Critica Sociale XXIII - n.22-24 - 16 nov.-16 dic. 1913

CRITICASOCIALE dei processi, il regolamento interno della Giunta (che d'altronde non potrebbe nè distruggere il regola– mento generale, nè altro disciplinare - articolo 30 - se non ciò che da quello non sia stato espressamente previsto), se dunque il regolamento interno accenna a un'eccezione, non è· (articolo 5) che per sedute meramente prep.aratorie, da concludersi col fissare la data della pubblica discussione. Nessuna convalidazione, in ogni caso, può essere proposta in seduta segreta della Giunta. E, quahm– que sia la proposta, è sempre unicamente la Camera che deve deliberare. Le contestazioni, inoltre, non è la Giunta che possa dichiararle o no a suo arbitrio, bensì le pongono in essere i cittadini reclamanti. Ogni elezione per cui sia giunta una p'rotesta è contestata pel fatto della protesta. Ciò si evince dagli articoli 21 a 23 del no– stro regolamento generale. Ma è anche conforme alla natura delle cose .. So perfettamente che qualsiasi disposiz(one di leg– ge, atteJ1ga pure alle più gelose guarenti'gie del di– ritto, ~•u"Ole esse·re osservata con quel tal grano di sale, senza cui si sdrucciolerebbe nella pedanteria. Perciò, quando una protesta sia evidentemente pazzesca, sce– ma,· temera1:ia, è perfettamente legittimo di conside– rarlÙ come inesistente. Ma cotesta inesistenza sostan– ziale dovrà essere evidente ed irrecusabile. E la pro– va migliore sarà l'unanimità dei cqmmissarl nel con– siderarla tale. Dove invece le proteste vi siano e nel valutarne, non dico neppure il fondamento, ma la discutibilità, sia fra i commissari dissenso, il sop-· primere la contestazione è calpestare il diritto del corpo elettorale. Udii parlare di disposizioni' cadute in desuetudine. Singolare presunzione davvero, trattandosi di no.rme che sono alla base della nostra stessa esistenza di legislatori. Qui noi facciamo leggi nuove ogni gior– no. Esiste ed è sempre in funzione una Commissione pel regolamento: Chiedo quali altre. garanzie si so– stituirono a quelle che si sarebbero lasciate morire. Ma affermo soprattutto che nulla può morire, che attenga alle guarentigie più elementari ed essenziali. Può una garenzia trascurarsi, dove tutti consentano, non essendovi sospetto di possibili offese al diritto. Chi invocherà la tolleranza di ieri per farne scher– mo, oggi,. all'arbitrio manifesto e alla sopraffazione? Per le estreme difese dell'istituto parlamentare. Queste cose dico oggi fugacemente, come a scarico mio cli coscienza; ma mi è debito di lealtà ·dichiarare, che, ove il dato allal'me cadesse nel ·vuoto, crederem– mo tutti noi del nostro più stretto dovere fare di questo argomento l'oggetto di denuncie ben· più alte e di ben più fiere battaglie, qui• dentro e fuori di qui ... (Inter,.uzioni e commenti). MONTI-GUARNIERI. È una maniera di mettere la corda al collo! (Rumol'i all'estrema sinistra). TURATI ... combattute con tutti i mezzi possibili, perchè nulla è più sàcro .e più degno che la difesa della nostra rispettabilità cli rappresentanti della n.a– zione. (Approvazioni all'estrema sinistra). Niuna cosa no1t soltanto autorizza ma impone le più estreme di– fese, quanto la tentata violenza contro quella che· è la scaturigine cl.i ogni nostro potere ... VINAJ. Le Yiolenze le commettete voi. (Rumori vi– vissimi all'estrema sinistrn - Scambio cli aposfro{ì). PRESIDENTE. On. Vinaj, finisca di interrompere! TURATI ... e su ciò non si speri di trovarci disposti alle· transazioni cortesi. (Commenti animati). E su questo punto per oggi ho detto abbastanza. Onorevoli colleghi, badate al pericolo! È un pericolo, in fondo, comÙne. È un terreno, questo che io tratto, sul quale ci dovremmo trovare perfettamente d'ac– cordo. Noi non siamo degli anarchici; tutto al con– trario! Noi crediamo all'istituto parlamentare, mal– grado tutti i suoi vizi, dei quali si potrà, si dovrà risanare; non vediamo altro, ad ogni modo, di meno peggio, nel passato, nel presente, in un avvenire vicino! Crediamo nella sua evoluzione possibile e prov– vida. Ci attrista quindi e ci esaspera tutto ciò che porge armi ai nemici dèl principio democratico par– ·1amentare, siano essi apertamente reazionari, o si credano più avanzati cli. noi e siano forse reazionari senza volerlo e saperlo! Il suicidio del giolittismo. D'altronde .col suffragio mliversale non mi sembra, onorevoli colleghi, prudente lo scherzar troppo e il farsene beffe. Esso è oggi il neonato che vagisce nelle fasce e sonnecchia. Ma, cresciuto e ridesto; si vendi– cherebbe asprai:nente domani. Onorevoli colleghi, i tre milioni di elettori cli ieri erano. in qualche modo w1 giocattolo: un milione di borghesia - dico cifre tonde aH'ingrosso - un mi– lione di proletariato, un· milione di gente mezzana, di quella gente oscillante, mezzo borghesii:t e mezzo proletariato, che è politicamente la più incerta e mal– fida, capace -cli· passare dalla ribellione anarchica, se la colpite con una tassa, al forcaiolismo ultra, se uno sciopero generale turba pe'r pochi giorni i loro pic- coli interessi. . A cotesta composizione del corP,O elettorale, così incerta ed angusta, doveva çorrispondere una confor– me politica, .di mezza libertà e mezza reazione, sai– tuaria, contraddittoria, disforme da luogo a luogo e da momento a momento, politica del colpo al cerchio e del colpo alla botte ... Quella politica insomma che, dalla persona in cui parve specialmente incarnarsi, si chiamò giolittis'mo. · GIOLITTI, presidente ciel Consiglio, ministro e/e/– l'interno. L'ho ammazzato io allora! (Viva ilarità - Commenti). TURATI. Perfettamente; l'ha ammazzato lei; o al– meno, poichè i. ,vizii han la vita tenace, ha aiutato a creare le condizioni che dovranno ammazzarlo; e que– sto le fa onore, non so se davanti a Dio, che vede le intenzioni profonde, ma al quale non so se ella creda; -certo le fa onore dinnanzi al paese, ch'ella avrà con– corso così a liberare dalla corruttela e dai danni di una condizione politic-a, che ella aveva avuto la fa– talità storica di concoiTere a creare ed a mantenere. Ma, con otto milioni e mezzo di elettori, fra i quali cinque o sei milioni sono schietti proletari, non s·i scherza così facilmente, o almeno non gioverebbe di scherzare a lungo. Possono essere, ripeto, ancor oggi sonnacchiosi ed in_consci in gran part!:), ma si sveglieranno via via; e allora saranno assai più forti di voi e di noi. Le vittorie elettorali dei socialisti. Ora che cosa è detto in questo documento, che -ci chiamate a. discutere, dei primi risultati di questo suffragio allargato?· E che cosa non vi è detto, che pur importan ed era onesto cli dire?

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