Critica Sociale - Anno XXIII - n. 8 - 16 aprile 1913

120 CnITICA SOCIALE Ma, oltre alle questioni che Zibordi ritiene già ri– solte e pacifiche, ne ho indicato altre, e più impor– tanti, di cui egli non ha fatto cenno che per giudi– carle paradossali. E tali sembreranno; non per questo sarebbero meno meritevoli di discussione. Ma su di esse, se mi sarà concesso, ri,tornerb altra volta in questa stessa Rivista. Ziborcli poi si meraviglia come io, dopo quella mia esposizione di pensiero e di sentimento profonda– mente socialista, militi tra i <<destri>>.Non è questo il luogo per dimostrare !_'infondatezza deJla sua me– ravig!i,a; potrei ritorcere contro di lui il suo apprez– zamento, ,e chiedergli come mai egli, che è così d'a•c– cordo con me, militi invece sotto una bandiera cosi diversa, oggi, dalla mia e dalla sua. Potrei aggiun– gere che non a tutti è dato costruirsi una casa pro– pria; ,e che, quando ciò non è possibile, bisogna abi– tare in una casa d'affitto, e sceglierla fra ,queHe che ci sono, evitando possibilmente ·queJle case i"ncui sono facili le liti .ooi. padroni o co,i coinquilini,'. e grande quindi il rischio cli uno sfratto. MARIO Govr. La difesa è sacra, e meno che a chiunque vor– remmo contenderla a un ottimo amico, e di sicura bu'ona fede, qual'è il dott. Mario Govi. Ma, senza voler prevenire lo Zibordi, se mai stimasse oppor– tuno replicare, liberiamo subito dall'animo una _no– stra impressione : ed è che, se fosse davvero de– gli << intellettuali >> peccare facilmente di illusioni sul conto altrui, nessuno più del Govi stesso potrebbe aspirare alla qualifica di ... intellettualità. Infatti di che si duole il dottor Govi? - Di çiue– sto : che ci si sia troppo dilungati dalle masse; i che non si insista abbastanza a sbriciolare agli accoliti, massime ai nuovi ed ai giovani, i principii primi di un beninteso socialismo; che troppo si trascuri il lavoro umile di educazione socialista; che, perchè si è saliti, individualmente, a posizioni più ·alte nel Partito e nella politica, ci si dimentichi della turba rimasta a valle, si supponga che essa possa e debba senz'altro intenderci e seguirci, si agisca· per conto proprio, senza accorgerci del vasto intervallo che ci separa dal grosso di quello che dovrebb'essere l'e– sercito. E domanda che si torni sui nostri passi; che non ci si stanchi di ricominciare daccapo. Benissimo : vi è del vero in questo rilievo; anche più, forse, che lo stesso Gavi non supponga. Chi avesse la bontà di ricordare parecchi ar\icol¾ no 1 stri e tutti i discorsi da noi tenuti agli ultimi' Con– gressi del Partito, constaterebbe facilmente che non solo noi stessi insìstemmo su questa osservazione, ma - in contrasto con tutte le diagnosi correnti, con cui ciascuna << tendenza >>accusava la· << tenden– za >>opposta come origine di tutti i mali _:_ addi– tammo in cotesta sofferta ottusità politica di tanta parte dei nostri, e nella conseguente deficienza di consenso attivo fra i rappresentanti o i dirigenti e la ma.5sa, la causa prima e più fondamentale delle nostre debolezze di Partito e dello stesso prevalere in esso delle lotte astratte di tendenze, campate nel vacuo apriorismo e nell'unilaterale semplicismo, al– l'infuori di ogni salda base di dottrina e di ogni controllo sperimentale. ~a il singolart: è ques~o : cl~e cotesto rimprovero egh muova propr10 allo Z1bord1; mentre; se v'è qual– cos? che sopra\utto caratterizzi la propaganda sua, e d~ ~r~m_pohm e della << scuol3: reggiana)), è l'aver essi ms1sltto fino alla monotonia, l'« essere incanu– titi >> - come Zibordi osservò e come ciel resto nel-. l'esordio Govi riconosce - nella predicazione di quei principii. La propaganda apostolica è stata sem– pre .sinonimo della propaganda prampoliniana; del moralismo socialista, del socialismo inteso come educazione, Zi bordi, in Italia, può chiedere prima di ogni altro il brèvet.to . E il nostro dissidio coi « de– stri )), presso i quali il dott. Govi andò ad abitare, ebbe origine essenzialmente da questo : dal fatto che essi credettero di poter fare del socialismo scostan- . dosi_ dalla massa, facendo minor conto della co– scienza_, della cooperazione, della educata e ben in– dirizzata volontà della massa; dalla illusione di cre– dersi essi tutto il socialismo italiano. Perciò· Zibordi qualificò Mario Govi << destro per errore>>. Mario Govi nega ed impugna; e di questa, che è la sola questione, protesta che non è qui il luogo per discutere. E replica a Zibordi quello che, se mai, dovrebbe replicare a Bonomi; e invia alla Critica Sociale la deplorazione che doveva piuttosto indirizzare all'Azione socialista. Decisamente, in fatto cli indirizzi ... l'amico Govi è sacro alle cantonate! u Noi. LAFAMOSA CUHD DEL FEHHO (Dedicato ain stri imperialisti, anche a scartamento ridotto) L'Economist (5 aprile) fa i seguenti calcoli per stabi– lire quanto fosse già costata, in 25 settimane, la guerra ·nei Balcani. · Ammesso che ogni uomo, alle armi in tempo di guerra, costi al giorno all'incirca 10 scellini - .traduciamo in cifra tonda 12 lire italiane - si raggiungono, in 175. giorni, più di due miliardi. .Bulgaria uomini 300.000 • L. 630 milioni Serbia ,, 200.000 ,, 420 ., Grecia ,, 150.000 ,, 315 ,, Montenegro ,, 40.000 ,. 84 " Turchia " 400.000 " 840 ,, ----- 1.090.000 L. 2289 ,, Le perdite sofferte dai combattenti sembra non siano state inferiori a 110.000 morti e 110.000 feriti., Occupan– doci soltanto dei morti, calcolando che ogni' soldato sia · capace di guadagnare 625 lire l'anno, e assumendo il valore. della. sµa vita per soli dieci anni, si. ha che la perdita di,lavoro prl)ò,~ttiyo,,p~;;j,.cinquep~esj flJilIDQnta a L. 687.500.000. A questa cifra sono da aggiungere parecchie altre decine di milioni. per la perdita di cavalli e buoi, nei servizi: di trasporto. · Dove hanno preso questa enorme somm·a di danaro i belligeranti? I prestiti che si conoscono contratti dai vari Stati, specialmente in Francia, a un interesse che va dal 5 ¾ al 6 ¾, e con la emissione di Buoni del Tesoro, non rappresentano che una piccola•frazione del costo totale della guerra. Si può quindi supporre che al resto i -Governi abbiano provveduto e provvedano con requisizioni sugli abitanti, con obbligazioni a breve termine e ad alto interesse nei maggiori centri finan– ziari europei. Si ritiene, per altro, che Bulgaria e Serbia attendano la fine della guerra per contrarre un prestito di 500 milioni. E, poichè abbiamo fatto ballare i milioni presumibil– mente già spesi, facciamo ora ballare quelli che si spen-

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