Critica Sociale XXIII - n.20-21 - 16 ott.-15 nov. 1913
tlUTICA 'SOCIALE 331 e ai fanciulli. Per lo più queste leggi riproducono le • principali disposizioni della legge federale (sulle pa– ghe, mrulte, ecc.) e vi aggiungono l'obbligo _aipadroni di un supplemento di salario per le ore di lavoro stra- . ordinario e per il lavoro « eccezionale » domenicale e notturno. La giornata normale è quella stessa della legge fec;lerale, ma in pratica -si rispettano le conqui– ste della organizzazione che la riducono a IO ore, e a 9 nelle vigilie dei giorni festivi. In taluni Cantoni è vietato il lavoro supplementare a domicilio, il l[jvoro notturno e domenicale; in tutti,' il lavoro industriale pei fanciulli ancora soggetti all'obbligo dell'istruzio– ne;· giornata massima pei fanciulli e pei giovani, IO e 11 ore, compresevi le ore per l'istruzione professio– nale o religiosa; disciplinato il tirocinio; minutamente tutelati il lavoro della donna e l'igiene dei locali; rìs– sate norme precise, per lo più sulla falsariga della legge federale, circa il contratto di lavoro, i congedi, -i certificati, ecc. Un vigile servizio d'ispezione pre– para il materiale per la f.utura legge generale su le arti e i mestieri. · 1VII. Il tirocinio. f: questo uno dei problemi più urgenti. La crisi è nell'insegnamento professionale o (come Sigg ritiene) nello stesso trasformarsi del tirocinio? La meccanica, la evoluzione ciel mestiere a ind'ustria, la suddivisione dell'industria in infiniti rami, il vapore, il gas, il pe– trolio, l'elettricità, inutjlizzano il muscolo, sostitui– scono il motore di ferro al motore di carne, fanno dell'operaio. irn semplice assistente alla macchina. Cre– sce così la propoPZione degli operai non qualificati. Anche il tirocinio perciò diventa- assai facile. La con– correnza spietata, che l'artigianato e il piccolo me– stiere subiscono dalla grande industria, li costringe a sostituire al lavoro dell'adulto quello meno costoso del fanciullo, che cosi dee diventare «produttore» al più presto possibile, ;i tutto scapito del suo perfezio– namento professionale. All'interesse padronale si' as– socia spesso, a questo effetto, l'impazienza cli lucro dei parenti. Necessità quindi di un intervento legislativo. E an– che qui, dapprima, provvidero i Cantoni. Da vent'anni 1;:mllulano leggi cantonali sul lavoro dei minorenni e sul tirocinio. Secondo il Governo federale (che dovette promul– gare una definizione generale in seguito a ricorso di una ditta di Zurigo contro la legge locale) è appren– dista o tirocinante « il minore dell'uno o dell'altro sesso, che desidera apprendere una data professione, i;ia in runo stabilimento di piccola industria, sia in una fabbrica, sia in una Scuola professionale, sia in una casa di ooJilmercio 'O in qualsiasi istituto commer– •ciale ». Le leggi dei Cantoni di Vaud, Ginevra, Friburgo, Vallese, Grigioni, Lucerna dichiarano I•~ disposizioni sul tirocinio d'ordine pubblico, quindi inderogabili per convenzione privata .. E questa massima - osserva il Sigg - dovrebbe essere adottata dapertutto. L'osservanza delle norme sul tirocinio è vigilata, a seconda dei Cantoni, o da Commissioni speciali, o dai probiviri, o dall'autorità comunale sotto il control– lo del _Governo, o da appositi ispettori cantonali, che rendono i migliori servigi. A rigore il Cantone non avrebbe facoltà di legife– rare in tema di contratto di locazione d'opera. Ma il tirocinio fu ritenuto un contratto sui generis, nel quale le qualità associate di maestro e padrone da una parte, di operaio ed allievo dall'altra, possono dar luogo, col facile consenso dei parenti, a fo!'me di sfrutta, mento 'precoce, cont.ro le quali è necessaria una spe– ciale difesa. Le varie leggi perciò si preoccupano della educazione intellettuale, morale, talvolta religìosa, dei giovani; nel Cantone di Zug, .il padrone deve porre in opera ogni mezzo per fare dell'apprendista « un valore sociale». In genere il contralto, oltre indicar~ il .nome, l'età, la nazionalità dell'apprendista e le scuo– le frequentate, dee fissare la durata del tirocinio, va– ria a seconda dei lavori, i doveri del maestro (come, insegnare o far insegnare quella data arte in modo più o meno completo; assegnare quei dati materiali e utensili, ecc.). Alcune leggi dànno facoltà al padrone di affidare l'apprendista a un capofabbrica o a un operaio abile, pur rimanendo il padrone stesso il di– retto"' responsabile dell'educazione professionale del minore. Da altre gli è fatto obbligo di rilasciare al– l'allievo, a tirocinio finito, un certificato speciale di 11-idoneità. Non è stabilita la proporzione massim:i de– ' gli apprendisti che le varie azienùe possono tenere. L'allievo deve al padrone feclelt:'t, obbedienza e ri– spetto, e può essere richiamato e punito. In· taluni Cantoni, per recidiva o per mancanze gravi, può, es– sere condannato anche a multa, e persino internato in Riformatori i. Se rompe il contratto anzitempo, ·de– rn un'indennità. Spesso è tenuto espressamente al ri– ~-petto ,più geloso dei segreti di fabbrica. L'orario suol essere di IO o di 11 ore: in date leggi è concesso un supplemento di due ore; ma in via ecce- . · zionale e per un numero di giorni limitato. Il lavoro notturno è vietato: solo Basilea e Friburgo lo tolle– rano eccezionalmente, ma con garanzia di riposo su.f– ficiente pei minori. Il lavoro domenicale è ovunque interdetto. I conflitti sono risolti o dai Tribunali o da Com– missioni speciali o dai probiviri. Malgrado la frequente collusione delle famiglie coi padroni, la legislazione svizzera del tirocinio, ad opera dei poteri pubblici e delle Federazioni operaie, diede fin qui ottimi frutti e attende che la Confederaz·i~me la unifichi e la faccia propria. e. m. L'ALCOOL E I LAVORA TORI- ,, ..... " Nella receote campagna elettorale, si è dovuto con– statare e deplorare, ancora una volta, come uno dei più potenti centri di corruzione, sia con l'imbestiamento alcoolico, sia .con la compra diretta dei voti, sono state le osterie, cosi nelle città come nelle camp.agne. Ivi, gli agenti di candidati, non solo conservatori, ma anche spesso democratici - ·ci riferiamo alla Lombardia - hanno a piene mani profnso ll denaro, dove in moneta e dove in botti di vino sempre zampillanti nel gorgoz– zule degli elettori. È questa una delle più ignobili forme di abbruti– mento del corpo elettorale, che colpisce quasi esclusi– vamente i lavoratori, e contro la quale bisogna· reagire intensificando la campagna antialcoolista, ora che gli interessali .nel capitale alcoolico: viticnltori, produtt.ori ed esercenti, si agitano per ottenere che la legge contro l'alcoolismo, votata dalla Camera defunta, sia dal Re– golamento resa innocua nelle poche disposizioni che
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