Critica Sociale XXIII - n.20-21 - 16 ott.-15 nov. 1913

CHITICA SOCIALE ch'egli debba- essere - e in prosa e in versi - l'in– terprete alato di ciò che di più nobilmente cruccioso vi ha nell'anima contemporanea. Non lieto, ma augu- sto officio ... VITTORIO OSIMO. La rivolu.:z-ione sociale. Il ìV volume de l'Bncuclopédie socialiste (editore A. Quillet, Parigi) è tutto dedicato alla rivoluzione sociale, alle sue premesse materiali e ideologiche, alle sue forme e a' suoi metodi. L'autore, Ch. Rap– poport, tiene gran conto dello scritto di Kautsky sullo stesso terna, riportandone pagine intere. Il libro è strettamente marxista. - La rivoluzione non implica necessariamente la violenza, la quale, secondo l'afo– risma di Liebknecht, nel corso dei secoli, fu più sovente fattore reazionario. La violenza non crea, si limita ad abbattere gli ostacoli. Non si confonda la violenza con la forza; quanto più è forte, nel momento del trapasso, la clas:::e che sorge, tanto meno essa ha bi'sogno di ricorrere alla violenza. È sempre il con– cetto già svolto da Plechanow nel suo noto opuscolo: F_or'zae violenza. Rappoport definisce la· rivoluzion,3 una costruzione nuova su nuove basi; un mutamento fondamentale di regime; un atto di liberazione umana e sociale, mentr0 la. riforma è una singola modificazione o la rimozione . di un particolare inconveniente. La rivoluzione at-· terra il· vecchio edificio e ne erige uno nuovo; la ri– forma mi,gliora e rassoda il vacillante ordinamento presente. Là storia• offre contemporaneamente una serie ininte.rrotta di riforme e di rivoluzioni, ma sol– tanto queste ultime segnano le tappe sulla via del– l'emancipazione umana, Tutti i fondatori del sociali– smo moderno, Marx, Enge.ls, Lassalle, che hanno in– trodotto nella dottrina socialista il concetto di evo– luzione, furono, durante tutta la loro vita, rivoluzio– nari convinti. V'è contrasto logico inconciliabile fra i due concetti? Come Kautsky e come Plechanow, Rappop.orl nega. Il marxismo rivelò le deficienze della concezione ideologica erqica della rivoluzione; esso rappresenta la filosofia della rivoluzione sociale, la vera dinamica sociale. Contrariamente alle osserva– zioni superficiali, la storia vien fatta dalle masse. La concezione materialistica è concezione democratica e· collettivista. Il popolo ricupera i suoi diritti, le ric– chezze ch'esso stesso ha creai.e, l'ufficio storico che gli compete. Concludendo, Rappoport così prospetta le condi– zioni• che darann-o la vittoria, 1° un grado più alto dell'evoluzione economica e politica; il capitalismo arrivato al colmo del suo sviluppo; la democra.zia fat– tasi realtà; 2° la maggioran-za del popolo consapevole ed organizzata, oppure una minoranza ·sce_l!a, .forte, popolare ed accorta, capace di attrarre a sè la mag– gioranza; 3° la preponderante maggioranza della na– zione ostile all'ordine di. cose esistente. Nell'attesa i socialisti devono consolidare le orga– nizzazioni, estendere e intensificare la propaganda, servirsi di tutte le forme possibili di attività, e so– pratutto mantenere al movimento l'unità di classe e il carattere socialista. f.. V. Bebel nel <Rappor&e, Il movimento socialista non ha ancora superato il primo stad1o, nel Giappone; la pubblica propaganda vi è vietata; i compagni viv.ono sorvegli<.1ti, temuti,• odiati, spregiati, ripudiati, perseguitati. Pure il fa– scino che irradiava dalla personalità pura ed eccelsa di Augusto Bebel ha raggiunto e conquiso quel paese lontano, ha penetrato un ambiente sociale fra i più refrattari. - S. Katayama racconta nelle Neue Zeit come, alla notizia della morte di Bebel, tutti i gior– nali, anche i più ostili al socialismo, ne dessero il ri– tratto, ne parfassero diffusamente con simpatia, ri– spetto e ammirazione, e come gli scritti dei nostri compagni venissero ricercati e pubblicati senza stron– cature. Per una volta. tanto si poteva parlare libera– mente di socialismo, anche nel Giappone. f. V. Le elezi~rii italiane in Germania. Le elezioni italiane - secondo Roberto Michels, che se ne occupa sul. Miirz, 25 ottobre - darebbero la ri-prova del fatto che imperialismo e democrazia, come oggi viene intesa, non sono affatto in contrasto; anzi, fra l'uno e 1'altra v'è un nesso causale. Il tentativo del- Governo giolitti.ano di conquistare all'idea patriot– tica il proleta,riato elargendogli il suffragiò universale non potrebbe essere più pericoloso; è un tentativo di corruzione, un forte incitamento a rinunciare, pez– zo per pezzo, ai . principii fondamentali del sociali– smo moderno a ~utto vantaggio di una democrazia · monarchico-liberale di decisa impronta borghese. Un pericolo clericale diretto in Italia non c'è, se anche le elézioni si fanno in gran parte sotto gli au– spici del Vaticano. La separazione fra Chiesa e Stato, profondamente radicala nell'evoluzione storica del paese, non trova avversari. Si può dire che in Italia non vi sono clericali e anticlericali nel senso fran– cese o tedesco. f. V. Pubblicazionidella Direzionedel Partito. Sono usciti i seg'l!,(fllti opuscoli: COSTANTINO LAZZARI. Il candidato socialista L. -,05 100 copie L. 4 - 500 L. 1s - 100 L. so. EUGENIO GUARINO. Militarismo e guerra li- bica. . . . . . . . . . . . . ,, -,10 60 'copie L. 4 - 100 copie L. 7, Prof. U. G. MoNoou·o. La questione doga- nale e i lavoratori . . . . . . ,, -,IO 50 copie L. l - 100 copie L. 7. Dot~. ANNA KULISCIOFF. Per il suffragio fem– minile: Donne proletarie, a vo~ ! . . . ,, ,:-:-,.tO 50 copie L. 4 - 100 copie I,, 7. GIUSEPPE SCALARINI. Per chi dovete votare (opuscolo a grandi illustrazioni per gli anal- fabeti) . . . . . . . . . . . . . _. . ,, -,05 100 copie L. 4 - 500 L. 18 - 1000 L. so. Per edizioni speciali condizioni da stabilirsi. Mandare ordinazio1J,i e impo1·to anticipato alla So, cietà Editrice " Avanti!,,, via S. Damiano, 16, Milano. ANTONIO GRAZIA.DEI La questione agraria in Romagna. (Mezzadria e bracciantato) Lire una. Un volume di oll1·e 150 pagine. Inviare vaglia al– l'Ufficio di Critica Sociale (Po1·tici Galleria, 23, Milano).

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