Critica Sociale - Anno XXIII - n. 8 - 16 aprile 1913

CnITJCA SOCIALE 1'27 Inoltre, 7 Segi·etariati ·contano aDche 27 Leghe locali, con 16.324 soci, per cui il numero degli organizzati in questi 23 Segretariati sale a 3.703.681. Calcolando in circa 1,77 milioni gli organizzati dei 5 Segretariati in– ternazionali non compresi nella statistica, la cifra degli affiliati ai Segretariati internazionali salirebbe a circa 5,47 milioni. I Segretariati internazionali sono sorti per lo più dopo il 1890. Il più vecchio è quello dei tabaccai, che risale al 1890, però già nel 1871 ebbe luogo la prima Confereuza internazionale dei tabaccai a Londra, e una seconda ebbe luog9· ad Amsterdam nel 1872. Secondo in ordine rli data è quello dei tipografi, creato nel 1892. Quello dei cappellai risale al 1893, quantunque già dal 1878 esistessero relazioni internazionali tra le di– verse organizzazioni e !fal 1889 avessero luogo Confa-. renze internazionali. Anche i sarti curavano relazioni internazionali dal 1893 al 1896 mediante fiduciari dei ya1ì paesi; dal 1896 al 1900 funzionò da segretaria la compagna Zetkin. Solo dal 1900, pero, si prelevarono contributi fissi. I metallurgici, le ·cui relazioni interna• • ,donali risalgono al 1891, crearono, nel 1893, un " Uf– ficio internazionale .di informazioni,,, che nel 1898 fu trasformato nel "Segretariato internazionale ,, di Sheffield, trasferito poi, nel 1904, in Germania. I Segre– taria'ti' dei pellicciai e <lei lavoranti in lé~ho 'furonò' ' .costituiti nel 1894. Nel 1896 sorsero quelli dei litografi e degli addetti ai trasporti, quantunque i Congressi internazionali di questi ultimi risalgano al 1893. Gli altri Segretariati sono, stati creati nel 1907 (legatori, calzolai e pellattierl, operai di fabbrica, cioè operai non qualitì.éati), nel 1908 (birrai, vetrai, personale d)lbergo e men~a), nel 1910 (fornai e operai edili). Anche la consistenza di questi Segretariati è molto diversa e dipende dallo sviluppo delle organizzazioni nei singoli paesi. Di fronte a Segretariati molto svilup– pati e con solide basi, ve ne sono altri ai primi passi. · Que~ti non servono che allo scambio di informazioni e a disciplinare, eventualmente, la Holidarietà interna– zionale in caso di scioperi. Gli altri, mediante contratti di reci procanza, regolano il pas~aicgio dei soci da un paese all'altro e dall'una all'altra Federazione e la con– cessione di sussidi di viatico, disoccupazionEI, malattia al socio straniero. I Segretariati dei ti pografi, dei lito– grafi, dei cappellai hanno regolato anche il eussidio internazionale di sciopero o serrata. Il Giappone ha compiuto una rivoluzione industriale, nel senso che prima esso vendeva prodotti alimentari e materie prime, ora invece ne fa acquisto e vende prodotti manifatturati. Dal 1871, quasi ogni anno diede un sempre, crescente eccesso delle importazioni sulle esportazioni, coprendosi probabilmente il defì.cit col danaro speso dai touristes, coi risparmi spediti in pa– tria da 300.000 giapponesi emigrati. coi guadagni sulle esportazioni, coi lucri della Società giapponese di na– vigazione, cogli interessi di pochi investimenti stra– nieri, e colla sottovalutazione delle esportazioni. Anche il deficit del bilancio dello Stato cresce ogni · anno, le spese per l'esercito e per la marina assorbendo metà delle entrate, e il peso delle imposte, per una famiglia media di cinque persone, essendo calcolato di 165 lire l'anno. Ma è sopratutto nell'indu~tria che la crisi si annuncia più minacciosa. Gli operai, fin qui assai docili, ignorano ancora gli Hcioperi a tipo occidentale, ma le idee occidentali si dif– fondono col malessere prodotto dal rapido rinraro della vita. Finora gli industriali preferirono di venire a patti cogli operai, e i conflitti si risolsero in generale a van– taggio di q ue~ti. I lavoratori sono organizzati in Gilde, che esercitano su di essi un controllo assoluto, e la cui tra:sforìnazione in Sindacati sarà decisiva. La con– dizione delle fabbriche è pessima, tanto che la Dieta ha dovuto votare una legge sulle fabbriche, la qnale però non andrà in vigore che fra quindici anni. Nei primi conflitti, il Goven::o perseguitò gli operai e i loro capi, ma, visto che questi erano considerati come martiri, diventò molto esitante nella politica <li repressione·. Tanto più che le idee democratiche ~i dif– fondono nelle masse, per le quali l'origine divina del– l'Imperatore ha cessato di essere un dogma. Il segreto della Sllperiorità della tessitura e di altre industrie giappone~i nella concorrenza ~ta nel largo impiego delle donne, in numero çlop-pio de!(li uomini, e dei fan• ciulli; di qui il timore di ogni provvedimento legisla– tivo a tutela del lavoro. Il salario medio, in trenta mestieri fra i più comuni, è di L. 2,50 al giorno senza vitto, e di 2 lire col vitto. Il 0osto della vita, per una famiglia <ii tre pllrsone, è di circa L. 50 al mese - non compresi gli abiti e gli svaghi - così ripartite: Affitto . Riso .... Altri alimenti Combustibile Altre spese · . L. 12,50 . ,, 15,– . ,, 11,25 .. ,, 3,25 ,, 8,-- L. 50,- " Dalla costituzione del Sogretariato internazionale - osserv-a il segretario Legien - l'organizzazione in– ternazionale sindacale si è sviluppata in modo confor– tante. E' bensi vero che il movimento sin'dacale nei sini;oli paesi non è ancora unitario; ma anche qui si può· constatare ogni anno una sempre maggiore soli– darietà della classe operaia. Come i Segretariati inter– nazionali professionali uniscono gli operai delle Ringole L'operaio industriale spende circa il 23 °lo di più che industrie al d_isopra dei coufini nazionali, così il Sagre- dieci anni fa, mentre i salari non crebbero cbe dell'll °f.. tariato internazionale di tutti i mestieri determinerà Se si risale più addietro, la_differenza cresce, sopratutto l'unione fra. tutto il proletariato organizzato. Anche se pel rincaro del riso, l'alimento fondamentale, che da non siamo del tutto co-ntenti dei successi ottenuti finora 3 lire· al bushel nel 1892 è salito a 6,20 nel 1902 ed a in questo campo, non possiamo però non guardare 10,60 ~el 1911_; un aumento_ di_q~asi il_ 400 ?lo in ~O anni. con soddisfazione alla strada fatta. La via è, aperta . , E,_ s~c~ome 1_1 s~perflu.? d1 d~ec1 _anm fa e ogg1 11 ne– e il proletariato non mancherà di petcorterla fino alla · ' eessano, cosi 1l rmcaro effettivo e anche maggiore. meta . La proRperità del Giappone, fondata sul buon mer- ,, /. p. cato dei prodotti pei bassi salari, cui per altro fa ri- scontro lo scarso rendimento unitario dell'operaio, è LIBRI E RIVISTE Il ve1·icolo giapponese. I quotidiani hanno dato notizia di torbidi sxoppiati a 'rokio, nel Giappone, contro il Governo e i giornali che lo sostengono, per il grave malessere che 8erpeggia nella popolazione. Il Giappone entra nella fase capita– listico -industriale, con relativo sfruttamento senza Ji. miti del proletariato, le cui condizioni richiamano quelle dell'inizio dell'industrialismo in Inghilterra or sono circa novant'anni. Aggravano la situazione i pesi dari-, vati dalla guerra con la Russia e la politica milita– rista del Governo. A intender meglio gli avver;imenti, spigoliamo queste notizie interessanti da un articolo di James Davenport 'Whelpley, in The CentU?--y Magazine del febbraio: " La crisi commerciale del Giappone; il suo p1·ogresso nei tmffici minacciato da1le agitaziohi operaie ,,. dunque seriamente minacciata. E, in ogni caso, per ri+pida che sia l'evoluzione, è ancor lontano il giorno in cui la concorrenza giapponese minaccierà seriamente _ la produzione occidentale. st. S. CAMMARERI SOURTI Il latifondo_ in Sicilia e l'inferiorità zneridionale (Questo studio, uscito già fra Il 1905 e lJ 1909 nella Critica Sociale, continua Il ciclo Intitolato : • Il problema agricolo slclllano e la na– zlonallzzazJone della terra", 1a cui prima parte, La lotta di elasse ,,. Sicilia (Biblioteca della Critica, oent. IS), apparve ftn dal 1896). Un volume di pag. 252: L. 1,50. (Presso la Critica Sociale).

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