Critica Sociale - XXIII - n. 11-12 - 1-16 giugno 1913
172 CRITICASOCIALE Critiche e proposte di Nullo IJaldini. Vi è in Italia un uomo di grande forza e di grande -abilità, un uomo che fonde in sè le qualità che s·em– brano le più -Opposte ed incompatibili: un idealismo meravigliosamente alto ed audace, ed una ,quadro– tura di testa, una praticità d'intelligenza, assoluta– mente formidabili. Io parlo di Nullo Baldini, direttore delle Cooperative di J,avoro del Ravennate·, membro·del Consiglio superiore e del Comitato permanente del lavoro, un uomo da cui tutti, anche i più dotti fra noi, hanno da impara!'e s,empr,e qualche cosa. lo consultav-o stamattina una sua Relazione pel Cong-resso dell'« Associazione internazionale per la lotta contro la disoccupazione» che si terrà a Gand in questo mese di giugno, e vi trovavo riassunte in brevi parole le -critiche che io stess-0 tentavo di for– mulare alla nostra politica di lavoro. II B-aldini non nega che la polit,ica dei lavori pub– blici in Italia abbia dato quaJ.che risultato notevole: l'ecando un provvisorio leniment9 alla -disoccupazione di talune p1aghe, cooperando alla messa in valore di territorii mal-arid •ed improduttivi, contribuendo a fare· di talune delle nostre Cooperative di produzione quei f-0-rtiorganismi produttivi ohe di,edero all'ItaJi.a tanta ricchezi;a senza J.e liti e le frodi -onde vanno celebrati tanti appaltatori. M•adev-e anche conf.ess-are che tutto questo era in gran parte frustrato dal modo di -appli– cazione, dal fatto che il Governo non s,egue un piano organico nella ooncessio\Je dei I-avori, m-a obbedis•oe piuttosto a impressi-on-i e a pressioni del momento e del luogo, e procede con tanta Ientezro ehe arriv,a quasi •sempre come il soccorso di Pisa: si propone, per esempio, di .assegnare certi lavori in inverno, per sovvenire ai bisogni dei braccianti nella morta s.ta– gi-0ne, e, a fu:çia di pratiche e di formalità burocrati– che, finisce per iniziarli solo in primav•e-r.a, quando servono a- distrarre i braccianti dal J.av- oroagricolo, risolvendosi in un danno per l'economia nazionaJ.e. Soprottutto ~ questo mi pare il punt-0 centrale della diagnosi di Nullo Baldini), il sistema, egli s-crive, fi– nora s,eguito d,al Gove-rno, di distri.buire in molti -stan– ziamenti, che spesse volte raggiungono i cinquant'an– ni, le somme necessarie -per I'esecuzi-0ne delle grandi opere pubbliche, destinate -ad .aumentare la ricchezza nazionale, fidando sull'iniziativa degli enti l-0cali in– teressati nell'esecuzione di tali opere, si è dimostrato, alla stregua dei fatti, per lo più inefficace. Le iniziative di tali enti sono quasi sempre resul– tate negative, per l'impotenza di provv-edere -a,lle-an– ticipazioni necessarie. Di guisa che tutto si è ridotto a quelle buone intenzioni ond,e è las.tricato l'inferno! Il Baldini augura altresi che, nella scelta -e gradua– zione dei lavori, si astragga dalle influenze locali, ,eJ.et– torali e p•arlamentari. prescegliendo quelle opere che meglio favoriscano l'aumento progressivo -e perma– nente della produttività e quindi la continuità del lavor-0, all'uopo anche ,organizzando Uffici regionali di collocamento e altri istituti cong,eneri. L'anarcbia nei lavori pubblici. Necessità di un coordinamento razionale. Debbo del resto riconoscere che il problema non è soltanto itali.ano. In Francia, in Isvizrera, in Germa– nia, nei Paesi Bassi, dappertutto i Governi si s.forrono di ,o,rganizzare la politica ·dei pubblici lavori nel modo economicamente e po,liticamente più razion-al,e e più efficace. Ma un-'oss,ervazione mi sembra che s'imponga in– nanzi a tutte le altre. Perchè, quando si tratta di opere indubbiamente necessarie e rcdd1tizie, la spesa e l'esecuz-ione viene diluita in 10, in 20, qualche volta in 50 anni? La ragion-e, lo rilevo dalla stess,a Helazione della nostra Giunta del bilando, è essenzialmènte finanzia– ria. La spesa è diluita in molti •anni perchè è più facile c-0si disporre dei fondi necessari. Ma è davvero persuasiva questa ragione? In molti casi !,a lentezza dei lavori ,conduce a questo: che, quando si giunge ana fine, bisogna ricominciare· da capo ogni cosa. Perchè il tempo ha distrutto mano mano ciò che si è edificato. ]1; tipico l'esempio delle bonifiche. quando si ese– guivano a spizzico in pianura, scambio di iniziarle d·al rrionte. Ed ei,a come• la tela della leggenda-ria Pene– ,J.ope: la notte distaceva ciò che il giorno aveva tes– suto. Oro ,il •sistema s'è mutato. Ma noi sfamo ancora ben !unge dall'a necessa,ria unità. La se,parazion-e· dei Mi– nisteri e, nello ste·sso Ministe-ro, deUe varie Divisioni. non è l'ultima delle cause di anarchia e di confusione, fra una quantità d-i iniziative che •s:iignoran-0' a vi,cen– da e si -oontraddicono. Poniamo che si tratti di uno dei tanti fiumidattoli, onde è oosi ricca l'Italia, or-a gon:fio e minaccioso·, ooo privo d'acqua. II Ministero dei Lav-0·ri Pubblici <leve provvedere ad arginarlo, e naturalmente si preoccupa. di proporzionare gli -ar– gini alle massime piene; se si deve· g-ettarvi sopra un ponte, anche il p-0nte ,costerà un -0ochio d-el capo per la stessa ragione. E sal'anno tanti milioni. II Ministero di Agricoltura s-penderà qualche milione anoh',esso, pe-r -sfrnttare il wrso d'acqua ai fin°idell'irrigazione. Avverrà che una data Soci,età ottenga una ooncessione · di un 1avoro. di sbarramento, p,er oavarne, un-a forza · motrice. Un Municipio- forse vi cercherà dell'acqua potabile per f,arn-e una conduttura, un ,altro una forza per la illuminazione. E •cosi di seguito·. Supponiamo -che le oper.e fossero state al contrario •coordinate. S•i sarebbe probabilmente es-eguito uno sbarramento più alto e pii'i vasto: ess•o avrebbe reso inutili le grosse -argina.ture, avrebbe -assicurata !<aforza, motrice non- a una sol.a.,ma ,a un-aiquantità di aziende; la irriga2'1ione. la Iuoe .e, !'.acqua potabile a tutta unia p,I,ag,a.Si sarreb– be, con metà -spesa, ottenuto• un •re-sultato u!:He dieci volte maggiore. · Questo è un esempio fra mille. Ma è chiaro ·,ohe lavori di questo• genere, se han da essere davvero -red– ditizii. esigono sopratutto unità d'indirizzo e ,rapidità grandissima <li esecuzi,one. Non è possibile, non è utile, non è economico disgiungere la bonifica .agra– ri·a dall-a idrauli,ca, il risanamento dal rimboschimento, H ,c,riterio ,industriale· da quell,o ag:rico-lo o da quello strad,ale o f.erroviario. ]1; evid 1 ente che, do•ve regn,a la malarri,a, dove Iia f,o,rza motrice oos-ta a'11'ecoesso, d'ove manca la popolazione, dove non sono .approdi, si/rade, f,errovie, TieSsuna •industria può -allignrure. Ma -è ,a,)– tretta,nto evidente che il costo di un'opera idraulica sarà proporzfonalmente tainto più basS-O,se essa ser– virà ,a] •tempo medesimo a bonificare il territorio, a irrigare, ,a fornire acqua potabile e forza motrice. ]1; opiniooe dei tecnici che l'Italia potrebbe divenire forse d:ieoi volte ·pitÌ ricca se sapesse -l'azionailmente sfruttare .iJ suo carbone bianoo, per elettrificare le sue ferrovie e ,c,rea,re la forw motrice .a buon prezzo, Ii- . beoond0:si d-al tributo terribile, spesso proibitivo, che
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