Critica Sociale - Anno XXIII - n.15 - 1-15 agosto 1913
234 CRITICA SOCIALE mune, è indispensabiie che gli strumenti di pro– dnzione dipendano dalla collettività. Nel 6° arti– colo - Tr·asfoi·mazione della proprietà - notano i ìVebb come il dominio o la. giurisdizione dei privati sulle cose non fu mai assoluta; in ogni tempo lo Stato, la legge, vi posero dei limiti. Anche è da distinguere fra tre sorta diverse di proprietà, a seconda della varia specie di beni: quella dei beni destinati al consumo individuale immediato, come abiti, libri, mo bigli o, ecc.; quella delle riserve per il futuro; e infine la proprietà mobiliare od immobiliare, destinata a produrre un reddito al proprietario mediante il lavoro altrui, concorra o no nel lavoro il proprietario (il cosi- detto " capitale di sfruttamento n). .· I socialisti, favorevolissimi alla prima e alla se– conda specie di proprietà, che vorrebbero anzi enol'memente estese, riluttano invece alla terza, che ha meno precedenti nella storia (si ricordi · l'ordinamento medievale dell'industria) e che non ebbe sviluppo illimitato se non nei secoli xvn exvur, pròducendo conseguenze socialmente così disa– strose, che gli stessi Parlamenti composti di pro– prietari dovettero alla fine intervenire con la lunga serie delle leggi sulle fabbriche, sulle miniere, sulle botteghe, sulle ferrovie, sulla marina mercantile, sul commercio, ecc., ecc. Oggimai. il capitalista non ignora che il suo dominio è limitato ogni giorno più dall'intervento del Governo, co' suoi ispettori delle fabbriche e dell'igiene, e da quello dei rappresentanti le ']_'rade Unions, per la prote– zione del teuor di vita dei lavoratori; e la legge sui salari minimi nelle miniere e sugli Uffici del Lavoro (1'1•ade Boards) non è che il pas:;,o più rerente di questa progressiva traslazione della proprietà degli strumenti di produzione, dal capi– talista privato, a Comitati legali di rappresentanti di operai e di padroni, presieduti da un rappre– sentante del pubblico. La storia della proprietà del capitale di sfrutta– mento è un continuo trapasso dalla gilda, al re, ai signori del suolo e ai plutocrati, e infine, a grado a gq,do, da questi ultimi al popolo, che la esercita attraverso il Comune e il Parlamento da un lato, attraverso le. organizzazioni sindacali e cooperative dall'altro. · Or bene: la giustificazione economica di cotesti trapassi - ossia trasformazioni della proprietà - sta nella " legge della rendita,,. La terra è il capitale di una comunità sono, come l'aria e l'acqua, le basi della sua sussistenza; consentirne il pas– saggio in monopolio ad alcuni significa, inevita– bilmente, fare di costoro gli arbitri della vita e del la morte, autorizzarli a ricattare· i loro simili e a estorcerne - sotto forma di rendita, interesse, dividendo, ecc. - qualsiasi più esol:!o tributo. I socialisti pensano che l'organizzaziòne demo– cratica della comunità é il progresso della CO-: scienza e della scienza politica agevolera11no sempre maggiori trapassi - vedremo poi in che modi - di cotesta speciale proprietà dai privati alle collettività. Un tempo anche l'uomo era og– getto di privata proprietà: mano mano diventarono proprietà ed esei:cizio collettivo. i mezzi di comu– nicazionf'l e di trasporto, le scuole, gli acquedotti, i porti, la distribuzione della luce, e via via. Questa evoluzio~!3. è fatale e .sempre più rapida. Dovranno indennizzarsi i proprietari? In linea di .principio - se non nelle 0oncrete applicazioni - socialisti e non socialisti si è d'accordo su tale questione. E' generalmente ammesso che la delu– s(one delle " fondate aspettative ,, di un indiv.iduo o <ti-una classe debba evitarsi o alm~no mi.tigarsi quanto sia possibile: il che in praticà non ha mai impedito ài proprietad. di deludere le " fondate aspettative ,, di lavoro e di salario della classe la– voratrice quante volte tornò loro profittevole in– trodurre una macchina o un processo tecnico che ..metteva sul lastrico a torme i lavoratori. E' pro– ,babile che i socialisti useranno ,qualche maggiore riguardo alle " aspettative ,, di coloro che son nsi a campare di rendita. Entro I.imiti ragionevoli, s'intende. Nessuno Stato assegna indennità ai pro– prietarì, i cui redditi siano falcidiati da una legge ,sulle fabbriche o per l'igiene _oda un inasprimento di tributi. Una indennità si concede, quando si vuol por fine a determinate concessioni (per es., revoca di licenze per lo spaccio di alcoolici, avo– cazione allo Stato di ferrovie, di telefoni e simili), ,sia, concedeu.do un termine di tolleranza per le concessioni in vigore, sia pagando un prezzo di ·riscatto in base a criteri più o meno equitativi : vere e piene indennità (talvolta, anzi esuberanti) ,. non si dànno che a proprietarì singolarmente espropriati. . Il socialismo potrà tener çonto delle " fondate . aspettative l' degli, espropriati, e -,tutt'al più, dei loro figli gia viventi: ma ai non nati non spettano diritti contro i permanenti interessi collettivi. 'Nulla, del resto, parrà più spregevole, a una mo– rale progredita, di un!!, educazione che allevi i fi– glioli nell'aspettativa di vivere a spese dell'altrui lavoro, senza rendere un servigio equivalente alla comunità. Ogni mezzo impiegheranno i futuri uo– mini di Stato, perchè una concl.otta così àntisociale c·essi di essere possibile. 3° Socialismo municip«,le, di Stato e eoope'rativo. Un mastodontico meccanismo di Sfato, burocra– tico, opprimente, accentratore: così amano taluni dipingere il futuro socialismo. Ma intanto - ri– ·spondono i Webb ~el 7° articolo •(Espansione del · Governo locale) - è nella sfera del Governo lo– cale che vediamo specialmente procedere il socia– lismo, in Inghilterra come negli Stati Uniti, in Francia come in Germania. Nella sola Gran Bre– tagna, in· un cinquantennio, salì a circa 25 miliardi di franchi il capitale democraticamente ammini– strato da corpi locali elettivi. Come ha ciò potuto avvenire? La spiegazione sta nel fatto, recente, clie. le Am– ministrazioni locali, che avevano la. lòto base nella associazione dei produttori, la trovano oggi piuttosto nella associazione dei consuma.tori. La ·prima volge sempre all'oligarchia; tende a diven~ tare una c~mgi11:ra. in,. daµno del ,pubblico; -~a se- .; eonda non guadagna nulla nel limitai-e i propd soci, nè ba interessi in contrasto con quelli della collettività; è una democrazia _automatica;. può, infine, produrre "per l'uso" anzichè "pel profitto "' avendo una clientela certa, una domanda deter– minata di prodotti, e agli sperperi -della réclame, delle provvigioni, ecc., potendo sostituire un .buon controllo sull'andamento del servizio. Ecco perchè, mentre si pro:nosticava il fiasco dell'impresa mu– nicipale, pet- solito luogo comune dell'assenza negli impiegati dello stimolo d'un interesse personale - il m.unicipal ·trading è invece in continuo svi- luppo. · La peculiarità economica dell'industria munici- . pale sta nella possibilità di fissare i pi:ezzi con una relativa indipendenza daJl criterio del costo di produzione, e così rendendoli. talora proibitivi per .scoraggiare .certi consumi (gli alcoolici, a<l esempio), contenendqli in una somma prefis:;;a· mal– grado ogni più· largo consumo se si voglia favo– rirlo (acqua potabile), non tassando l'uso del ser– vizi<:>ma accollandolo all'imposta generale quando I ,l I
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy