Critica Sociale - XXIII - n. 19 - 1-15 ottobre 1913
294 , CRITICA SOCIALE DEPUTATI CATTOLICI< 1 > DEPUTATI 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 --- --- --- -- --- --- --- --- --- - --- 1 Bonkelli (Brescia) • sì n@ no sì no sì sì no sì no no no 2 Bonomi P. (Clusone) • • - no - sì - .A.sten, - - sì -no - - 3 Bricito (S,Biagio diCallalla) sì no no sì - sì - - sì _; - --- 4 Cameroni (Treviglio) • sì sì - sì - - - - sì -:---- - - 5 Coris (Isola dellaStaia) . sì sì no sì - .A.sten. sì no sì - no no 6 Cornaggia (Milano 4°) sì si - si no no - - sì - - - 7 Degli Occhi (Allori) . • sì no no sì - - sì - sì - 110 no 8 Longinotti- (Verolanuova) .• si ~ì no sì - .A.sten. sì DO sì no no no 9 Meda (Rho) • . • • sì - - sì no Asten. - -- sì no no no 10 Micheli (Langhirano) . sì - - - no .A.sten. - no sì - no - 11 ·Montresor (Bardolino). sì DO - sì no Asten. sì - sì - DO no 12 Nava Celiare (Monza) . sì - no sì - no sì no sì - no 110 13 Pecoraro (Palermo 2°): sì sì - sì - - - DO sì - - - 14 Roberti (Bassano) - no - sì . - sì - no .sì 110 - - 15 Stoppato (Monla!lnana) , :I - - - I ~ì I - I ~ì - no I sì -- - I 11_0 16 Tovini n sì sì no - nò - -- - sì no n (Bre o) o llO (1).Anche di questi non ~~rantlamo nè ?I dare l'el_enco co~;leto, nè ohe tutti I registrati appartengano ufficialmente al ·oruppo oatto- llco, ... dato ohe un vero Gruppo cattolico Ufficialmente esista e gH sia conces_so,di palesemente •esistere..!, ~ n . r 0 °1 \t\ • ,1 • , • 1-•. , · 1 2° Riduzione temporanea del dazio sui cereali e sulle farine. - Il dì appres~o, 1 ° aprile, si iniziò la discussione della mozione Guicci'ardini ed altri, con la quale " di fronte al generale aumento del prezzo del pane ,, si invocavano " immediati provvedimenti per la riduzione temporanea del" dazio sU:icereali e ~une fa– rine ., e in sostanza si proponeva una riduzione· del dazio, per qualche mese, da L. 7,50 a L. 2 per quintale di grano. I socialisti, con un ·discorso di Bentini prima e poi di Bertesi, sostennero l'abolizione del dazio; i ra– dicali, per bocca di Giulio Alessio, si contentavano di una riduzione,· i repubblicani, con Chiesa Eugenio, chiedevano la sospensione totale come avviamento al– l'abolizione graduale per. diminuzionì di L. 1,50 all'anno durante un sessennio; abolizione contrastata da Co– lajanni, che pure consentiva alla soilpensione totale, ma provvisoria. L'on. Giolitti respinse tutte le proposte. La votazione nominale avvenne il 3 aprite sulla formula Guicciardini, accettata anche da protezionisÙ ben decisi, e dopo che la Camera, per alzata e seduta, aveva ap– provato un ordine del giorno Scalini, Ottavi ed altri, confermante " la necessità dtilla protezion·e all'agricol– tura nazionale,,. Risultato: 259 no, 140 si, così com– posti: 34 socialisti (con Brunelli, Costa, Marazzani, Mu– satti, Tasca e Zerboglio), 32 radicali, 19 repubblicani e una cinquantina su tutti gli altri settori; fra questi, Sonni~o e varii S?nniniani, vari Luzzattiani o d~putati di destra, come Albasini, Baslini, Carmine, Rubini, è democratici come :Maggiorino Ferraris e Raineri, o GiÒ– littiani come il futuro vice-Giolitti on. Falcioni e il Morelli-Gualtierotti, che proporrà poi nel febbraiq ·1911 1 _ a proposito della mozione sul caro-viveri, ciò che.... ve– dremo fra poco. I cattolici si dividono a giusta metà fra le due tesi contrarie. 3° Politica ecelesiastica: applicazione delle leggi stille Congregazioni religiose. - Durante la discus– sione del bilancio della Grazia e Giustizia, l'on. Giulio Alessio, con altri 18 radicali, fra cui Sacchi e Vicini non ancora al Governo, svolge con la temperanza e la elevatezza di idee e di forma che gli è propria, un or– dine del giorno, pel quale " la C11.mera,riaffermando– il pensiero laico che ha sempre inspirato la politica ecclesiastica dello Stato italiano, invita il Governo ad invigilare sulla applicazione nello spirito, oltrechè nella forma, delle leggi vigenti sulle Congregazioni reli– giose ,,. Votazione 22 aprile: l'ordine del giorno, non accettato dal .Governo, è respinto con 169 no, contro 53. sì, nei quali troviamo concordi, ma già assai dira– dati, gli · 11 repubblicani e i 14 sociali~ti presenti (con Brune Ili e Costa), 19 radicali e 9 anticlericali di altri settori. 4° Spese militari : .Aumenti nel bilancio della guerra. - Delle tante promesse del discorso della Co– rona e della risposta ·al medesimo, la più parte, ~ome sempre, doveva sfumare. Le riforme tributaria, buro– cratica, forestale, la legislazione sociale e in particolare i promessi Tribunali del Lavoro, la scuola media e l'Università vennero lasciate in un canto. Delle tre ri– forme veramente· importanti che ,si effettuarono· - scuola popolare, monopolio-vita, suffragìo - le due ul– time non solo non erano prevedute, ma- érano dichia– rate assurde dai due uomini .... che s'incaricarono poco dopo,· come min-istri, di attuarle. Ma non si dimenticò - non si dimentica mai - il " rafforzamento, degli ordini mili tari ,,. La grande discussione in proposito - una delle mag– giori della legislatura - si 'svol~e fra 1'8 e il 1$ giu• gno.1909, sul progetto· Spiogardi di maggiori a,segna– zioni per l'esercito, che ~mportava · non soltanto un maggior onere immediato di ben 150 milioni, ma san– zionava l'aumento della forza bilanciata a 225 mila uo• mi~i, ~n -~ttesa ~~,por_t~~~~(a. ~5? µi.ila, e J-~i1:1w·i~fVlf .. i.,,., cosi detti acceleramenti, l'anticipata esecuzione di la- vori ed erogazione di 11peseassegnate ad esercizi futuri. Con questa legge si tornava, nelle spese militari, alle altitudini del 1888-89.: il complesso delle spese militari superava d'un bel tratto il mezzo miliardo ·all'anno pei· avviarsi al miliardo, Notevoli le critiche tecniche del– l'on; Marazzi, finanziarie e politiche degli on. Giulio Alessio, Guicciardini e Sonnino,• che però conclusero tutti per votare in favore. La votazione nominale :12giugno 1909 pel passaggio alla discussione degli articoli diede: 314 sì e 49-no così costituiti: 32 socialisti (v'erano anche Brunelli, Caval– lari, Costa, Musatti, Zerboglio), 14 repubblicani (dis– senziente Barzilai), due soli radicali (Fera e Pasqua– lino :Vassallo) e il socialista indipendente Ettore Cic• cotti. I cattolici, cri8tianamente, votarono unanimi per l'aumento delle armi. I socialisti furono concordi nel voto, ma non tutti per gli stessi motivi. Chi rilegga i _discorsi di Bissolati a di Turati (quest'ultimo nella "Biblioteca,, della Critica col titolo: La.vel'tigine degli
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