Critica Sociale XXIII - n.20-21 - 16 ott.-15 nov. 1913
1875, il che, come vedremo, coincide con J'aumenlo generale dei valori di tutte le merci. Poi, dal 1876 al 1895, notiamo quE:l ventennio di ribasso nelle der– rate agricole, che diede modo agli agricoltori di tutto il mondo di stendere l'atto d'accusa contro il liberismo e costituì quindi una delle maggiori spinte al protezionismo. Ma, dopo ·il 1895, i pvczzi si ri– pre·ndono e la marcia ascensionale si acce11lu:1 dopo il HJ06, facendo- ritrovare i livelli, si11ol'a insupcr-:,Li, cli ,1uaranla unni or sono. Il .i:::1ccollo ciel corrente· anno 1913 è stato il più felice che si ·sia avuto in Iialia da quindici a11ni a questa parte', poichè ha toccato i 58.352.000 quintali; e questo largo raccolto ha trovato la sua corrispon– denza nella felice stagione conclusasi all'estero. Nel 1912 invece il frumento aveva dato risultati scarsissimi ovunque: in Italia si erano ricavali solo quintali lti:U02.000, ossia il 29 ¼ di meno. Il prezzo medio è sceso eia 34. a 27 lire, ossia la sua varia– zione è esattamente ciel 2D ¼ (1). P1mCHÈ IL PREZZODEL GRANOTENDEALl."AUi\lENTO. - Nel 1884., Egisto Rossi, invialo dal senatore Alessandro Rossi - fautore del dazio sui cereali - a visi lare gli Stati Uniti cl' America, da cui incomin– ciava una rilevante importazione, pubblicava un li– bro (« Gli Slali Unili e la concorrenza americana») che spargeva il terrore nell'animo çlei nostri agri– coltor-i . . Amplissime distese cli pianure, su cui a perdita d'occhio· cresceva il grano, prodotto a costi bassis– simi, persino a 4.,25 al quintale. E queste zone cre– scevan9 con rapidità spaventosa. Il Minnesota, il Kansas, :t Nebraska, fra il 1860 e il 1870 avevano aumentato il proprio raccolto del 368, ciel 265 e del 393 °/ 0 ; fra il 1870 e il 1880, del lJ.'t, del 4.60 e clel- 1'824. 0 / 0 rispellivamente. Malgrado tali favolosi au– menti, l'avvenire riserb:iva sorprese ancora più grandi; nel Minnesota erano appena coltivali 3 mi– lioni 014..670 acri su 53.353.000; nel Kansas 1.861.000 su 52.530.000; nel Nebraska 1.4.69.865 su 49.187.000. « Ben lungi dall'avere raggiunto il suo apogeo - :1f f.crmava il nossi - la produzione degli Stati Uniti è appef.la entrata nel suo prim o stadio e nessuno pu ò preve dere quale immcn.sa parabola ascendente è destinala ancora a percorrere ». Era un fìumc inesausto che dagli Slali Uniti do– veva invadere la vecchia Europa è soffocarne la col– tura intensiva. Gli agricol_tori italiani gettarono gli alti clamori e nel 1885 il dazio sui cercali veniva deciso. . Nel 1!)08 le cose erano profondamente mutate. Gli Stati Uniti invadevano sempre meno il nostro con– tinente. Il Doncllinger, in un suo libro- (« The Book of Wheat », New York), es::iminava il rapido aumen– to ciel consumo in quello Stato e così concludeva: « Con l'aumento della popolazione· e ciel consumo locale, l'esportazione all'est.ero ciel grano diminuirà grandemente e il grano americano sarà un fallore di importanza vieppiù decrescente sul· mercato in– tcrnaz-ionalc granario>>. Nè l'affermazione del Dondlinger potrebbe essere più es.att;i. Nel 1900 gli Stati Uniti rappresentavano il -'11,7 per cento della esportazione totale del fru– mento del mondo (esportazione di cui l'Europa con– suma il 95 per cento); nel 1906 essi erano scesi u rappresentare il 16,6 per cento; nel l!Jl0-11 solo il H,2 per cento. Il primo posto oggi è tenuto dalb nussin, il secondo dalL\rgentina. Certo,· i tcrritorii eia colonit.zarc e da coltivarr sono ancora sterminati. Gli Stati Unitj sono ~t:ili (I) se IR toodeozn non tosse all'numenlo, Il prezzo nvrebbe dovuto dlmlnnlre più ohe propoulonalmonte al crescere delln quaolllà, per uni\ noln legge slnllstlca. · sostituiti dalla Russia, dall'Argentina, lo so110 sem– pre più dalla Homania, dalle lndie Britanniche, dall'Australia, dal ( ·anadi1. Ma, ed è questo il pu11lo culmi11anle, la sostitu– zione :5ì operu a costo sempre crescente. li gr:1110 s1 coltiva su lerr-r11i via via meno fertili, più freddi, pìì1 lontani dai cc•11tridi consumo, posseduti da agri- _coltor_i meno pru1·visti delle q11:ililù i11tclligcnti eJ cnergtclic, clcllu spirito t1·i11izialiva, dei caµ1tali 11e– ccssarì per creare le meraviglie del Far-\,\'rsl e della coltura del « clr!Jfarmi11u >). Se in un dato momento occorre per il consumo· un miliardo, poniamo, di quintali cli grano all'anno, poco giova ai consumatori che 800 milioni di essi siano prodotti a costi variabili dalle 5 alle 15 e alle 18 lire. Sono gli ultimi 100 milioni di quintali pro– dotti a 24. lire, quelli che fìsscranno il prezzo gene– rale. E, se quel prezzo sul mercato libero, che vent'anni fa oscillava fra le 10, l l lire :11 qui11tale e Elieci anni fa :111cor,1fra le J::l e le l '1 lire ogui è salilo a 18-22, a seconda delle annate, lo si cl~;c appunto al fatto che l'aumento drl consumo ha co!,Lrcllo a scendere alla collur~i di terre me110 ac– COl}Cie,le quali hanno aumentato il costo, malgrado 1 non indifferenti perfezionamenti tecnici e il diffon- dersi delle cognizioni agricole (l). · Ora l'uso ciel f rument o non è crcsciuLo solo agli Stati Uniti, ma in lut.to il mondo Givile. L'Ita.lia, che ancora nel 1891. c onsum ava 118 chilogrammi cli gra– no all'anno in media per abitante, ora ne consuma 156 chilogrammi: e la popolazione è aumentata nel– l'intervallo di 5 milioni di cit.tadini. D'altra parte, numerosa è l'umanità ancora esclu– sa dal nutrimento di questo cereale. L'Asia non mangia pane.; la Russia e la Germania si accon– tentano ancora in buon numero di pane cli· seg::il:.i. Col progredire della ricchezza esse pure, questè po– polazioni, faranno senti re la loro domanda ciel nu– Lrime-nto a base di frumento .. E se, come è avve– nuto oggi, questo incremento ciel-la domanda sarù più rapido dei perfezionamenti agricoli o commer– ciali, o della quant.ilà dei capitali clisp·onibili per applicarli, è evidente che l'odierna tendenza del prezzo del grano verso raumrnlo continuerà, nelle suo ·grandi lince, verso la si.essa vi.1, mentre la concorrenza estera ai nostri grani nazionali si farà sempre meno acuta. È su quesle basi che noi dobbiamo procedere per giudicare « coi dati odierni» il dazio sul i:zr:ino, che ancora oggi ci affligge nella misur::i antic::i. L'AUMENTODEL PREZZODEL GR..\;110 È REALE, NON NOi\lINALE. - Contro l'affermazione che la tendenza ciel prezzo del gr:ino è verso un continuo aumento, po~rebbe venir moss_a una o~biezionc fonchment.'.ll~. Tale aumento - SI può dire - non è caratteri– stico per questo solo proclol.to : esso rappresenta un fenomeno generale verific:itosi per tutte le merci dal 1906 ad oggi, e dipende fondamentalmente d:illa diminuzione del prezzo dell'oro, provocat::i dal for– midabile aumento della sua produzione. Diminuen– do il prezzo dall'oro, aumentano i prezzi di tutte le merci e i salarì: quindi i rapporti rimangono identici. Se, ad esempio, lutti i prezzi crescono dPI 20 per cento, i rapporti di Yalore k1 tutti i beni restano imnnttati; e i larnralori. i cui salarì e sti– penclì sono parimenti acrresciuti del 20 per cento. si ritrova1)0 le stesse condizioni di prima. Crediamo inleress::inlc srosl:irci per un momento in apparenza dal nostro sogftctto per dare uno sguar– do al moùmento generale clrll"oro e dei prezzi r gettare un po' cli luce su questo argomento, il quale (I) Vc~g•nsl In propo•llo I m1urlslrn\l arilcoll pul>llllo.111cl,Jl'El– naudi sul Cur..-iere ,tell<i Stra nel 1911.
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