo parlamentare, di costitnire uu M1uistero di persone, e non di cose, diverso da 1 1uello che incombe ancora su rli noi! Ecco la più vera sostanza di intransiµ;enza che nulla ha da fare col fragore formale della opposi- zione che più sembra incontrare il favore delle masse, sempre uu po' innamorate dei bei discorsi, delle superbe iuvettive, degli spensierati a tondo . di stile gladiatorio. . Così è: il bilaucio di questo primo mese di at– tività parlamentare del rinnovato gruppo socia– lista si chiude assai brillanterpente per il valore personale dei nuoYi combattenti, i. quali ai nostri avversari, ignari delle forze giovau i del nostro partito, semurarono luminose rivelazioni, per il risveglio della coscienza politica di classe, .susc•itato nel proletariato, per i cospicui vantaggi positivi riportati e che culminano nella rinnnzia del Go""'. verno alla legge di proroga della dittatura finan– ziaria. Ma, per chi· intende, il guadagno più grosso consiste nell'avere il gruµpo socialista potuto ritro– vare se stesso, in un'auton_omia· che fosse intran– sigenza programmatica e non di parole, che fosse socialistica e non· antigiolittiana, che concretasse una uattaglia di classe non l'assalto ad una cor– riera .... ministeriale. Se il Partito intenderà ed ap- . pre,zerà questo sforzo di lealtà e rli convinzione socialista e lo metterà ass(\i al disopra degli epi– sodi personali, su cui hanno così ampiamente in– formato i giornali bai lando il. t?·escone del soldino intorno allo scandaletto quotidiano, ed a quello sforzo vorrà adeguare la sua solidarietà fattiva, lecito è sperare in una più vera, in una più. pro– fonda rinascenza del socialismo parlamentare in· Italia. CJ.,AUDIO TREVES. , la-~iio[mpaiione e pro~Iemi [~e attualii Dal Parlamentoal Paese, · e viceversa. L'ultima parola che ha echeggialo nèlla Camera ita– liana è stata della disocc~pazione. Benchè in iscorcio, il quadro della miseria e· della fame di centinaia di migliaia di famiglie ·operaie si è riaffacciato, pe_r la rapida rievocazione fattane dai deputati socialisti nella seduta finale del 21, nella sua imponente e tragica realtà. Qualche giorno prima, è vero, l'oo. Quaglino, a nome dello stesso Gruppo parlame.ntare socialista,.aveva dato la misura e la Hensazione di questa. rea•ltà col sus– .sidio dei fatti e delle cifre, la cui fredda eloquenza è sempre irresistibile; e il Governo e la Camera avevano finito, per sottrarsi a ciò che altrimenti sarebbe parsa una provocazione, con lasciar passare il corteo q.i quelle miserie attraverso i fioriti meandri dell'indirizzò di risposta al discorso della Corona. Cbe bisogno c'era dunque d'immalinconire di nuovo il legislatore, impa– ziente e anelante di afferrare le àospirate vacanze, spe..: . cialmente dopo i seri pericoli corsi di indefinita p.ro• crastinazione.? · .La ragione era evidente. Non che i socialisti pe.nsas• sero di porre in poche battute tutto il problema della disoccupazione; uè che si attendessero, o si attendano, di vederlo radicalmente risolto .dallo Stato. L'intento che li mosse aveva carattere assai meno generale, e una portata_ molto più immediata. Non occorre qui ripetere che il fenomeno della disoc•. cupazione è unò dei fatti più caratteristici del si~tema capitali"tico di produzione; e che la sua comprensione totale sta necesNariamente fuori clella mentalità bor– ghese; ossia, in altri termini, che la ima stessa solu– zione, o disparizione :.._ che è tutt'uno - non può cercarsi che fuori dei quadri della società borghese. In questo senso la soluzione è. . lo stes iO socialismo •
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