Critica Sociale XXIII - n.22-24 - 16 nov.-16 dic. 1913
'362 CRITICASOCIALE dilò., e convivono o si separano secondo delta loro ·il cuore, tantochè nel proletarialo il matrimonio è per sè molto simile sempre a una libera unione, co– me in genere a una libera prostituzione nelle altre classi ... (lnte1·1·uzioni). · l'oci. E allora è inutile il divorzio. TUHATI. Comunque, le riforme più convenienti al– l'altro sesso in tanto avranno probabilità di essere davvero ottenute e di essere mantenute, in quanto le interessale siano interrogale, e abbiano voce nel fog– giarle, ed armi civili per difenderle e per miglio– rarle. Com.presi !'on. Giolitti qua·ndo diceva: cc portiamo già gli elettori a oltre otto milioni; se aggiungiamo le donne andiamo, tutto d'un colpo, a 16 milioni, e l'aumento degli elettori analfabeti sarebbe- più che proporzionale. Facciamo un passo per volta. Piglia– mo un momento di respiro ». Ma non basta una le– gislatura a farci respirare a sufficienza perchè al– meno possa annunciarsi il voto femminile amministra- tivo? , . , · . ,. Tanto più che, se si t~mono le donne pel pericolo clericale, mi pare che ormai sia un timore sciupato: potete imaginare una Camera più « gentilonizzata » di quello che sia la presente? (Interruzioni - Com– menti). Silenzii eloquenti. Dovo andal'ono lo pensioni operaie 1. Ma nei due documenti in esame più eloquenti della parola sono i silenzi. Si chiede: non si è parlato una volta di assicurazione obbligatoria per la vec– chiaia? Non ci avete fallo votare il monopolio assi– _curandoci che avrebbe servito a garcntire le pensioni ai rnterani e agli invalidi d'ella fatica manuale? Dove sono andate? Non se ne sente più parlare. Anzi !'on. Nilli disse espressamente nel suo discorso elettorale che per ora non è più il caso di pensarci. Egli pensa invece, suppongo, a q_ualche integrazione, uso sistema di Ganci, delle Mutue di malattia; della carità a buon mercato. Quando c'è la salute, c'è tutto; c'è l'affetto e c'è il buon umore; e allora i figli mantengono i loro , egliardi! Questo, se non fosse della politica, sarebbe un po' ciel cinismo. Ma insomma - ed ecco la ripro-va- della differenza profonda fra il. colonialismo sul serio e la sua pa– rodia - nelle altre maggiori nazioni, se han fatto le colonie e le guerre africane, non hanno trascurato però il così eletto bilancio della pace sociale, anzi ne han sentilo tanto maggiore il dovere. Il Transwaal volle anche dire la pensione per tutti gli inglesi. Ora, se noi vorremo sul serio le pensioni per la vecchiaia, e non certo quindi i sei soldi al giorno dell'on. Sonnino, che, sopra i sessantacinque anni, importerebbero circa 180 milioni; ciò significa che avremo bisogno, a far poco, di 400 milioni. Analo– gamente, per tutte le altre riforme essenziali. L'Ita– lia è valutala avere dieci a dodici miliardi di red– dito. Quanti ne investe nelle industrie? Quanti ne as– sorbono le guerre e il debito. pubblico e le altre spese improduttive? Dove pescheremo l'altro denaro che· occorre? Ora se neppure la vecchiaia sarà assicurata, che ci sta a fare nel vostro indirizzo, on. Orlando, la pàrola «solidarietà»? La parola ,, società» sarebbe già· eccessiva .. Il militarismo e i bilanci falsi. Nei rapporti internazionali fate l'apologia delle in– ·lese e delle alleanze. L'on. Barzilai ieri ci edificò di– scretamente a questo proposito. Esaltate l'equilibrio delle forze e la pace armata; relegate il disarmo in un lontano avvenire ... (Interruzioni). E ciò,· meni.re da ogni parte la reazione al milita– rismo semb.r-n dar l'accenl.o al sPcolo: Quando persino l'Impero feudale germanico (verlele il voto del Reichs– tag di ieri contro Bethman Hollwegh) minaccia di piegare sotto l'assalto antimilitarista. E il messaggio di Wilson al Congresso degli SI.ali Uniti l'avete letto'? Voi volete dunque lasciar tvllo al proletariato l'onere e l'onore di inaugurare la politica della umanità e del senso comun,e. Parlale di bilancio solido; non ricordale che a\'ele comincialo, per la Libia, a fare i bilanci falsi. A fare i bilanci in tal guisa (l'on. Tedesco lo sa), che se fossero così compilati da un commerciante o dal gerente di _una società r,ommerciale, li manderebbero dritti dritti in galera ... TEDESCO, ministro ciel tesoro. Guardi, on. Turati: lei lo dice per ischerzo qui, in Italia; ma, all'estero, hanno creduto letteralmente alle sue parole. (Com– menti). TURATI. Nemo propheta in patria ... LUZZATTI. Per fortuna, abbiamo risposto che non era vero! E risposto, mi pare, anche vittoriosamente; perchè i bilanci li conosco più di lei. (Ilarità). TURATI. Di lei, on. Luzzatli, io lessi nel Sole di Milano, e non dell'avvenire, cose, a questo proposito, molto tristi. Tristis anima mea! Inoltre quel ch'io dico ha dimostralo a luce· meridiana, e nessuno potè smentirlo, l'on. Wollemborg. È vero ch'egli poi ha espiato il suo fallo ad Ascoli Pi.ceno ... LUZZATTI. Non l'ha espiato! L'on. Wollemborg ha detto talune verità; ma lì, ha detto un errore, e l'abbiamo combattuto! TURATI. E gli errori medesimi - chiamiamoli pur così - ha detto molto chiaramente !'on. Sonnino. Sòltanto, !'on. Sonnino,, che è· ex e futuro presidente del Consiglio (per più di cento giorni speriamo, e valga come augurio) (Si ride), !'on. Sonnino, nella sua lettera agli elettori, pur dicendo esattissimamente quello che dico io, lo dice con altro e più aulico stile, perchè lo stile è l'uomo e più sovente è la carica, o l'aspirazione. pra ecco qua come !'on. Sonnino de– scrive gli ultimi vostri bilanci; leggo testualmente: ' « Conti correnti speciali del Tesoro peÌ' cui la sp~sa riesce a ricomparire pure come entrata (sic) e figura per una minima parte o punto nella competenza del– l'esercizio in cui viene impegnata e magari pagala; conti e fondi e casse speciali senza fine, che rendono possibili ingenti indebitamenti dello Stato, senza che le ci/re capitali compariscano mai nel bilancio nor– male; figurative anticipazioni o posticipazioni di stan– ziamenti fatti per solo comodo di scenografia parla– mentare; tutti questi ed altri infiniti artifici conta– bili ... », ecc. ecc. L'on. Sonnino, ho già detto perchè, li chiama arti– fici contabili, così come i vecchi poeti chiamano onor del mento la barba; io li chiamo più semplicemente bilanci falsi; ma le due frasi si equivalgono. Ed è certo che, se si trattasse di cose di privati, davanti al tribunale o alla Corte d'appello, voi potreste ben chiamarli cc artifici contabili»,' ma il giudice rispon• rlerebbe ·«galera>>.
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