Critica Sociale XXIII - n.20-21 - 16 ott.-15 nov. 1913
CRITICA SOCIALE 325 paraliz;i:atrici di ogni ardita iniziativa in materia agronomica, e che i grandi ..proprietari - mentre si r.icusano a qul!,lsiasi costruzione di case rurali per i contadini - Ìm.pediscono. coll'altezza dei fitti che questi possano. locarsi un alloggio decente, e li obbligano cosi ad allogarsi in miserabili cottages, concessi loro . bf:Jnsì gratuitamente, ma dai quali possono- venir. espulsi per qualsias_i motivo, anche per m9ti vo politico; la depressione dell'agricoltura, la riluttan~a delle giovani c.oppie a rimanere in campagna,· e quindi l'esodo dai campi verso re città, non avrann_o bisogno di maggiori spiegazioni. Nè varrebbe a sostegno della tesi protezionista l'ass1:j1;ire che i grandi. proprietari preferiscono -i parchi ai campi perchè, appunto col libero scambio, questi non rendono loro abbastanza. Se è ammis– si\Jile, che ad un dato paese pos_sa convenire . _di· coltivare alcune industrie, sebbene non diretta– mente e immediatamente rimunerative, e se questo pùò essere il caso per l'appunto dell'industria agri– cola per molteplici ·motivi sociali ed igienici ; Ln questi · casi la passività economica di quell'indu– stria dp".rà essere riP,a;rtita s11 tutti equabilmente, e non ;g~à dìventare.,il pretesto p~f· creare un pri– vilegio1 ti, fav'oré di. pochi e in danno. del maggior n_µmero, come avviene appunto, con la protezione, in favore dei proprietari di, tt=1rree in danno della maggiqranza dei consumatori. Onde il dilemmi), si impone: o lasciare che i.I .mono poi io terriero di pochi continui a dominare la :vita nazionale, spo– pç>lando le campagne, sovrapopolando le città, co– stringendo all'emigrazione ·migliaia di braccia al– trimenti impiegabili -in ·patria; ovvero rovesciare le cose e fare che la nazione conkolli ed esercisca il mònopolio terriero. Ben vero che g_ià esistono leggi che autorizzano i Consigli di Contea a prendere in affitto dai pro– prietari locaU il terreno necessario per subaffittarlo a scopo agricolo, od anche ad espropriarne contro indennità i proprietari medesimi. .llfa essendo i Con– sigli di Contea composti di proprietari; ta~i leggi rimasero in massima lettera morta. L'esperienza porta quindi verso un'unica òonclusione possibile: se è desiderab~le, per una sana vita nazionale, che si f'aécia della terra un uso migliore ·dell'attuale, ciò nbn ·può avvenire altrimenti: che assumendo lo Stato il controllo supremo· di tutte le questioni che si riferiscono alla terra. Di qui la proposta del Lloyd George di creare un Ministero della Terra con tutte le funzioni dell'attuale Ministero d'agri: coltura e con altre di cui ora verremo a discorrere t ' • ·n problema capitale è garantire· sicurezza d'im pjeg~ al ·fittajolo e _al lavoratorè. Si .istituirebbe perciò,, ~lla•<il.;i:pendehzar.dèl-M.inisteJ·o ··della Terra, un -Corpo di •.Commissari, ai. quali, potranno rivol– gersi. ,tanto i proprietari quanto i·fittaioli e i.lavora– rori e i quali avranno facoltà~ di -ridurre gli affitti, che l'esame delle cose, o una depressione commer– ciale, riveli troppo ·alti, a una misura che consenta al fittaiolo di pagare al lavoratore il minimo di sàlario localmente iµdispensabile per unà vita de– cente; di impedire che il fittaiolo venga licenziato · fuprchè per mancato pa.gamenço ç.'affitto, per vio– lazione di contratto, o per cattiva coltivazione; di vigilare perchè gli siano compensate le migliorie, e queste non servano di pretesto per ingiustificati aumenti d'affitto; perchè gli vengano compensati i disturbi cagionati dalla vendita del fondo; perchè in ogni distratto si osservino orarì ragionevoli, -e la misura. dei salari· minimi consenta a.i lavoratori di affittarsi case rurali comode e salubri. Sorgerebbero, in ogni distretto, a. spese dello Stato, nuove casette del genere, non solo pei bisogni· dei lavoratori agricoli attuali, ma in tal numera da alletta:re e richiamare anche una· parte dei lavora– tori m:bani, ciascuna• con un giardino capace di provvedere di erbaggi . e di frutta ·una famiglia. Si calcola di tali abitazioni occorrano immedia– tamente almeno 120.000; Lloyd George intende eostruirle •ed affittarle in tal guisa, da invest,irvi al tre per cento i fondi di rise1..va creati dalla legge sulle Assicurazioni. Il :Ministero della •rerra avrà pure facoltà di acquistare per subaffittare a scopo agricolo, o per dissodare o rimboschire o coltivar meglio od uti~ lizzare come servizio pubblico, aree che apposite Commissioni dichiarino desiderabili a tal uopo. Una Commissione di tecnici, già nominata, riferirà sui rapporti fra Stato e Compagnie ferroviarie e sulla· convenienza di nazionalizzare· le .ferrovie, giacchè cotesta politica terriera esige che i tras– porti ferroviari, sì di merci che di passeggeri, la secondino, anzi'cliè ostacolarla. Si tratta, come ognuu vede, di un programma concreto, sistematico e ·gigantesco, che ·darà lavoro a· »n'.ip.tera ~egislatura .e che presnppone l'esplicito cop.,i;ienso _del paese; è infat.ti la piattaforma per le eiezioni del 1915; piat taforma, di fronte alla quale ogni altra questione, compresa quella dell'auto– nomia all'Irlanda, impallidisce e passa in seconda linea. Ed è facile prevedere che, quand'anche, nella consultazione elettorale, la parte I iberale non pre– valesse, la eventuale ma,ggioranza conservatrice sarebbe pur sempre così esigua, da rendere vano qualsiasi tentativo, che la probabile prossima de– pressione commerciale .le consigliasse., di ritorno al protezionismo. . · · · · · ... ** Quello dunque che, in Italia, è soltanto un comma dell'antico programma massimo socialista, eccolo, in Inghilterra, piattaforma dell'attuale Governo di Sua Maestà! :Ed è piattaforma a un tempo .... indi– vidualistica e socialistica, se pur queste due parole esprimono ancora un significato antitetico: indivi– dualistica, in _quanto mira a creare o ad estendere la piccola proprietà; 2ocialistica, in quanto rico– nosce come questo fine non è altrimenti raggiun– gibile, se non trasferendo alla Nazione un mo– nopolio, che finora è di pochissimi. Ha anch'es5a certo i suoi pericoli. ... come il nascere ed il vivere; ma la condizione attuale di cose, con le conse– guenze che genera, non ne ha di peggiori? E non :fu creata da leggi del Parlamento? Perchè allora altre leggi del Parlamento non- la po_trebbero -dis- fare? · Riforme, senza dubbio, che costeranuo parecyhio; ma non inai quanto le°fl.otte e le marine e gli eser– citi. Riforme, anche, di carattere alquanto burocra– tico; ma, per un popolo istruito e vigile sui propri diritti, tra il funzionario, responsabile innanzi alla legge comuni;), e il grande Landlord, investito di poteri e d'influenze oggi contese persino al Re, ·l'opzione non può essere dubbia. Si tratta di deci- dere se gli istituti sociali sono fatti per gli uomini o viceversa; se ogni uomo ha un valore per sè, o se è lecito ad alcuni servirsi di altri come di strumenti ai propri ·fini. Individualmente, per l_o più, i Lamtloi·ds sono despoti illuminati, spesso generosi ; ma dacchè la proprietà della terra di– ventò per essi più fertile d'influenza sociale che non di profitti in denaro, è assurdo supporre che essi vogliano investirvi capitali ed attività per tra,iformazioni culturali ed agricole, i cui benefì.z'.ì non sarebbero immediati e andrebbero a vantaggio generale piuttosto che particolare. Iniziative cosif– fatte spettano e convengono allo Stato. Non mancheranno probabilmente economisti, che,
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