Critica Sociale XXIII - n.20-21 - 16 ott.-15 nov. 1913

CRITICA SOCIALE 323 La R. P. vittoriosain Frància, posta in discussionein Inghilterra, da ·discutere in .. Italia La riforma elettorale- consistente nell;i spstituzione della rappresentanza pvoporzionale al si.sterna mag– gioritario è ormai posta davanti all'opinione pubblica dei grandi Stati .d'Europa. Il .principio affermato ·da Aristotile: « Le istituzioni comuni a tutte le demo– •Crazie derivano dall'uguaglianza per/ etfa cli tutti i ciitaclini, senz'altra differenza tra essi all'infuori del. numero .. ; L'eguaglianza esige che i poveri non ab– biano rria·ggior potere dei ricchi, che tvtti siano· so– v1w1i ne.Ila identica proporzione del Loro nlimel'o » - principio e·loquentem,ente ripreso,, sviluppato ·e· pr_o– pugnato da Stuart Mili:, « Uomo per uon;10, la min,o– ranza dovrebbe essere rappresentata esattamente co– me la maggioranza», mentre oggi, « una p-arte del popol'o gòverna •la restahte, e -a' quest'ultima "1 1 a parte· d'influenza che :1e spetterebbe nella rappresentanza è ricusata, in onta ad ogni giustizia' sociale e_al prin– cipio .della democrazi,a, che .proclama l'eguaglianza: sua radice e SI.IO fondamento» - questo principio sta, finalmente, per penetrare nella coscienza pubblica· e · negli ordinamehti strumentali politici delle nazioni democratiche. In Francia, la Camera ha rip"reso in questi giqrni la discussione sulla rappresentanza· proporzionale, ·e la vittoria fra arronÌ:lissementiers e proporzionalisti ·è rimasta nella questione. di pririciplo ·a questi ultimi, mercè l'approvazione dello scrutinio di· lista· con 490 voti contro 66, e l'adozione ·deùa· rappresentanza alle minoranze con 350 voti contro 145_. Nelle modalità i proporzionalisti hanno. dovuto ac– cettare un termine medio ih via di transazione,_ con– sentendo all'emendamento Lefèvre, votato da 339 de– putati contro 222, pel ·quale ·1a pr'ima assegnaziorie dei seggi acl ogni lista si fa . col sistema dèl quoziente elettorale, l'attribuzione di· essi in ogni· lista si· fa· ai candidati che abbiano ottenuto .il maggior numero di voti; se poi restano seggi non assegnati, si attri– buiranno· ai candidati non ancora proclamati, che abbiano raggiunta la maggioranza aS$Òluta, a qualurr– que lista appartengano;' in ·mancanza, vengono asse~ gnati alla m:aggiòrariza relativa con un secondo scru– tinio ·1a seconda d_omenica che segue il ~iorno della• proclamazione· del• risriltafo tl"el t:lhmo. . Insomma si dà il premio alla -maggioranza, ma solo nel secqndo scrutil)lo ·e per i seggi rimasti non -asse- . ghati, ·nta, in cambio, si rinuncia ali'«·imparèntamen– to·n (apparentemenl} delle liste ·ih "ballottaggio, ·che infirmava così profondamente il prìncipio della R. P. e adduceva gli stessi inconvenienti ·dei connubii ·fra gli avversari di ier·i"che· hanno così scandalosamente càratterizzate certe elezioni italiane. · · · Si può quindi rite~ere per certo,· ormai, che la R. P. iarà la sua prima• prova nelle elezioni prossime del 1914 in un grande paese come la; Francia. · In Inghilterra ia · questione fu posta alla Cam_era fin dal 1831 e fu sviscerata nel '1867 :da Stuart· Mili; ora si avvia a maturazione grazie alla· propaganda della Propol'lio11ùl Represe11talidn Sociely, ·presieduta fino agli ullimi giorni dal testè defunto. ~ir Lubboch, che ha già acquisit-a l'opinione di. cospicui uomini politici alla R. P., già adottata del resto per le ele– zioni senatoriali dell'Irlanda e per le elezioni di al– cuni Collegi- alla Camera dei Comuni. La Rappresentanza proporzionale - scrive Georges Lachapelle, Segretario generale del Comitato repub– blicano della R. P. in Francia, in un diffuso articolo della Revue politiq.ue et padar-nenlaire (10 ottobre 1913) - incontra in Inghilterra ,la maggiore resistenza nelle grandi associazioni politiche tradizionali, libe– rali e unioniste, che fanno colassù le elezioni ·e che tendono a dare l'investitura· delle candidature a per– sone abbastanza ricche per sopportare le spese di un~ elezione e per .mantenere le associazioni stesse in grado di perfezionare la organizzazione elettorale da una elezione all'altra. Esse temono che fa R. P. venga a infràngere il po– tere delle Associazioni dei Partili, le quali, pur .non senza inconvenienti, hanno contribuito al regolare funzionamento del regime parlamentare, coll'avvicen– darsi dei liberali e degli unionisti al Governo. Ma;, oltreqhè sarebbe desiderabile. che gli elettori poressero seegtiere i ·loro candidati anche fuori del dilemma: ministeriali o di opposizione, liberali o conservatori - e già .l'entrata in campo del Partilo del lavoro comincia ·a turbare i calcoli, le combina– zioni e la tirannia delle due classiche organizzazioni ;_ non è vero che la R. P. distrugga i partiti; anzi, in Belgio, è perfettamente inutile sollecitare un seg– gio alla deputazione sé non si è presentati da una associazione nella lista del partito: i candidati dis– sidenti o indipendenti sono destinati a una sconfitta sicura. In Inghilterra il sistema maggioritario funziona nel modo più assoluto: ivi viene eletto chi nella prima votazione - e. non ve ne è una seconda· - ha rac– colto il maggior numero di voti, cosicchè, per esem– pio, dei cinque Collegi di Sheffreld, nelle ultime ele– zioni, i liberali ne ebbero due con maggioranze di 1178 e 1664 voti, pur avendo ,raccolto ii:t tutta la città 27.000 voti, mentre i conservatori, con 24.261 voti, e maggioranze di 195, di 190.e di 184 voti, ne conqui– starono tre. E i difensori di cotesto sistema -alla rap– presentanza propol'zionale contrappongono la rappr.e– sentanza pl'oporzio11ala, che consiste in una perequa– zione dei Collegi, in una nuova redistribuzione, ba– sata sul numero degli abitanti. Ma ciò non correggerebbe gli· errort·dello-·scruti– nio maggioritario. I ca_lcoli fatti sulle _statisl.ic~e el~t– torali1 su.pp9nehao che il Regpo -•Unifo fosl;e ·_ripar– tito• in·•tred-foi grandi Sezioni, divisi a loro· volta in Collegi della stessa importanza, dimostr_ano che nè i liberal-i ·hè i conservatori,, nelle pàssà{e ·elezioni, av,rebbero a·vuto--il•numero dti, seggi ·ch:e:,, ih ~prqpor– zione dei voti, loro s::lrebbero spettati. Ed è facil~. cornrr-etidere - sc_rive LachapeJ-le - perchè un partito può riunire una f9rte maggioranza di voti- se~za ottenere la maggio~anz_a dei seggi. ~ac– colga,· ad esempio, 10.000- voti contro 5000 · in 200 Col– legi, e 7000 cori(r9 8000 in altri 300; si avrà un totale d-i 4.100.000 voti ço~tto un Cotale·,di 3.400.000: {lppure il partito numeroso _11on avrà che ~00 ·seggi.- e it· par- tito più debole ne'.avrà 300. . Da qualunque '!alo ,lo si consideri, il sistéina attuate presenta insanabili-,.<feJ;iolezze ed evidenti. ingius_tizi_e. Perciò la q.uestiope,;deHa R. P. verr_à posta, tra po~o, in Inghilleria,- -quando il problema delle· due Camere verrà sinceramente discusso riel Paese e nel

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