Critica Sociale - Anno XXIII - n. 8 - 16 aprile 1913
CIUTICA SOCIALE 125 gli esel'c'iti, se non si introduca l'equità nei rapporti della produzione. " Il Congresso della Pace dovrà quindi· impegnarsi a cooperare in un'azione diretta ai fini seguenti": abo– lizione degli eserciti stanziali; emancipazione della classe operaia dal dominio del capitale; formazione di una Confederazione di Stati liberi in tutta l'Europa ,,. Con maggiore determinatezza il Congresso di BRU– XELLES, 1868, proclamato il diritto dei popoli a ribel– larsi alle forze che preparano e dichiarano la guerra, afferma che la classe lavoratrice potrà dare sanzione concreta a tale diritto mercè la eventuale diserzione dal lavoro. A LONDRA, 1888, rinnovata_ la minaccia dello scio– pero generale, si proclama insieme il dovere delle de– mocrazie e dei rispettivi rappresentanti politi,ci di pro– seguire la sostituzione alla guerra dell'arbitrato inter– nazionale. A PARIGI, 1889, con la soppressione degli eserciti stanziali, si reclama l'armamento generale. del popolo, come in !svizzera, e si riafferma che la guerra, pro– dotto fatale delle attuali condizioni economiche, non scomparirà definitivamente che con l'ordinamento ca– pitalistico, mercè l'emancipazione del lavoro e il trionfo internazionale del socialismo. · A BRUXELLES di nuovo, 1891,- riconosciutosi che il solo v1wo "partito della pace ,, é it socialista inter– nazionale, cui perciò d~vono ascriversi quanti vogliono davvéro finirla con le guerre, si fa appello a tutti i lavoratori, perchè agli eccitamenti nazionalisti delle classi dirigenti oppongano una agitazione incessante contro tutte le velleità di guerra e le alleanze che le favoriscono. Ne} 1893, a ZURIGO, si precisa l'obbligo, ai manda– tarii del Partito socialista nelle assemblee deliberanti, di respingere tutti i crediti militari. A LONDRA, 1896, dopo una protesta contro il sistema dei trattati seg1·eti, si riafferma che, solo conquistando un'influenza preponderante nella legislazione interna– zionale, riescirà la classe operaia ad assicurare la pace e la fratellanza dei popoli. PARIGI, 1900, presenta questa tessera pratica: educa– zione antimilitarista della gioventù; rejezione, nelle assemblee legislative, delle spese per l'esercito, per la flotta, per spedizioni coloniali militari; mandato alla " Commissione socialista internazionale ,, di organizzare, nei momenti.internazionali gravi, un movimento di pro– testa e di agitazione antimilitarista uniforme in tutti i paesi. A STUTTGART, 1907, si riconobbe che l'Internazio– nale non può cristallizzare in formule rigide la ne– cessaria varietà di azione, a seconda dei momenti e degli ambienti, dei diversi partiti nazionali; ma che essa deve intensificare e coordinare al possibile gli sforzi della classe lavoratrice contl"o il miÌitarismo e la guerra. Si rammentò infatti come, dopo il Congresso interna– zionale' di Bruxelles, al rifiuto delle spese militari e navali e agli sforzi per democratizzare· l'esercito, il pnoletariato abbia vigorosamente associato altri mezzi svariati ed efficacissimi, sia per prevenire o arrestare le guerre, sia per giovarsi dell'urto, che esse determi– nano in tutti gli strati sociali, a prò della emancipa• zione. proletaria. L'accordo fra Trade Unions e Sindacati operai francesi per ristabilire i buoni rapporti franco– britannici dopo Fascioda; l'azione convergente dei so– cialisti francesi e tedeschi nei rispettivi Parlamenti e le conformi manifestazioni popolari nella crisi pel Marocco ; il convegno a Trieste dei socialisti austriaci ed italiani; l'intervento vigoroso della classe operaia di Svezia per impedire l'attacco alla Norvegia; la eroica opposizione in massa dei socialisti, operai e contadini di Russia e di Polonia, per prevenire e arrestare la guerra scate– nata dallo Czarismo e su•citare dalle conseguenti crisi . la libertà di quei popoli; tutti questi sforzi attestano la crescente potenza della classe lavoratrice e la sua sempre più vigile preoccupazione di porla al servizio del mantenimento ilella pace. Per tutto ciò si proclamò il dovere della classe lavo– ratrice e dei suoi rappresentanti nei Parlamenti di spiegare tutti i mezzi, che le condizioni della lotta di classe e le diverse situazioni politiche loro consentono, per prevenire lo scoppio delle guerre, per affrettarne la fine se scoppiate, e, in ogni caso, per utilizzare con ogni energia la crisi economica e politica, che ne con– segue, ad agitare gli strati popolari più profondi e af– frettare il crollo del dominio capitalistico. Finalmente; dopo che ll Congresso di COPENAGHEN, 1910, ebbe confermata la parte essenziale dei deliberati precedenti, il Congresso straordinario di BASILEA, no– vembre 1912, constatata la unanimità dei Partiti so– cialisti e dei Sindacati opemi di tutti i paesi nella guerra alla guerra, raccomandava un'azione specifica nei varì paesi più direttamente minacciati, e cioè: 1° ai socialisti dei Balcani, raccomandava di op-'– porsi con forza, non solo al risvegliarsi delle antiche inimicizie tra serbi, bulgari, rumeni e greci, ma all'op– pressione altresì degli altri popoli balcanici: turchi ed albanesi; · 2° ai socialisti d'Austria,_ d'Ungheria, di Croazia e di Slavonia, di Bosnia ed Erzegovina, d'opporsi a tutti gli attacchi della Monarchia del Danubio contro la Serbia; e ai socialisti d'Austria-Ungheria, in particolare, di lottare acciocchè le popolazioni slave del Sud otten– gano autonomie democratiche; 3° ai socialisti d'Austria-Ungheria e d'Italia, di combattere i tentativi dei loro Governi, diretti ad_ as– soggettare alla loro sfera d'influenza l'Albania, che dovrà entrare come Stato autonomo in una Federazione democratica dei Balcani; e di proseguire gli sforzi per assicurare· relazioni pacifiche fra l'Austria-Ungheria e l'Italia; 4° nel proletariato delle città e delle campagne russe, finlandesi e polacche il Congresso confidava per un91 opp,osizipne ad ogni ~vventura guerresca dello czarismo, baluardo e speranza della réazione in Europa, a tutte le sue imprese sia nell'Armenia, sia su Costan– tinopoli; 5° considerava il Uongresso dovere dei socialisti in– glesi, francesi e tedeschi di resistere con tutte le forze a una politica di conquista in A.sia Minore, qualora la Turchia fosse costretta a rifugiarvisi, politica che con– durrebbe a una conflagrazione universale; 6° demandava ai socialisti di Inghilterra e Ger– mania di rimovere con la loro propaganda l'antagonismo artificialmente creato fra la Gran Bretagna e l'Impero tedesco, e additava come m.ezzi risolutivi la conclu– zione di un accordo per la correspettiva limitazione degli armamenti navali e l'~bolizione del diritto di preda marittima; 7° analogamente demandava ai socialisti francesi e tedeschi di adoperarsi a smussare gli antagonismi fra la Germania da nn lato, la Francia e l'Inghilterra dall'altro, per deprecare il più grande pericolo che mi-
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