Critica Sociale XXIII - n.20-21 - 16 ott.-15 nov. 1913

33ò tnITICJ\ SOCIALE validità; accresciuto il com/ orl della casa; maggiore la sicurezza; moltiplicate enormemente le opportu– nità cli sana ricreazione e cli studio. Ciò che è significativo è che ogni passo avanti del proletariato coincide, non con un incremento cli individualismo economico, coi motivi cli personale interesse e ciel desiderio cli ricchez.za; bensì col cre– scere cli una nuova organizzazione sociale, che mira direttàmente al bene comune, che riposa sempre più su provvedimenti sociali deliberatamente escogitati e suggeriti dalla scienza economica e politica e sulla progressiva sostitpzione ciel controllo pubblico o•col– lettivo a èruello individuale o privato; e qùesti sono i caratteri cl,ello stesso socialismo. Il progresso· so– ciale ed economico· dell'ultimo secolo è stato_ parti– colarmente rilevante in quei dipartimenti e tra quegli strati della popolazione nei quali abbiamo seguito - cli regola affé}tlOempiricamente e senza sugge– stione socialista - il « quadruplice sentiero )), ·che l'odierno collettivista ci addit,1. Basterà rlcordare la legislazione sulle fabbriGhe e il go-verno munici- pale. 11 << Non- è, però, dal cambiamento delle opinioni degli.',econornisli, per quanto poss:.1 cssfrc• ul.ilc;I 1chp dipendono i nostri progressi colletti visi.i. Ciò che limita la nostra marcia innami è il fotto che 11011 possiamo accrescere il nostro collettivismo più r:1- pidamente ciel tessuto socia le necessario che la na– zione è capace di creare. Ma questo cresce rapi– damente. Un secolo fa ogni progresso sociale era bloccato dalla assoluta impossibilità cli trova-re fun– zionarì onesti - policemen che non si ubbriacassero, impi,egati che nori commettessero falsi, agenti delle imposte che non si rendessero colpevoli ·c1i malver– sazioni, inservienti .che non rubassero, àgenti che non truffassero. Il sorgere, in Gran Bretagna, cli quella che è, in genere, una, classe straordinari:i– mente onesta, abit.ualmente .non subornnbile, conti- 1rnamente devota e sempre più produttiva, di fun– zionari subordinati, cli « professionisti minori>>, ren-. de attuabile ogni giorno una più larga parte di col– lettivismo. È vsero che nol'l possiamo anelare molto innanzi, senza una maggior cjuantità di· scienz::i eco– norhiGn. e politica cli qùella .che attualmente posse– diamo. Ma questa conoscenz.a scientifica della so– cietà aumenta in mi,sura molto maggiore che non nel passato•. Però, organizzazione e scienza hon gio– vano, senza un progresso nello spirito pl'.lbblico•, il riconoscimento ciel dovere sociale cli f:Crvire alla comunità, e la' buona volontà di servire nelle file de:mocratiche. Questo « cambiamento cli anim::i » noi, confrontando 'il nuovo col vecchio, pensiamo debba effettuarsi inevitabilmente, se anche non così presto come desidereremmo. E dietro tutto ciò agisce silen- ' ziosamente la pressione persistente di un P~opojo tr:iclizic;malmente libero, consci"o ciel suo potere; che snebbia i suoi occhi dalle illusioni ciel pass::i'Lo,sem– pre· più consapevole dei suo-i interessi comuni e, se non ci inganniamo, risoluto a fare della demo– crazia una·.realtà, nell'industria come _nella politic::i. , Questo progresso nel sapere e nello spirito collet– tivo, nel.la cui re::iltà noi crediamo, accoppiato alla democrazia; che il nostro paese non inte'ncle abban- . clonare, significa, a giudizfo nostro, un soci::ilismo in continuo divenire)). Così termina la se-rio degli articolì de.i Webb, nel. LAPROTEZIONE LEGALE D L LAVORO IN !SVIZZERA VI. La protezione del lavoro nei Cantoni. Malgrado gli sforzi, lenti ma continui e metodici, del Governo svizzero per dare alla legge· sulle fabb,ri– che del 1877 la maggiore estensione possibile, migliaia e migliaia di lavoratori -- della piccola industria, dei mestieri, dell.'artigianato, dei magazzini, degli Uffici, dei servizi domestici ed agricoli - rimanev.ano esci.usi dalla protezione. legale dello Stato. Già, discuten<;losi quella legge, qualcupo aveva proposto di estenderla a tutti inc/istintamenle gli operai; ma i piccoli padroni e i piccoli commercianti avevano· gridato che, stretti com'erano ·rra la concorrenza della grande industria ' e l'incalzante movimento operaio, qualsiasi limitazio– ne ulteriore della loro libertà (libertà di sfruttare a sangue ·non solo il lavoratore, ma la donna e il fan– ciullo) lì avrebbe rovinati. Si sarebbe inoltre dovuta rivedere anz'itutto là costituzione, e Ùess'UnOs'illudeva che la votazione ,popolare consentirebbe di modificare ancora l'ar,t.. 34. Per tutto ciò 111 legge rimase come l'abbiamo, .riassunta. · Ma es&p. •era appena entràta ·in vigore, che già le doglianz.1t 1 ;imperversavano.- Gli. operai « rio"n p;rotetti ii lamentavano" l'inferiorità - gra·ve sopratutto per gli apprendisti· - della _ loro condizione; fra industrie « protette » e cc non protette >J; talvolta· 1à lotta di. con- , correnza· - per es: nella. industria de.i ricàm\ della Svizzera orientale - scuté.nò :veri conf1itti economici. I più s~ crificà.ti sono naturalmente J gÌi operai dei piccoli mestieri, sguerniti quasi sempre anche· di di– fesa sindacale, e ,più- ancora queiH del lavoro· a do– micilio, circa i quali la suggestiva esposizione di Zu– rigo del 1909, organizzata dal Segretar-iato del Lav·oro, pose in luce ·1e seguenti note caràtteristiche: salarì di fame per la_donna; sfruttamento· del fanciullo· d.'ai sei o sette anni d'età uilll'industria della paglia,. dei tabacchi, dei ricami, della seta; alloggi miseri; ma– lattie e contagi diffusi; deformazioni somatiche; dege– nérazione fisica, intellettiiale e morale; immo:ralità no– toria nella vita femminile operaia (1). Un'agitazi'òne venne. indetta per una legge federale su le ai:ti' e i mestieri in genere, alla quale cooperarono àttiva,mènte l'Unione svizzera delle arti e mestieri, la Società delle donne svizzere, la Società der G·rutli, il Partito s@cia– lista e le Feè:Ìerazioni· operaie; ma il relativo préigèUo, presentato al popolo· il 4 marzo 1894, fu. respinto. New Statesman, che essi sperano cli raccogliere, tra , pochi mesi, con consicler,evoli aggiunte, correzioni, , note e indicazioni bìbliografiche, in rn1 volume, che sarà pubblicalo da Longmans, Green e Co. Il no- -Non i:estava che rivolgersi agli organi legislatr,vi di ciascun Cantone; e questi in. generale. corrisposero volo_nterosi. Primi Basilea e Glaris, poi San'ga_l,19; Zu– rigo, Lucerna, Neuchàtel, Argovia, Appenzello, Ber– na. I provvedimenti' contemplavano gli stabilimeuti e làboratorii non sottomessi al'la leggè federil.le , ·i ma– gazzini, le botteghe, gli Uffici,·-gli alberghi, i caffè ed· altri spacci di bevande, òccupai:iti u:na o· più per– sone· (almeno due a· Sangallo \lei Appenzcllo, almeno tre a Basilea) di sesso femminile, ma, in. ogni ca.so , anche una sola se non ancor diciottenne. Tutti i Can– toni, eccetto Glaris, limitano la- protezione -alle donne - slro riassi.lnto spròner,:i i-1lellore a procm;arsi l'o– pera, interessante lenl.'.ltivo di esposizione di un fu– turo Stato socialista. . f. p: . . . . ,(-1) _sui lavo1'o_a domlçil!o in Isvtzze1:a è fn preparaztoi:ie µn altro Importante volume del!,, stesso on. J. Slgg, che oortesemell,te ce ne promise un sunto-primizie, rlservnto al lettori di 0/'ltiCW 8ocl'all.

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