Critica Sociale - Anno XXIII - n.15 - 1-15 agosto 1913

238 CRITICA SOCIALE FftTTI E COMMENTI La ricche33a privata in Francia. Approvata la legge della ferma triennale, la Camera francese dovrà decidere ·chi pagherà i milioni che· oc– corrono. Li caricherà, come la Germania, sulle classi possidenti? Su quali? E in quale misura? Vediamo intanto la ricchezza delle varie classi. La ricchezza privata, calcolata in Francia 280 miliardi, sarebbe così ripartita, secondo C. Brouilhet nelle Que– stions pratiques (giugno 1913). Ammonttt.1·0 dei patrimoni Nullatenenti 1 a 2.000 2.00() ,, l 0.000 10.000 ,, 50 000 50.000 ,, 250.000 250.000 ,, 1.000.000 1 000.000 ,, 10.000.000 lQ.000.000 .. 50.000.000 ol.tre 50 milioni Numero 7.200.000 9.834.000 4.502.90~ 1.828.008 505.512 98.784 20.192 1.418 84 Somma (miliardi) 10.675 28.896 50.400 65.292 56.812 50'.892 7.504 7.056 Il quadro dà un'impressi;nè' molto esatt~ e 'pirofonda della sperequazione di fortune tra i francesi che sono in età capace di possedere. Il seguente raggruppamento le dà_ anche maggior risalto: Patrimoni'o Nun1ero Somma (miliardi) sotto 10.000 lire 14.337 032 39 da 10.000 a un milione . 2.421.304 172 sopra un milione 21.694 65. Su 28 parti della rièchew:a totale le piccole fortune ne rappresentano circa 4, le medie 17, e le grosse 7; la nullatenenza assoluta abbraccia 7.200.000 individui! L, emigra3ione interna3ionale. Si prevede che, in quest'-anno 1913, l'emigrazione ita– liana toccherà un vero record nel suo movimento ormai semisecolare, salendo al milione di emigranti e ragg.iun– gendo forse il primato - non invidiabile certo -, fra · i paesi d'Europa, dove tenne sin qui il secondo posto. Ecco come il fenomeno si presenta nei vari p'aesi, secondo un quadro .di Pierre Leroy-Beaulieu, in rap– porto alla densità e all'eccedenza delle na~cite sulle morti: Emigrazione, aumento naturale e densità àelta popo– lazione nei p1'incipali paesi europei nel 1910 (1): Popolazio,:.e · Numero Eccedenza delle nascite per di emigranti ·sulle morti km. quadr. per 1000 abit. per 1000 abit. Svezia 12 4.5 10,8 Norvegia 7 8,0 12,5' Danima,e.a . 69 3,2 14;6 Inghilterra. 239 7,1 11,6 Scozia 60 16,8 10,9 Irlanda· . 52 11,7 6,2 Olanda 180 0,5 15,1 Belgio 254 0,7 7,9 Francia . 74 0,1 1,2 Svizzera. 91 1,0 9.4 Germania 1 120 0,4 13,9 Austria 96 5,2 11,3 Ungheria 64 58 12,4 Spagna 39 9,5 9,8 Italia 121 · 11,9 13,4 Non vi è, come vedesi, alcun rapporto fra l'emigra– zione e g·li altri due fenomeni: paesi ad. alta densità, come la Germiq1ia, !!Olanda, la Svizzera, il Belgio, of– frono cifre minime alt'emigrazione; invece questa rag– giunge cifre enormi in Italia e in Ispagna da un lato, nelle Isole britanniche e in Norvegia dall'altro. Per l'Italia e ,la Spagna è forte la proporzione dell'emigra– zione temporanea; l'Italia, d'altronde, in certe regioni, (1) Per la Francia, le cif e si riferiscono al 1903; per la Germania e la Svizzera al 1909. · è veramente sovrapopolata. Ma nelle Isole britanniche la properzione dei ritorni è meno notevole. In Iscozia sellj.bra· raggiunta la saturazione; la popolazione. è sta– zionaria perchè l'emigrazione ne assorbe tutto l'aumento naturale. Vero che è paese in massim·a parte di mon– tagne sterili. Lo stesso potrebbe dirsi della Norvegia, ·dove però è pur sempre singolare che l'intenso sviluppo industriale non basti a trattenere gli abitanti. Comilnque, non è arrischiato prevedere che, il giorno in cui, decrescendo di continuo la natalità mentre la mortalità non può scemare oltre certi limiti· naturali, _la'popo1azione europea :rimarrà stagnante, l'emigrazione -si ridurrà a ben piccola cosa. A cotesta stagnazione, Recondo il Leroy-Beaulieu, pare si accosteranno Plnghilterra ptima della metà di questo Recolo, la Germania e in generale tutto il Centro e il Nord dell'Europa prima della fine. Sopravviveranno la emigrazione latina (italiana e spagnuola) anch'essa molto jndeb.olita, e la slava, ancora. importante, poichè _certo la Rus~ia non si metterà sul pendìo su cui sci– vola il resto d'Europa. Continua frattanto il decremento della natalità come dal seguente prospetto: Natalità annua meclia per 1000 abitanti. 1874-76 1896-1898 1908-1910 Inghilterra. 35,9. 29,5 25,9 Germania 39,3 36,3 31,6 Austria 38,8 37,6 33.2 Italia. 37,0 34,3 32,9 Belgio 31,8 28.9 24,3 Svezia 30,3 27,0 25,4 Spagna 35,8 34,4 33.5 Francia. 25,3 22,2 19,8 Se questo decremento noÌì, si arresta, è chiaro che non soltanto i paesi nuovi, ma anche i', vecchi paesi .d'Europa, sempre più spopolati, si offriranno alla colo– nizzazione. Giusta I·e tendenze. attuali, non è davvero il sovra popolamento che il mondo o, per. lo men o, i pae8i di razza bian_ca hanno da temere. La linea della miseria. In uno studio sulle condizioni· dei lavoratori di York, Rowntree aveva. desunto, dà osservazioni fatte nel 1900, che il 15 ¼ per cento della popolazione lavoratrice non raggiungeva il livello economico minimo, necessario per vivere senza privazioni sostanziali; livello che egli chiamò la linea della miaeria. Da un'inchiesta fatta di-recente a Readings, e rifetita da A. Bowley ·nello Statistical Journal (giugno 1913), risulta che d.al 25 al 30 ·°lo della popolazion{l operaia di quella città stava, nel 1912, quanto a, guadagni,. pensioni o patnimonio, sotto quel -livello minimo; e la metà dei fanciulli, durante parte dei primi 14 anni di età, viveva in famiglie non raggiungenti quel livello. Istituendo dè~ confronti in base al censimento dei salari del 1906 nella Gran Bretagna, il Bowley ne conclude che circa il 13 per cento della popolazione lav,oratrice industriale del Regno Unito si trova co– stantemente sotto quel livello minimo: ma una propor– zione assai maggiore di famiglie sta ,in pericolo di .passare sotto di esso da un momento all'altro. E' par- ticolarmente triste eonstatare che la proporzione dei fanciulli in tale condizione supera di gran lunga qnella degli adu_lti. · L'urbanesimo in .America. Secondo il Census americano del 1910, ecco la cifra ·totale degli abitanti delle città (agglomerazioni di oltre 2500 anime) e delle campagne degli Stati Uniti: Popolazione complessiva in milioni di abitanti. Città Campagne Città Campagne 1910 42,6 49,3 91,9 1900 308 45:2 16;0 1890 22,7 40,2 62,9 P,·oporzione_per cento .. 46,3 40,5 36,1 53,7 ·59,5 63,9 1880 14,8 35,4 50,2 29,5 7(),5

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