Critica Sociale - XXIII - n. 19 - 1-15 ottobre 1913
CRITICA SOCIALE 301 Perchè da noi manca l'istruzione agra.ria. Il contadino, il piccolo coltivatore dà alla terra una enorme quantità di lavoro, ma, per la sua imperizia, gran parte va spersa. Si lavora di più, si spende di · più, si ritrae di meno: il prodotto quindi costa di più e resta vinto nella guerra della concorrenza. Nè questo .è tutto od il maggior male. Perchè gli emigranti contadini, che a centinaia di migliaia abbandonano ogni anno l'Italia, -provano a proprie spese e sulla propria pelle il danno di non · possedere una .pur modesta istruzione professionale– agraria. Accade nei paesi di immigrazione un .fatto che ha dello strano. Le pampas argentine, le immense foreste vergini del Brasile, non piccole estensioni negli Stati Uniti d'America, hanno la necessità di una sola specie di emigranti: il contadino. I muratori, i calzolai, i falegnami, i minatori, i maestri possono essere utili, ma non indispensabili, • Si dovrebbe, a filo di logica, pensare che l'immigrante più favorito, meglio trattato, dovesse e_ssere il con– tadino.' Avviene il viceversa. Il muratore entra in quegli Stati come operaio spe– cificato, lo stesso il fabbro, il calzolaio, il maestro di musica: il contadino, ignorante e stu:pidello, _non è speqificato, entra come buono a tutti i servizii, spaz– zino, terrazziere, venditore ambulante, lustrascarpe ed anche, se capita, lavoratore della terra. E se l'essere o non- qualificato avesse solo un va: !ore morale, il male sarebbe di poco conto. Gli è che ha un valore economico, vuol dire guadagnare un dollaro di più_ o di meno, vuol dire far una vita pos– sibile o da bestie. Il primo Congresso dell'« Associazione Piccoli Pro– prietarii » ha voluto mettere in capo al suo pro– gramma: la scuola al conta.dina. E noi socialisti, che, con legittimo -orgoglio, constatiamo come la no– stra propaganda abbia imposto ai governanti il pro– blema della scuola primaria per gli operai, dobbiamo, riprendere la buona battag_lia. L'istruzione deve essere l'antidoto contro la super– stizione politica e religiosa, coltivata con tanto amo– rosa cµra dai preti e dai partiti conservatori. Dev'es– sere il mezzo di redenzione civile ed economica delle plebi rurali. Mi pare sia opera ben degna per il no– stro partito. - VI, lii. • ,, Oonclusio:,,,è. Non ho la pretesa di aver dato fondo al grave pro– blema, intorno a cui si sono_ affaticate, e tuttavia si affaticano, economisti e pensatori di opposte rive. Spero solo di essere riuscito a convincere i com– pagni di questo: che c'è un problema agricolo che inerita l'attenzione nostra. Il quale problema agricolo non può essere studiato e fissato se non in funzione del contadino-coltivatore, sia esso ,piccolo proprietario o piccolo affittavolo o mezzadro. _Carlo· Kau_tsky, rigido marxista, ma osservatore co– scienzioso, è giunto_ a questa conclusione contro la sua impressione aprioristica e con grave scandalo dei compagni. Egli si era posto a -studiare la questione quasi in contraddittorio con· Varidervelde, con An– seele e con parte dei socialisti francesi. Confessa che l'azione svolta da costpro gli sembrava aberrante dalla concezione socialista e che egli era partito in guerra per raccogliere documenti che ne dimostras– sero l'errore. Invece? Invece, quando i documenti furono raccolti ed il grande pensatore si è 'posto a studiarli alla sola luce della verità, si. è· avvisto che la piccola pro– prietà resisté, perchè il capitalismo non ha interesse a distruggerla, chè anzi la piccola proprietà, nei siti dove non è possibile l'industrializzazione dell'agri– coltura, è la -più comoda· forma di sfruttamento dei lavoratori che i capitalisti abbiano trovato. Perchè il capitalismo sfrutta il piccolo proprietario aggravan– dolo di imposte, attanagliandolo con l'usura delle Banche, scorticandolo coi trusls dei concimi e delle materie necessarie all'agricoltura. Di più. La grossa intrapresa agricola ha bisogno di avere d'intorno qualche porzioncella di piccola proprietà. Questa serve ad assicurarle la mano d'o– pera contro il fenomeno dell'inurbamento e dell'emi– grazione; se"rve ad assicurarle la continuità dei lavori in caso di sciopero. E Kautsky è giunto alla conclusione _che il pro– blema agrario del partito socialista non può non es– sere in rapporto agli interessi del contadino-coltiva– tore. Il_ contadÌno salariato non ha bisogno che il partito socialista modifichi anche di una sola linea l'azione -ch'esso viene esplicando in favore del sala– riato dell'industria, poichè, per l'uno e per l'altro, la lotta di classe si presenta nelle identiche forme. Ed ora, tenendo presenti i voti dei Congressi della « Associazione PÌccoli Proprietari », ecco quelli che, a parer nostro, dovrebbero essere i capisaldi di un programma agricolo da dibattersi, di fronte alle plebi rurali, nella presente agitazione elettorale, e da soste– nersi poi nella nuova Camera. A. Nel campo della legislazione sociale: 1° Estensi9ne del probivirato e dell'assicurazione_ contro gli infortunii ai lavoratori della terra; 2° Diritto di -prelazione alle affittanze collettive pei terreni bonificati, per le proprietà dei Comuni, delle Opere pie e demaniali; 3° Credito agricolo concesso attraverso gli orga– nismi cooperativi e mutualistici; B. Nel campo della legislazione tributaria: 4° Riforma tributaria sulla base .dell'imposta glo– pale e progressiva, con abolizione delle q-uote mi– nime, oppure con la formazione di un ruolo speciale per queste quote, il cui provento vada ad il,iutare la cooperazione e mutualità agraria; 5° Sollievo pei Comuni delle spese inerenti al– l'istruzione ,pubblica, all'igiene e alla beneficenza; estensione della sovrimposta comunale e provinciale ai redditi di ricchezza mobile; C. Nel campo della legislazione doganale:· 6° Politica assolutamente liberista, abolizione dei dazii interni e della protezione doganale; -D. Nel campo della legislazione scolastica: 7° Creazione della scuola ·primaria rurale, con orarii e programmi rispondenti ai bisogni dei con– tadini. Finalmente: 8° Estensione graduale dei servizii pubblici - ferrovie, poste, telegrafo, telefono - ai centri rurali; 9° Autonomia comunale e estensione della legge sulla municipalizzazione ai servizi interessanti l'agri– coltura. È uri programma vasto e che richiederebbe una
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