Critica Sociale - XXIII - n. 18 - 16-30 settembre 1913

CRITICA SOCIALE 281 tenace per la prosecuzione della lotta; si esalti in– contro agli ostacoli traendone nuova forza, ispiri lo spirito di sacrificio, sempre necessario ad ogni classe .lottante per la sua redenzione, per raggiungere la vittoria e, se mai, per sopportare fortemente la scon– fitta. Cosi soltanto si potranno utilizzare le irruenze della folla esasperata, incanalarle nel letto di una azione consapevole, disciplinata, a confini precisi, tendente ad una grande •mèta determinata, impedendo · che si disperdano in mille rivoli. A questa bisogna è troppo impari l'esperienza ac– quistata nelle freq,uienti lotte sindacali su questioni di orario e di salario, ch'è ottima. per i casi ordi– nari... I calcoli di contabilità non sono applicabili alle grandi azioni politiche. Con essi non si fa la storia. Nè le risoluzioni dei Congressi basteranno, nè la valentia e le buone intenzioni dei preposti ai diversi. organi del movimento operaio. Se le masse nell'ora gravida di destino falliranno, fallirà lo sciopero im– provvisato o provocato per decreto dall'alto. Così, sotto· l'apparente concordanza delle risol,u– zioni -discusse al Congresso, si delinea nettamente l'acuto dissidio fra le due anime del movimento ope– raio,. che possiamo personificare, ai due estremi, m due campioni, Bauer e Rosa Luxemburg. La Luxemburg misura i successi del presente ai còmpiti sempre più gravi che l'avvenire prepara e raccomanda non la ca,utela ma l'audacia·, non la mo– derazione ma il malcontento, quell'insaziabilità tor– mentosa che costituisce l'essenza della politica pro– letaria di classe, agitando indomita la fiaccola della rivoluzione. Bauer si sofferma a contemplare con molta com– piacenza la parte di edificio già inalzata e, dubitando che un colpo di testa di sconsigliati glie lo buttì giù, vuole i poteri, per coteste supreme decisioni, concen– trati in poche mani, o meglio in pochi e saldi cervelli, e alla fiaccola rivoluzionaria, squassata turbinosamen– te, preferisce la luce tranquilla, come di faro, dell'or– ganizzazione metodica e paziente. (Be,·l Lno). FEDERICO VELLA. ' Ebbene, chi ha ragione, chi ha torto? Il nostro corri~pòndente berlinese - di cui salutiamo il ritorno, dopo troppa lunga assenza, a questa nostra casa ideale - espone, imparziale, impassibile, con co– scenziosita tabellionare: non decide, non discute, non critica; constata. Ecco i suoni delle due campane; ecco i diversi accenti delle due anime; il lettore - se ne ha una per s'uo conto - pigli partito.; t'ho posto innanzi; omai per te ti ciba! E noi non glie ne moviamo punto censura; pensiamo, anzi, che il partito di gran lunga il più savio sia .... non prenderne nessuno. Intendiamo dire che, nel modo come la questio11e è posta al Cong1·esso tedesco, è inevitabile discuterla, è umano che i due opposti ed estremi punti di vista - o chiamiamoli pure le due anime, se ciò fa piacere ai redivivi animisti - si contraddicano e si . urtino; ma non è affatto necessario, tanto meno è ur– gente, ch'essa venga decisa in un senso o nell'altro, mentre giova che le diverse ed opposte decisioni ri– mangano ugualmente possibili e non pregiudicate. Perchè nessuno oggi può giurare che, nello sviluppo prpgressivo della lotta politica in Germania, un grande sciopero generale non si renda a un dato momento utile od inevitabile; .come nessuno oggi può -escludere che si riesca, per vie migliori e più sicure, a quelle mede– sime difese e a quelle medesime conquiste, a cui la extrema ·ratio dello sciopero generale dovrebbe inten– dere. In vista della prima ipotesi, sarà senza dubbio opportuna, e non è cosa che possa improvvisarsi alla vigilia, anche una certa " preparazione psicologica ,, (la quale, si noti, è poi tutto il subbietto del dibattito, poichè, circa l'importanza della preparazione materiale generfoa, ossia della forza dell'organizzazione, debba o no seguire lo sciopero generale, non v'è dissenso di sorta); in vista della seconda ipotesi, non è certamente consigliabile di spingere la " preparazione psicologica,, al di là di un certo segno; al di là di quel limite - ad esempio - oltre il quale la preparazione, per forza sua propria, precipita irresistibilmente all'azione. Dentro tale confine, la "preparazione psicelogica,, allo sciopero generale, rendendone più probabile la vittoria, consi– glierà alla borghesia di attenuare le proprie resistenze, e quindi fara meno probabile lo scoppio di esso; mentre, per converso, la mancanza di ogni "preparazione psi– cologica,,, condannandolo a pi·io·ri a una assai proba– bile sconfitta, incoraggerebbe la borghesia alle maggiori resistenze ed offese, onde l'aumentata esasperazione dei lavoratori potrebbe favorirne l'esplosione. In cosi pa– radossale viluppo di cose, lo stesso contrasto di ten– denze e di valutazioni rivelatoci dal Congresso di Jena - contrasto contenuto dalla disciplina di partito nelle sfere di un sereno dibattito ideale - .è, obiettivamente, la migliore ilelle soluzioni provvisorie. Ma, inoltre, ed è ciò che più ci preme di rilevare dallo scritto del dott. Velia, nel mocl11 come la quest'i,,ne é posta al Congresso tedesco, an0he la più estrema ten– denza scioperaiola non ha alcuna, neppure lontanissima, parentela col "generalscioperismo ,, dei nostri sindaca– listi, che fecero e fanno tutto il possihile per rendere lo sciopero generale politico soggetto da farsa, toglien– dogli tutto il valore ch'esso potrebbe spiegare, sia come semplice minaccia, sia come eventuale attuazione. Lo sciopero generale, che -dovrebbe - se mai - respin– gere un attentato al suffragio universale esistente pel Reichstag, oppure conquistare il suffragio universale al Landtag prussiano, coincidere insomma con una grande ora storica del proletariato tedesco, e lo sciopero ge– nerale di protesta perchè il Prefetto di Milano non volle intervenire nel conflitto fra gli operai del mate– riale mobile e la ditta relativa, non sono quantità omo– genee fra loro comparabili. ... neppure a quel modo che possono esserlo un fenomeno qualsiasi e la sua ca– ricatura, A buon conoo, anche quei sociaii~ti tedeschi, radicali (sinonimo di rivoluzionari), o revisionisti, che, per ironia o per artificio polemico, parlano del famoso " slancio latino,,, anch'essi, nè al Congresso, nè nelle lunghe polemiche sullo sciopero generale, precedute e seguite al Congresso, degli scioperi generali, economici o po– litici, scoppiati cli recente e ogni giorno minaccianti in Italia, non degnarono neppure di accorgersi; non li hanno citati neppure cònie esempio invocabile a so– stegno di una tesi qualsiasi. I nostri Zocchi ed altri Corridoni, e i socialisti che " simpatizzano ,, con loro, potranno tutt'al più farsi tradurre al Cellulare: farsi tradurre in tedesco, non riesce loro; neppure - è tutto dire - nei settimanali umoristici, come il Wahre Jacol> e il l(ladclemclatsch .... La C'. S. CONTRO GLIARMAMENTI Per l'Unione politica europea(!) I. Le ·vere cause della guerra e degli armamenti: Un primo gmppo di utopie . Sta accadendo in Europa qualche cosa di spaven-: toso. Una nuova colossale quantità di ricchezza sta per essere furiosamente dispersa dai Gonrni, con- (1) Pubbltcando questo scritto, per più rispetti notevole, del dottor Mario Oovl, cl riserviamo dl apporre, a pubblicazione ultimata, qual– che nostra nota, non propriamente dl dissenso sulla t,s1 in sè, la. quale è Inoppugnabile e In fatto non è oppugnata da nessun socta– llsta, ma sul modo col quale l'aut,,re la pone e .la svolge, che e, sembra peccare nl tempo stesso di faclllsmo ottimista e di esclusi– vismo tpercrltlco. Giova, ad ognt modo, ehe così gravi ed urgenO problemi siano largamente discussi da ogni punto di vista. (;\Tota della CRITICA).

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