Critica Sociale XXIII - n.20-21 - 16 ott.-15 nov. 1913
332 CRITICA SOCIALE potrebbero· spiegare qualche efficacia, quella, ad es., per cui, morendo il titolare di uno spaccio di alcoolici, la relativa licenza non può trasmettersi, cedersi, o co– munque mantenersi in vigore, con che è reso più age– vole accostarsi a quella proporzione di uno spaccio per 500 abitanti, che oggi è cosi lontana dalla realtà. Questa lotta è tanto più doverosa per il Partito so• cialista e per la Organizzazione operaia, dacchè è ormai riconosciuto, senza discussione possibile, che l'alcool è il grande dilapidatore dei bilanci degli Stati,_ dei Co- . mnni e delle famiglie, e il distruttore delle migliori energie economiche e morali dei lavoratori. E fovero, secondo riferiva il dott. Helenius al recente qongresso internazionale di Milano contro l'alcoolismo, a· una produzione complessiva di 4500 a 5000 milioni di· litri di sola acquavita, risponderebbe il seguente ,, ~9nsumo per abitante: _ . ,, Danimarca .. litri 11,2 Olanda .... litri. 5,2 Francia. . . ,, 7,2 Belgio. . . . . n 5,2 Svezia. . . . ,, 6,6 Svizzera. . . . ,, 4,4 Russia. . . . . ,, 5,9 Norvegia. . . ,, 3,2 Germania. . . ,, 5,6 Inghilterra. . ,, 3 .,, Stati Uniti. . ,, 5,4 Finlandia. . . ,, 1,6 Italia . . . . litri 1,4. La sola Russia, che esercita il monopolio dell'acqua• vite (la Wodka di cosi trista fama nélle campagne russe), nel 1911, dalla tassa sul commercio degli spiriti ricavò 781.10 milioni di rÙbli (L. 2,67), ossia 2.086 237 lire italiane, con, un reddito netto ùi 595,3 milioni di rubli = L. 1.589.451, somma che la Russia d,evolve al– ·l'esercito e alla marina. I danni, che la Russia ne ri– sente per la scemata produttività individuale e le ma– l!clttie prodotte dall'alcool, sono c;osi forti, che si calcolò che, quando essa sopprimesse la vendita e assegnasse una pensione a ·tutti i produttori, distillatori e vendi– tori di alcool, ne avrebbe ancora un vantaggio economico. Anche · il dott. Daum di Vienna, dimostrò come le bevande alcooliche, mentre, per la loro immensa diffu- · sione anche nelle classi povere,·costituiscono un cespite ;Jìscale _-alarga base, di cui tutti gli Stati si valgono sempre più, in realtà sono un cespite traditore, per la depressione che cagionano de!. poter.e produttivo delle nazioni. Sgraziatamente lo stesso meccanismo eletto– rale rende spesso impossibile opporvi rimedi efficaci. .I relatori_Kogler di Vienna e Kohn di Ber~ino fecero ·notare come le Società di assicurazione contro le ma– l{!ttie e l'invalidità e contro gli infortuni avrebbero . il massimo .interesse a coadiuvare la lotta contro l'a 1 coo– lismo, Anche quando l'alcool non produce direttam,ente la malattia, l'invalidità o l'infortunio che dà titolo al sussidio, esso, in moltissimi ·casi, ne ha preparato il 'terreno indebolendo la· resistenza fisica. Converrebbe 1 che le Società istit~is~ero la ricerca statistica delle ·cause remote delle malattie da esse suss.idiatè· e ne ~:Jrebberò la· prova evidente. Perciò, dovrebbèro esse pure condorrere alla propaganda antialcoolica fra i. la· · voratori, e anche fra i padroni, p·erchè venga abolita · 1a distribuzione di birra; acquavite, ecc., come parte di ·mercede o nelle cantine degli stabil_imenti, e - in quei lavori nei quali il~calore o la polvere stimolano la sete :_ vengano sostituite 'da bevande s·enz'alcool a basso "·p~·ezzo: · · Quanto al bilancio dei Comuni, il relatore De Gas– . tambide alle en_trate a base alcoolica (dazi, licenze, : diritti fissi o proporzionali e di occupazione del suolo), 'contràppose la seguente ·uscila·: ospedali, manicomi, · socc_orsi,_brefotrofi, ecc., ecc. L'enorme disavanzo mi– : stira''i da:n·ni dell'alcool. · Harwey, trattando 'del disa~trò che l'alcool produce nel bilancio famigliare, notò che, sebbene in Inghilte~·ra il suo consumo vada piuttosto diminuendo (aumenta però l'alcoolismo femminile), la spesa per cotesto ner– vino attossicante è pur sempre enorme: nel 1912, ben 161 milioni di lire, dei quali 95 a carico degli operai, con una media di 7 lini la settimana per ogni fami– glia operaia e una proporzione di 55 consumatori di alcool su 100 abitanti. È migliore l'alimentazione media di un 'povero, ac– colto Ìn un r"icovero, che di un operaio con moglie e figli. 12· milioni di persone in Inghilterra non hanno giornalmente che i '/, del nutrimento di cui avrebbero bisogno. Non vi. è quindi alcun margine _per l'alcool. Nella Germania e nella Svizzera le famiglie spendono. in alcool il 10 °lo dei loro salari. Gli studi del R0wn– tree hanno dimostrato che, dove si beve, i figli sono deficienti. La ricchezza dell'operaio è la salute; ciò che spende per curarsi è perduto; la maggioranza delle malattie deriva dall'alcool. Rispetto alla capacità produttiva, fu· osservato che ·ogni operaio che beve la· diminuisce in se stesso e prepara la propria disoc0upazione. Dalle statistiche del Ministero del Commercio risulta che le industrie p_roduttive impiegano tre volte più operai che non le alcooliche. Ogni risparmio è assorbito dall'alcool; l'o– peraio inglese consuma giornalmente in alcool" quanto basterebbe ad assicurargli una pensione di L. 50 set– timanali a 65 anni. Le cause dell'alcoolismo nella fa– miglia sono: la cattiva alimentazione, il cattivo alloggio, la monotonia della ·vita, l'ignoranza dell'economia do– mestica. I rimedi: l'azione personale, l'insegnamento antialcoolico e di economia domestica, la diffusione di mezzi di svago educativi e salutari, .e l'opera dello· Stato. Il signor Meyer, direttore di miniere in WestfaJia, dopo aver riferito che la famiglia dell'qperaio tedesco spende in media il 5 °lo dei salari in bibite alcooliche, rilevò come i danni fisici, economici, morali che l'ope– raiò risente .dall'abus_o dell'alcool, colpiscono indiretta– mente anche i" padroni, in ,quanto l'operaio stesso di• venta più_fiacco e meno affezionato al lavoro, e più spesso soggetto a infortuni ed a malattie. Raccomandò quindi che i padroni stessi ai~tino la ·difesa dell'op·eraio dall'alcoolismo, vietando la distribu– zione di alcoolici negli stabilimenti; favorendo in prcis• simità di questi la vendita di sostanze dissetanti e nu– trienti a prezzi bassissimi; agevolando la coiitruzione di. alloggi igienici e gradevoli con giardini, ecc.,• ché stimolino la buona· vita di famiglia, e rendendoli facil– mente accessibili ai lavoratori; concor,rend_o alla edu– cazione delle fanciulle, percbè sappiano poi reggere con successo le famiglie loro; contribuendo alla lotta alcoolica con discorsi, quadri e così dt seguito; e agendo infine sulle amministrazioni per ottenere un concorso efficace in questa non facile lotta. Quando, rid9mandiamo, anche in Italia, i socialisti e ' gli organizzati imprenderanno, a somiglianza dei 101:0 compagni delle altre nazioni, la crociata contro l'abuso degli alcoolici? st. Dott. GIULIO CASALINI Le pensioni di vecchiaia e di invtalidità Opuscolo di pag. 96 - Centesimi 50 Presso la Critica Sociale.
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