Critica Sociale - Anno XXIII - n.15 - 1-15 agosto 1913

233 CRITICA SOCIALE è ,a t.alun,e,indu,5lrie speciali, più o meno parà,ssitiohe, sopratutto in Italia, dove manica: il fel"N} e manca il carbone. ·n :patriotti-smo dei no,stri t1·1!sfs siderurgici, l'atlt,o ,civismo dei oo.in, teres·safr nei nostri cantieri na– vali, non lasoi,ano alcun dubbio! AHe oampagine reche– r.anno tutt'.al più ... quialiche aumento deLla f-o-rudia•ria! E così vero che il dualismo- è -soci'cl!eed economico., non -regionale e geogr,afìoo, che, laddl()v,e,,nel Mezzodì, 1'industria vera e pTopria fa: oapoH,no, ivi ,J',aoc01II1,p,a.. g,n,a. il codazzo degli stessi fenomeni che ·neB'Alta ltal-ia. Nell'Unità, di G. Salv.èmini - un giorn,ale, che si è, ,a così dire, speci·alizzato nella dimostrazionie del famoso « s-uochionismo -siettentri-onaJ1e », e al molino di questa tesi po·rta· ogni sorta di acque comunque ra,ccolte - Ni-colò Fa,n:cella qualificava, o-r non è molto, J,a-così detta cc z,ona industriale» di N,ap·oli, co– me cc un'o,asi di p.a,1,as-sitismo nel cuol.'e deJ Miezzo– giorno depred•ato ». Ma no, non è il Mezzogiorno che è depr,edato; è, ,ripetiamolo, tutta l'It,a.J;ia ruTale. A· pochi ,c)lil,ometri dalle nostre città, ove la vita puls'cl · più feirvida, ove ·J'i.struzione è diffusa, l'igiene è cu– rata, i servizi,i pubb!i,oi sono svi,lupp,ati, v.a,reata la zona eil'costante, dove ancol.'a la f.abbrù·ca erge i suoi fumai uoli, tosto la rete strad;ale, f,e,rr,oviaria-, tTam– viaria si -di-r,ada, .J.a oiv:i'ltà s·i nas-conde;·trovìamo gi,ossi Comuni, lontani miglia e miglia dalJ.a f.er ,ro-vi.a;senza posta, senza _te-legra.f.o,qua•si senza scuole, o con una parodi.a di ·sooletta, abo:mdonata aUa oura di frati e di suore .., ,e, i preti più .11eazi,onarii,·padironi dei oorp-i e de!J.e anime. I,nsomma medio evo perfetto: vero Mezz·ogior,no... ,anzi vera mezzrunotte, deserta d'og•ni ·luce! L'Italia ag-rioola è vittima dell'Itali,a commercia•le e· industriale. Questo d,ov-rebber-0 -com.prendere i meri– dionali di buo111af,ede·, e - scambi-o di sciupare, i:l tempo· ,e ,in,a,cidi11si l'anima fantasti.oando assrnrde osti– lità di reg-ione oontro regione - à:ssoci-arsi a noi ,neUa battaglia che combattiamo, per guad,agnare alle plebi ru.ral:i di tutta la nazi,o,ne - quindi, pe,r f.o,rzadi oo,s,e, a ·g,ueUe,-specialmente del Mezzogiortri,o - que!La ef– fetti va ug-ua,glianza po-litica e civile che tuttora è I-oro -contesa. * ** Le categorie, in cui sono divisi i Comuni italiani, non ri,s,pondono so-Jioa. una necéossità ammfoistrativa, ma .risp,eochiano una reale di·versità nei diritti. e niei benefìzii. Anche fra :i Comuni esi-ste una vera l-0tta di class,e, o megli:o di cfassi. Questa umile verità, enun– ciata al Convegno di Piacenz.a, e n-0n contesrt.ata dal– l'on. Luzza.tti, mi attirò una eloquente -e solenne re– primenda dw p,arte dell'on. Silvio Crespi, I-a quale, .s,e dimostrò che n,on tutta, ,J.a dlemag.ogia è di marca sov– versiva, non ~rovò affatto, ~iceversa, e non .Jo,av,rebhe potuto, -che i Comuni m.aggiori si sacrifichino per i mi·nori. M,a n.oi non facciamo una colpa - si badi - ai e.entri urbani di aveTe mono,po.Jiz2,atoa 1-wo pro tu:tti i b,3nefìzii deHe leggi. P.a-oof.oosandol'aforisma di Ca– milio PramJ}.Olini, diciamo anzi che la mi-s-eria dei piccoli. Comuni non .niasoe d'all,a malvagità dei gmndi, ma è la coqseguenza neces-s•aria di quella lotta d'in– ter-essi, che es,iste, come fra le dassi 80Ciali, così fra i diversi .agglomerati di popo_lazione. Le leggi, di re– gola, non prec,ed,ono i bisogni; li ri,conoscono se ed in quanto e-ssi s:mno fal'lsi valere, La oos,s,egnazione musulma,n,a - o cattolica, che- è po•i il medesimo - del ,oontadino alla « volontà del Sign,ore », è anohe del viHa,g-gio. Chi è avvezzo a <lepre.care la, g-randine o .J1arsura eone giaculatorie e coi tridui, non si trova molto allenato, nè armato, p,e,r la iniz·i,ativa e neppure per la ,dtif.esaJ.egi,sJ.ativae poliUca. Nel forma:r,si della legisJaq,ione comunale ,e, pr-ovinc-ia•le,la vita rurale fu .aissente; format.a senza di questa, doveva ,ri-sulta,r.e f.ormata cdntro di questa. Nel miglior ca·so, non le s,e-rve. Una ,J:egi•slazione l.l!Ilfoa,,unifor:me pei grandi e pei ,piooo,li G01II1-uni, a;llorohè questi ultimi hanno bisogno o dovere di ... i,nfì.Jarsela, gli fa come ai bam– bini ohe si mettono, J.a homhett-a del babbo; ohe gli -scende fino ,a,J.J,e &palle, e -camminano a tentoni. Tutto ,oiò, dtel resto, risponde magnifì-oamente ai fin,i della polihca ,oo.nse·rvatri,oe. Nei centri urbani il partito socialista ha sempre o qualche, opera-i-o stu– dioso e colto, -o qualcuno dei tanto di,sprezzati ,intel- 1,ettuali, che hanno •oaprucità e tempo da, dedioare alla puhbl:i-ca .cosa e in qualche. m-0-domandano· ,avan.ti la baracca municipale quando la dasse .Ja.vora-tri,ceè -riu– soita ,a ,conquista,r,e il Comune. Ma., ne-i pi,oco,l,icentri rurruli, no. lvi il pl'o-fess,ion:ista, che non di rado vi· ·risied-e perchè in •città non saprebbe •sostenere !,a con- oorrenza •dei colleghi; ivi -il medi•co, il farmad:s-ta,, il veterinari-o, per J.o ,più sono al seguito del parroco o del sigmo-r•otto,,e il Segretari-o comunal'e ne è ,J.o, s,tru– me,nto. Il ,oon<badi,no, che, ,per volere di popolo, in odio a tutti ,costoro, sale alla amministraziorne, vi si toova ,come- i,! pulcino ill'eHa stoppa. P,er u,n po', ooll'entu– si,asmo, l'ammini,strazione ·resi-s,te, poi s'iI1Jtriga nel suo •stesso filo, il Segretari,o, non,c•hè dipan,a;re, aiut,a il garbuglio, ed ecco un bel gi-or.no l'autorità tutoria - quasi semp•re indulgente al ·-ran,cìdume r-eazi.ona,ri,o e ole·rica,J,e- d,arle il -colp,o di gra,z,ia mandando giù il Commis-sa,rio. Questi poi -si tra-sforma subito in grande eletto-re· del– .J.e ,oricd-1emoderate. Per rovinare miolJ".almente I'amm,i– nistoozi-one mandata su dtalla povera gente per .],a p-o– v'ffi'a. gente - e moralmente e fìnanziaria,merute gli 0.m– min-i.stre.tOTi, s·e gli ri-esoe- fmga, rifruga e tarute volte troiv•a qualche de1ib-eraz:ione di •spesa, magari J.a più u·rgen,te, a ,cui manca qualcun,o, dei sacramenti di •legge; e stende !'clsua bfava denuncia al Procuratore ·del re. A diesoriw,re le inol'led•ibili pDepotenze p,r;efettizie, -oompiu!Je in questi ultimi anni neJ,Ja sola pl'Ov,inoi.a di AJ,es,san_dri,aai danni. delle poche amm.iruistrazi,o,ni ,socialiste, .sai,ebbe· •~oos-sario un volume, ,che p,erò riuscirebbe ed,rlì-oantissimo. Vi smerebbero Commis– sairi, ohe d.istri-buirono la relazione, zeppa di menda– cio, quindi-ci gi-omi innanzi le elezioni, perohè ser– visse da, bomba elettorale; Commissari ohe comp,ila– v.ano Ja. lista dei oandidati; Gommissarl che t,e,ne,vano Comizii e ,contradditt-orii aHa vigi,J,iad,e,lle elezi.on ·i. E le peirip,ez;ie d:i .quei disgraziati di oontadini che avi– vano iavuto la: dabbeoog,gi•ne di aooetta,re -la ,cari-ca si•ndacale?! H Sindaco- do. Refrancore, in quel di Asti, ohiama-to, -durante l'anno, ben cento volte dai! Pl!"efetto, avendo esposto tre lire .di trasferta, ,spese oompre,se, ha dovuto, ll"j.mborsarle, dopo un indegno ,processo, dimet!Jersi e salp,are per l'Amerfoa. Il Sindac,o di Ri– vOO'lone(Va1te1nza-) eb-be un subi<ss·o di prooe•s-s,i di ,abuso· di potel.'e, tutti fi,niti con l'•as,soluzione · pe,r lui... ma: n:on per il modesto •suo portafoglio. Ma della st,o,r.iadella messa di S. Rocco· non voglio <lefira,UJdiàire il lettore. Ab immemorabili, nei nostri paesi, ,nella: riCJOIJ'Tlenza dii questo santo, i,! COIIlllln:e .sUJOlefargli dire una mes,sa perehè p,reseTVi i bovi dal malocchi,o. Solero, Comune amministrato da cle– ri,cali, •conserva l',opportimo, stanziamento in bH,a,ncio-;

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