Critica Sociale - XXIII - n. 9-10 - 1 -16 maggio 1913

152 CRITICA SOCIALE dell'on. Sacchi nella discussione del bi•lancio: -che « la Rappresentanza non deve essere un campo chiuso di battaglia, ma un terreno di dis·cussione -e di coopera– zione fecond.a >>. E per questo, dicono, p-er questo noi protestiamo: appunto perchè questa co.operazione, che noi siamo disposti e volonterosi di offr,ire, no-n sia resa impossibile e lo scopo della legge -non sia fru– strato. « Noi ci auguriamo ancora (così essi scrivono) che il Governo e la Direz,ione generale ri-conoscano a fatti la importanza delle funzioni dellà Rappresentanza, che non dev,e ,es-sere ridotta ad una lustra, e si convincano che una Rappresentanza inetta, addorneshcata, pau– rosa, non gioverebbe nè agli, interessi della giustizia, nè alla autorità ed al prestigio de.Jla stessa Ammini– strazione ». , Concludono esprimendo il desiderio di •conoscere quando, verrà fuori il Regolamento sul personale, quando si discuter,anno gli argomenti più importanti sui quali era preso impegno di consultare la Rappre– s,entanza; esprimendo insomma il proposito di tor– na~e a collaporare, tostochè possano farlo• con la con– vinzione di rappresentare sul serio i loro mandanti. Ed ecco, si legge sui giomali che, per questa let– tera, non so corrie pubblicata (per combinazi.one tutte queste lettere e relative interviste sono pubblicate sempre dal Giornale d'Italia; l'organo magg.ior-e di tutte queste proteste è il giornale dell'on. Sonnino) ... SONNINO SIDNEY. Io non c'entro per nulla! TURATI. È il giornale suo, e dei suoi amici. SONNINO SIDNEY. Se e_ll.amanda una lettera, suppongo ,che si pubbli,cherà· anche la sua. (Si ride). TURATI. Ma noi s.appiamo per pratica come le in– terviste siano sempre sollecitate,. e così appunto è per ·certe lettere. De.J resto•, io constato un fatto e non rimprovero al gio,rnale suo e de;i suoi amici di fare, nell'interesse dei conservatori, quella opposizione che fa, p,er esempio, !'A.vanti! per i socialisti. PRESIDENTE. On. Turati, continui! Non raccolga le interruzioni! · TURATI. Dunque la lettera viene pubblicata; e al– lora si legge, ripeto, che i due rappresentanti che l'hanno firmata, Vanni ,e Peco-raro, sono• deferiti al Consiglio di disciplina per calunnia, diffamazione ed ingiurie gravi contro il Regio Governo, contro i su– periori e contro la Direzione generale delle ferrovie; bazzecole che, secondo il Regolamento sul personale - articoli 40 -e s-eguènti - portano alla sospensione, · alla degradazione -ed anche, -se commesse in con– certo di due o più, aìla destituzione dei promotori! (Interruzione ciel deputalo De Felice-Giuffrida). Y' è sul serio una questione giuridica? IÒ potr-ei finire qui. Vo,gliamo proprio commentare sul serio? Dobbiamo sul serio proporci la questione giuridi-ca, se dei rappresentanti elettivi debbano es– sere trattati coi Regolamento di disciplina, pel quale il manovale, che non f.a il saluto d'ordinanza quando passa un Capo, stazio-ne, può ess-ere censuralo o mul– talo; Non si domanda per i membri del «Parlamentino» la immunità parlamentare; -non si domanda per loro la facoltà di dire tutte le scioochezze che noi pos– siamo impunemente dire qua dentro, (Ilarità). Si do– manda che una Rappresentanza, se dev'essere tale sul serio, abbia tutti i mezzi per degnamente esplkare la sua funzione. E semplicemente assurdo trattare i rappresentanti, nell'esercizi·o, del loro speci,alissimo ufficio, come tutti gli impiegati soggetti, nella funzione ordinaria, al Regolamento di discipJ.ina; è implicito nel •loro man– dato ,che essi possano, liberamente parlare ed espri– mere i loro apprezzamenti, di guisa che non si possa sospettar:e che tacciano o parlino perchè. imbeccati, pe:i,chè paur,osi o perchè intimiditi ò comprati. Questa è intuitivamente la condizione elementare indispensabile, perchè una istiituzione di questo ge– nere possa vivere e funzionare. Senza di che, non troverete più un gàlantuomo, tra i f.errovieri, non trov,erete nessuno· che non sia un vanesio o unà testa bruciata, che s'esponga al rischio di r-o•vinare se stesso e la propria famiglia pel bel gusto di rappresentare i suòi colleghi, che formano una massa ,così inquieta, così diffidente, così assi.Jlata da bisogni !'eali e,-quakhe volta, per J.a in– èo-lpevole incoltura dei più, per le troppe ingiusti– zie e i disinganni del passato, disposta a dar fede anche a so,spetti infondati, a ·seguire eccitamenti ·no-n sempre 'misurati e• ragionati. , .- .· Pe:i,chè una ft:Ì-nz,i-one così d~licata e difficile venga assunta ed -esplicata degnamente nel ,comune inte– resse, è impresci,nd·ibile che il rappvesentante ferro– viere possa .e·sprimer-e 1~ sue oss,ervazioni, le sue la– mentele, le sue proteste, con le stesse parole di qua- lunque g,a1antuomo che non sia in servizio. · Esso infatti compie bensì un servizio•, e un servizio importantissimo, ma ben diverso e più alto di quello pel q,ual,3 sono escogitate le ordinari-e minaccie dis-ci– plinari. Il Regolamento ferrovi-àrio, rigu,ard,a la ,cir-col:azione dei treni, la vigilanza -dèi pass•aggi a livello, e via ,discorrendo; non è fatto per •es,ercitare una funzione di controllo sul <( Parlamentino ii: Non direi queste vere banalità, e quasi ne arros– sisco io medesimo, se RÒn av-essi sentito vagar nel– l'aria la possibilità che "mi si risponda con questa barz-elletta: voi domjlnQ•ate per questi rappvesentanti, • l'immunità parlamenta:i;-e! No, noi domandiamo soltanto le franchigi,e neces– sarie pel'c;hè un organismo, che la legge ha istituito per altissimi fini d,i pubblico interesse, non sia de– molito -e sepolto nel. ridkolo, ma possa funzionar-e. Confido ·che, ,meglio informato•, !'on. SaÒchi non ripeterà oggi, '.Je parecchie inesattezze che ha dette in sede di bi-1.a-nci,o, rispondendo all'on. Nof,ri, cii'.e· fo ho qui annotate, una. per una, -e che, se mai, mi r,i– servo, per la replica; ma. sarò taato p•iù -heto• -sie ,m,e ne potr~ dispensare. lia questione politica. Un discorso di Vamii. Con qua.le accorgimento l'Amministrazione sceglie le sue vittime.. Conchiudo con u.n accenno a quella che potrei. chi.a– . mare, in senso largo, la questione politica. Noi abbi,amo nel proletariato, per ragioni che ades– so non è il caso d'andare investigando,· due opposte correnti. . L'una affida la difesa e la elevazione- dei lavorato,ri a una solidarietà bene intesa, nel rispetto della ,legga e dell'interesse generale; .J;altra è piuttosto incline all'eg-oismo ,corporativ0, alla resistenza violenta. Queste due correnti, nelle varie organizzazioni dei ferrovieri italiani, non dirò che tr-O'Vi,no in nessuna la loro esclusiva· espressione, ma hanno ogg,i una

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