Critica Sociale - XXIII - n. 11-12 - 1-16 giugno 1913

CRITICA SOCIALE 189 l'alcoolismo, in realtà lo favorisce o almeno si preoc– cupa 80pratutto di°rispettarlo, avremmo l'aria di ingan– nare al tempo stesso noi e il paese! (Approvazioni al– t' E~trema Sinistra). Si potrebbe aggiungere - per la 1:1toria -· che, nel disegno di legge quale venne dal Senato, c'éra un articolo cbe toglieva per cinque anni il diritto elettorale a chi fosse stato per due volte entro detto termine condannato per esser stato colto, in luogo pubblico, in istato di ubbriachezza molesta e repugnante, contravvenzione che suppone la fla– granza ed è punita dal Codice penale, art. 488, con la terribile comminatoria dell'ammenda fino a L. 30, che, soltanto se il fatto &ia abituale, può essere convertita nell'arresto sino ad un mese, scontabile per altro anche in una casa rii lavoro o mediante prestazione d'opera di lavoro di pubblica utilità (chi l'ha mai veduta, in pratica, l'applicazione di questo art. 22 ?!). Inutile aggiungere che la Com– missione della Camera, comp·osta - anche questo è bene ricordare - degli onorevoli Pozzi Dome– nico, presidente; Longinotti, segretario, Taverna (ahi•! nome presago!), Ciartoso, Dagosto, Morpurgo, Pala e Molina, rela,tore, fu presa improvvisamente da una invincibile tenerezza per l'intangibilità del suffragio quasi universale e propose la soppressione dell'articolo. Non crediamo che proprio la pi:evisione della gioia di poter diventare un giorno Deputato al Parlamento o Consigliere comunale _.: o di essere almeno uno degli otto milioni di votanti - avrebbe fatto cadere di mano a molti il bicchiere ·avvele– nato; ma la proposta soppressione dell'articolo che il Senato aveva approvato, quaod'anco questo do– vesse avere un valore intimidativo limitatissimo, ha pur sempre una certa eloquenza simbolica. Frattanto - respinta la sospensiva per le con– cordi istanze del primo proponente del disegno di legge on. Luzzatti, dell'on. Giolitti e dell'on. Ot– tavi minacciante la insurrezione, mo1·e gallico, di tutti i piccoli viticultori italiani se si pensasse ad ammannire una legge antialcoolistica sul serio - il seguito della discussione si avrà - se si avrà - nella prossima seduta mattutina ( 1). Il nostro direttore - ripiegando - propone, su tutti gli articoli, il ritorno al testo senatorio, meno scellerato. Il Presidente· del Consiglio, che, nella stessa tornata del 6, a proposito della leggina per la protezione degli animali, esortò.a non introdurvi nessun mutamento, perchè, se dovesse tornare al Senato, mancherebbe certo oramai, data la stagione, la possibilità materiale di otten~rne il collaudo, e tanto varrebbe seppellire il progetto senz'altro; dovrebbe - per coerenza - sostenere la tattica e la proposta del nostro direttore. Ma no.n è detto cµe la logica e la politica siano amorose sirocchie - e neppure che la protezione degli uomini e degli animali siano da collocarsi al medesimo livello .... ' Avevamo appena deposto la penna, quand'ecco giungerci dal dottor Paolo Ama.Idi, direttore del Manicomio di Firenze, e grandissimo a.ntialcoolista al cospetto e a dispetto di Geova, che salvò nel– l'Arca. l'ubbriacone Noè• in premio dell'invenzione del vino, la comunicazione che segue: ORDINE DEL GIORNO. La Lega antialcoolisia Fiorentina: preso in e~ame il Disegno di legge concordato tra Go– verno e Commi11sio11e parlamentare e pre~entato alla Camera dei Deputa.ti nella seduta del 22 aprile 1918, (I) Veggasl Il l'os/scrl_plu,11. riconoscendo come esso Disegno di legge rappre– senti, nel suo compltisso e nella qua~i totalità delle singole modificazioni adottate, un pi>ggiorameuto tale delle precedenti l:llle edizioni da rendere sicuramente illusoria o nulla ogni sua efficacia contro i danni e le cause reali dell'alcoolismo in Italia, constatando e dolendosi che in nessun conto sian~i tenuti i voti e~pres~i nell'ultimo Congresso nazionale degli antialcoolisti italiani (Firenze, novembre 1912) - voti inspirati a principi: e metodi di estrema mode– razione, caldeggiat,i da un lato dal Senatore Garofalo, in conformità al Disegno di IE)gge uscito dal Senato, e dall'altro dal Prof. Zerboglio, iu conformità ad un suo organico controprogetto, voti integrati da proposte studiose e riguardo~e degli interessi nazionali e pri– vati dell'agricoltura e della viticoltura, proposte anzi economicamente prometteutissime; invila le altre Leghe antialcooli~te d'Italia, e per esse la Federazione antialcoolisla nazionale e il Co– mitato d'azione eletto nel Convegno di Firenze I. a far opera sollecita ed animosa verso tutti i De– putati affinchè in linea di massima detto Disegno di legge venga senz'altro abbandonato, con la fiducia ed il proposito che condizioni di verse del Par– lamento e una preparazione più intensa dello spirito pubblico elettora-le e legislativo consentano più tarrli un'azione più sinceramente ùecisa contro i danni e lti oause dell'alcooliRmo; II. nella deprecata ipotesi che quel Disegno di legge s'imponga alla discussione della Camera, a far opera verso tutti i Deputati ed in particolare verso i Depu– tati più schiettamente ed autorevolmente favorevoli al movimento antialcoolico, arfinchè a) siano messe in luce le volute ed inconscia insidie del detto Disegno di legge: . - quat'é quella, pregiudiziale, delta tacita tutela a tutt'olt1·anza della produzione, del commercio e del consumo di tutte le bevande alcooliche aventi titolo inferiore ai 2t 0 , le quali 1·appresentano i principali coefficienti alcooliuatori del nostro po– polo, che contano per 95 sopra il totale consumo a_lcooliconazionale calcolalo come 100; -- qual'é quella della mancanza di un limite tas– sativo (come era in qualche modo fissato nelle p1·ecedenti edizioni del Disegno di legge) all'aper– tura di nuovi spacci di bevande alcooliche aventi titolo inferiori ai 21°, ali'apertui·a quindi anche di nuove oster-ie, chP.di sé affollano i nvst1·i 1·ioni cittadini e i n,1st1·i villaggi, con un crescendo pro– digioso e disastroso nei suoi effetti alcoolizza/ori e 01-iminogeni; - qual'è qv.ella della conce~sione di lic~nze per spaccio pubblico, data per diritto a tutti i proprie– tarii, affitta voli, mezzadri e simili per la vendita al minuto del vino ricavato dalle terre dai medesimi coltivate, concessione cioè da non potersi negare a chicchessia, che facilissimamente può sempre im– provvisarsi proprietario e coltivatore·d'un tralcio di vite a getto perenne! - qual'è quella che sanziona la condannevole con– suetudine del tradurre o arrotondare le mercedi ai lavoratori con somministrazioni di bevande alcoo– liche in genere e di vin o in ispecie; - ecc., ecc. b) si, no energicamente sostenuti emendamenti rivolti a correggere quegli errori ed a colmare quelle ed altre lacune, col proporre, tra l'altro: - la pl'Oibizione del commercio di bevande alcoo– liche negli spacci delle stazioni ferroviarie, - limiti alla sfacciata seduzione della réclame in favrn-e d,lfr già troppo note e delle sempre nuove bevande intossicatrici, - il ripristino del Capitolo riguardante la istitu– zione di as•li speciali pe,• il ,·ico,·ero, la cura, it sequestro degli alcoolisti, - ecc., ecc. c) iaia infine raccomandato a quei Deputati, nostr fitluciari, il còmpito cli di1:biarare il pensiero e lti ve-, dute pratiche di chi sinceramente mira a combattere per davvero i mali e le cause dell'alcoolismo nostrano

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