Critica Sociale XXIII - n.22-24 - 16 nov.-16 dic. 1913

CIUTICA SOCIALE 365 gramma nettamente repubhlicano, del quale i socialisti, lietamente, perseguiranno la 1-Jfettuazione: lt>gge dei due auni, pol.tica di pace, riforma fiscale, laicità con– servata; e, in questo caso, occorre, perchè i socialisti possRDO senza app, ensio'ue collahorare a questo sforzo, che abbiano il sent.i!neuto di preparare, di effettuare già l'evoluzione socialista; occorre che il pensiero so– cialista· appaia incorporato nell'azione governativa; che i socialisti si imponl!ano ai loro alleati e al paese, non come degli ausiliati momentaneamente tollerati, ma come i collaborat.ori indispensabili, senza i quali tutta la poli1ica del hlocco sembra vana e senza domani. "Ov vero il Partito radicale - e l'ipotesi non è del tut.to inverosimile - non riesce a organizzarsi, a co– stitu irsi, a fissare il proprio prograwma, continua a permettere tutte le evasioni verso De><tra, tutti i tra– dimenti, fallisce ai ~noi impegni, alle sue tradizioni; e in tal caso, in Francia, per rispondere alle aspirazioni, con ruse ed incerte, delle masse democratiche, non resta che il Partito socialista. Ma, se non è ancora, in qu.,~ta ipotesi, che un. partito di •minoranza, occorre più che mai che questa winQranza appaia capace di prendere domani immediatamente la direzio11e degli alfari, ca– pace di governare, e inspiri così fiducia nell'opinione pubJ,lica. · ' , "Nell'un caRo e nell'altro, lo Rforzo è lo stesRo. Occorre che il 11ostro Partito, ·questo Partito di "anarchici,,, di "saboteurs ,,, di " antipatrioti, - d' "unificati ,, in– somma - si riveli agli occhi di tutti ciò che è real– mente: un partito capace, realizzando la rivoluzione socialista, di fa:·e, più d'ogni altro, la prosperità e la gratJdezza del paese. " Fin d'ora es•o non· è più isolato, in opposizione con la nazione, perchè esso risponde intimamente alle sue preoccµpazioni e ai suoi. bisogni. Viene l'ora in cui dovrà es$ere riconosciuto' come il vero pai·titq na– zionale,,. Inratt1: -- co~ì continua Thomas la sua analisi della politica socialista da un decennio ari oggi - combat– tendl, Ja legge dei tre anni e cercando cti dimo,tra1;e che solo l'or~anizzazione delle ri~erve, come avviamento al sistema delle milizie nazionali, permetterebbe al paese di utilizzare pel meglio tutte le sne forze di di– fesa durante la guerra e tutte le sue forze di produ– zione durante la pace, i socialisti hanno dato l'impres– sione di difendere insieme gli interessi del popolo e la cansa della nazione. Da dieci anni il Partito socialista propugna coraggio– samente una politica di pace in Europa, una politica di equità 1 di giustizia, di disinteressamento, confo1me alla tradizione e all'interesse francesP, una politica coloniale umana e metodica; una politica, cioè, democratica per eccellenza. Esso ha difesa la conquis~a della Rappresentanza proporzionale, e ne difenderà la •ua applicazione, quando i suoi alleati momentanei <l'ora, i reazionari, l'abbando– neranno vedendo che essa non apre loro alcun avvenire. Ma è nel campo economico ~opratutto che 1'11zione socilllista è immediatamente necessaria. Per lo sviluppo economico della nazione, per la sua organizzazione so– ciale, Dùn ba,tano le leggi di protezione operaia; non è pos.sibile un progres,io qualsiasi senza che già ora immediatamente intervenga nei fatti il pensiero so– cialista. È diffuso per molti ~egni il sentimento nettissimo che tutta l'organizzazione economica del paese è da rifare, e che l'anarchia capitalistica compromette la stessa unità nazionale. Contro -lo sviluppo dei t,-usls e dei grandi monopolii nazionali o anche internazionali, 1~ collettività consumatrici non hanno altri mezzi efficaci di dHesa che l'intervento dello Stato nel campo econo mico. E una statizza1done è pur sempre più vicina al– l'organizz11zione socialista, che non lo sia il monopolio privato. Nel campo della produzione e per l'organizzazio~e dei servizi pubblici, è manife~to_ che, solo forse_ fra tutti i partiti democratici, il somaltsmo ha_ una poltttc';I che ri~ponde ai biso~ni_ dell_a_dem?ci:azta;. e, perche essa risp,,nda a qm~t1 b1sogm, 1_1 soc1ahsmo e ch1am~t? ad acquir,itare rapidamente cosmenza della sua capacita governa1iva. . , . Certo è questo - nota Thomas avv1crnanclos~ alla ponclusione -: che, lo vop;lia esso o no, e qu~h che cossano essere le sue esitanze, la sua sfiduma nelle proprie forze, le circostanze politiche e lo ,iviluppo capitalistico chiameranno· il Partito socialista al potere, poichè, e per l'organizzazione militare del pae•e, e per la sua organizzaziope politica a mezzo della rappresen– tanza proporzionale e della riforma senatoriale, e per la sua organizzazione finanziaria ed ecohomica, esso solo prese11ta proposte conformi alla natura delle cose e riRpondenti ai voti delle masse. " Ed è convinzione comunemente diffusa che, una volta disfatto il radicalismo, l'ora del socialismo suo– nerà,,. Fin dove i radicali sono disposti a seguire i socia– listi nelltt efft,ttuazione di que~to programma? E sopra– tutto sono essi disposti a ricostituire il blocco, non al solo scopo di conqnistare imme,tiatamente il potere, ma re•tando nella minoranza, convivendo coi socialisti, tutti, lontano dal potere, sino a quando non siano in grado di realizzare il loro programma? Caillaux, l'uomo che ha fatto il 2 dicembre delle Si– nistre contro Barthou, il 30 ottobre, ntil banchetto àl Palazzo della Mutualità, ha dichiarato di aver abban– donata I' " Alleanza democratica,,, perchè subi va una infiltrazione reazionaria; ba affe.rmato che il Partito radicale ha un piano d'azione, che esci.ude i conserva– tori e i reazionari e comprende la organizzazione c om– pleta dell'insegnamento laico, il ritorno, a tappe, ai d.u e ann·i, l'imposta sul reddito, una polii.ica di part,to, non uua politica di pacifica,.ione (leggi: Briandism") che porti all'avvilime11to dei caratteri infingardi, volti alla ricerca del bene•sere egoistico. Ed ora ha abbattuto Barthou per salvare, sembra, l'imposta sul reddito, gravemente minacciata in Senato. Ma basteranno quelle dichiarazioni e quest'atto del Partito radicale e del suo nuovo cal?o, per rendere po~sibile quel blocco, che alcuni socialisti ritengono necessario ? Saranno i radicali coraggiosi abbastanza - domanda André Lahey (1) - nella politica anticlericRle p('\sitiva; e lib1-ri abbastanza per combattere il capitali-mo dei trusts e l'alta Banca, che sembra in certi mnmenti aver in loro mano il Governo, e dei quali Caillaux è uno dei rappresentanti più tipici nei molteplici Consigli di amministrazione di Società fii:Janziaritt? E deporranno i radicali - domanda Fournière (2) - la loro opposizione contro la Rappresentanza proporzio– nale, che deve fare ancara un paRso in Senato e pas– sare sotto le forche di Clémenceau e di Combes? Il momento è grave, è rivoluzionario - osserva Jaurès dopo la crisi. - A un mil•ardo e mezzo di nuovi debiti sta per aggiungersi un miliardo e mezzo di nuove imposte; il malessere della classe lavoratrice per il rincaro della vita, di fronte alla voracità del capitalismo, è forte; grandi scioperi sono inevitabili, che acuiranno l'esaspe– razione latente. Un cambiamento di rotta nella politica francese è iueluttabile. Gli avv.,nimenti prossimi ci diranno quanto lo stato di alcuni spiriti del sociali~mo corri~pouda al la realtà. A. SCHIAVI. P.S. - Nell'ultimo numero del Mouvement Socialiste (settembre-ottobre 1913) Sèvérac, co,omentando un ar– ticolo del " guesdist ...,, Compère-Morel nella Humanilé del 10 ottobre, contrario bensì al blocco col partito ra– dicale, ma che concludeva atfer.maudo che però il Par– tito socialista, non essendo" il partito del tutto o nulla,., è pronto a se..:onilare il radicalismo nella ettettnazione di importanti riforme politiche e sociali e a so~tenere i ministri che voleflflero dotare il paese di leggi demo– cratiche e sociali quali hanno 0 1'lnghilterra, la Germania e la Svizzera; si domanda se non si abbia. paura dell~ parola, dal momento che ~i accetta la cosa, quando s1 dice: " il blocco di altri tempi non può essere rifatto ; ma il Partito sociali~ta sosterrà q11el partito e quel Governo che difenderanno con fermezza gli interessi della democrazia ,,. _ . "Il Partito socialista - continua Séverac - e, nella sua composizione, un partito di classe, per principio, ma, in realtà, è un partito di f,-azioni di classi, che ha nelle sue tradizioni intellettuali un qualchecosa che lo avvicina notevolmente al radicali,imo e che non può venir trascurato quando si parla dell'atteggiamento re- (1) R<t-ue Socialisle del lo novembre. (2) Revue Socialiste, stesso numero.

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