Critica Sociale - XXIII - n. 19 - 1-15 ottobre 1913
CRITICA SOCIALE 295 armamenti) vi troverà già delineata, e non supèrfìcial– mente, la scissione del Gruppo e del Partito, che do– veva proromp11re colla guerra di Libia. 5° Disa1•mo ed arbitJ•ato internazionale. - Di– scutendosi il bilancio degli Esteri, Oddino Morgari pronunciava un magnifico discorso -- che ancor oggi si riprodurrebbe utilmente a titolo di propaganda - concludendo coll'invitare il Governo a farsi iniziatore di una conferenza internazionale per l'arbitrato inter– nazionale e il -graduale disarmo. Presiedeva, quella mattinata, il vice-pre.sidente Andrea Costa, che difese con grande dignità nel Morgari fa. libertà della tribuna. Il Minist.ro (Tittoni) respinse l'invito. Votazione nomi– nalti nel pomeriggio di <JUel giorno, 23 giugno 1909: contro 205, in favore soli 27; cioè 4 repubblicani, 18 so– cialisti (con Brunelli e Costa), Ciccotti, Ferri Enrico, due radicali - Fera e Patrizii - e qualche altro disper~o. I C!l;ttolici sempre più unani_mi e sempre più cristiani. _6° Mozione contro il ca1•0:-vive1,i. - · È proposta dai socialisti (s'era già al Miui~tero Luz~atti, succednto 'a Sonnino e a Giolitti) e invita il Governo, in presenza del grave rincarò dei vi veri, J1, proporre ed attuare una serie di provvedimer,ti, intesi ad alleviare, tanto im– mediatamente, quanto in modo continuativo, l'ecces– siva gravezza dei consumi popolari. La discussione vi– vacissima, alla ·quale presero parle gli on. Nofri, Co– mandini, M. Ferraris, Graziadei, Nitti, Bentini, Eu_genio Chiesa; De Viti De Marco, Salandra, Turati (1) e qualche altro, nelle tornate· 27 e 28'gennaio, 1 e 2 febbraio 1911, mise capo al voto nominale non sulla mozione, ma su un emendamento aggiuntivo,· Morelli Gualtierotti ed altri, di fiducia nel Ministero ... che non accettava la 1ri0zicine. Se la logica comune assistesse la p6litica parlamentare, ciò significherebbe che i 262 si, dati il 2· febbraio 1911 all'emendamento, respingevàno ogni iniziativa di sgravio doganale, tributario, ecc., voluto invece dagli 88 no ricu~anti la fiducia. In realtà, nei primi· erano innumerevoli giolittiani che non credevano ancora giunta l'ora opportuna pel ritorno del loro capo; fra i secòndi, parecchi semplicemente impazienti di una crisi di Gabinetto si aggiunsero ai 25 socialisti, ai 7 repubblicani sugli 8 presenti (per la fiducia: Bat– telli) e a quanti altri inteser<', ìn tutti i settori della Camera, sostenere la mozione pel suo contenuto reale. I radicali, salvo due o tre, stavolta sono tutti pel Mi– .nistero, nel quale hanno alcuni dei loro, e.... pel caro- viveri.' Dei 'càttolici, 4 pel. G(?vefìio, 2 contro, 6 astenuti. ' . . 7° À.umenti di spese pe'I' la marina militare. - Con una delle solite leggine, in apparenza insigni– ficanti,. il 4° Ministero Giolitti, ritornato al potere, pro– poneva nuovi crediti per la marina militare per 324 mi– lioni distribuiti in otto esercizii (1910-11 a 1917-18), una media cioè di 40 milioni all'anno. Però pei due ultimi eserclzii considerati, 60 milioni per ciascun e~er– cizio non essendo che la ripetizione di ugua 1 e ci fra già stanziata per gli esercizi precedenti, il vero aumento si riduceva a 324 milioni - 120 = 204 milioni, circa 25 mi– lioni e .mezzo all'anno. .L'argomento tuttavia non interes_sò .affatto la Camera, che, nelle tornate 23, 2.4, 25 maggio 1911, ri_mase quasi deserta. Soli oppositori i deputati Musatti e Turati; _quest'ultimo provocò, il 25 maggio 1911, sull'art. 1°, la votazione nominale, che non rie8CÌ se non a constatare (I) Il caro-t•lvei·i alla cam,ra: nella Biblioteca della Critica So– c,are (cent. 10). la manc-anza del numero legale. Votarono contro soli 18, dei quali 15 socialisti (compreso Musatti) e 3 repub– .blicani; in favore tutti i rari nantes radicali, come i clericali e tutti gli altri. A partire da· questa votazione, si può dire che ogni Opposizione, all'infuori del tenue Gruppo socialista, è sp~rita dalla Camera italiana. 8° Nuove artiglierie. - Sono altri 50 milioni per provvedere alla sostituzione delle batterie campali ad affusto rigido, la cui costruzione rappresentò uno dei più inverosimili sperperi che si possano concepire. La sospensiva, proposta dall'on. Treves il 2 giugno 19ff, è favorita dall'on. Viazzi, è combattuta dai radicaJi Fera e Luzzatto Riccardo ed è respinta dalla Camera con 257 no e 30 si, dei quali 23 (con Musatti e Zerbo– glio) sono socialisti e 6 repubblicani. 9° Conve1•~ione in legge del ·decreto di sovra– nità sulla Libia. - Le ultime votazioni sono certu -ricord,atil di!-· tutti e n.q,o hp.ono bisogno di_ commenti. Dopo lunga chiusura, la Camera è chiamata ad appro- . vare l'impresa di Libia, sotto la specie della procla– mata sovranità, che, il 23 febbraio 1912, dopo i discorsi di opposizione recisa, pronunciati fra i clamori della Camera, da Ciccotti e da Tnrati, e la semi-opposizione di Bissolati e di Eugenio Chiesa, ottiene la maggiore votazione di tutta la legislatura: 431 si, un astenuto e 38 contrar-ii, cioè '33 socialisti (23 di sinistra, 9 di de– stra e l'autonomo Ciccotti), 3 repubblicani (altri 13 vo– tano in favore, E. Chiesa si astien_e); e gli on. Caetani e Pinchia, democratici. 10° Nuova legge sul reclutamento. - È il pro– getto, col quale si intese ad aumentare, per le neces– sità della impresa libica, la forza normalmente sotto le armi, riducendo la statura delle reclute, aumentando gli anni di servizio dei rivedibili di ia categoria, esten– dendo ad un anno il serv-izio della 2• categoria, il cui maggior contingente è del figli unici. Il progetto, sub– dolo nelle sue reticenze, è portato alla discussione subdolamente, nella speranza di farlo passare inosser– vato. Tuttavia la battaglia s'impegna vigorosa, parteci– pandovi l'on. Turati, che propone prima la sospensiva (sostenuta anche da Canepa, e combattuta dai radicali p~r bocca di Giulio Alessio) e poi combatte il progetto nel merito, gli on. Marazzi e Pistoia, Beltrami, Giulio Alessio, Mango e Sciorati, e costringe il Governo ad abband-onare le disposizioni sulla 3a categoria, e a pro– mettere l'àbolizione del privilegio borghese d'èl volpn– tariato d'un anno, l'ordinamento militare per la Libia sulla base delle forze indigene e (quanto al concorso di elementi nostri) sull'arruolamento volontario, e una finanza libica· gravante sulle classi ricche più che sulle povere - promessa quest'ultima di cui si contenta l'on. Alessio. Il voto nominale avviene il 30 maggio 1913 sulla sospensiva, che è respinta da .... tutta la Camera con una gragnuola di 202 no, e votata soltanto da 15 socialisti (12 sinistri, 3 destri), 7 repnbblicani, e un radicale (Scalori). 11° e 12° Crediti st1·cio_1·,liu11riper l'occupazione dellà Libia. - Sono le due ultime votazioni, delle quali abbiamo fatto l'analisi nella Critica penultima e in appendice all'opuscolo: Cont,·o la finanza di guerra. E non è il caso di ripeterci. Le 5 tabelle dànno sinotticam,~ùte e nominativamente il voto delle frazioni di cui ci siamo occupati in mo lo speciale. Ma da esse anche si desume - come già
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy