Critica Sociale - Anno XXIII - n. 8 - 16 aprile 1913
\ 122 CRITICASOCIALE da altre nazioni; ma si tratterà sempre di risultati, sibilità di una ibrida fa/lenza comunale, di una de- per quanto lusinghieri, artificiali. e precari, .di una claratoria ufficiale di stato di decozione, senza l:;t vernice di floridezza, non d1 floridezza effettiva, ed possibilità delle salutari sanzioni, personali e punì- avremo sem 1:ire un organismo statale sostanzialmente tive, della legge commerciale, non ha fatto altro debole ed esposto quindi a crisi improvvise e di- che aggravare la surriferita crisi economica, col sastrose. rendere maggiormente difficile ogni straordinaria Il problema c-omunale è problema essenzialmente risorsa, ricorrendo d credito. economico e sociale. Anzitutto economico. Da poco · E ciò senza voler rilevare le difficoltà, che l'ap- più di trent'anni,. il fabbisogf!O .dei. Comui:i è ve- plìcazione della legge stessa incontra nell'avversione nuto man mano, per le magg!on es115enze~n par~e delle varie amministrazioni locali alla declaratoria ed in parte per arbitrari oneri statali loro 1mp~st1, d'insolvenza, per le limitazioni gravissime che al in media a triplicarsi. Le entrate per fronteggiare libero svolgimento dell'attività comunale importa, tale crescendo di pubblica spesa, essendo per ne: come conseguenza, la declaratoria stessa. Ai Co- cessità di cose diminuito o venuto a mancare ogm muni dichiarati falliti (si passi la parola) sono, in- reddito patrimoniale, non hanno,. a loro volta, po- fatti, interdette tutte le spese facoltative e possono tuto avere altro cespite che l'imposta, costringendo esserlo in parte quelle ol)bligatorie, relative cioè a cosi ad un diapason inverosimile cli sacrifizio la pubblici servizi essenzi~li. Ora, si pensi,. fra le potenzialità contributiva ciel cittadino-comunista; sa- altre cose, che sotto la denominazione di spese fa- crifizio, ciel resto, indispensabile allo scopo di ren- coltative viene in gran parte interdetta ai Comuni dere se non altro possibile la formazione cli un bi- quella che ben potrebbe definirsi la loro funzione lancio. Ma, siccome anche il gettito delle tasse in sociale; e ,poi si clic.a come- si possa riterrere ppssi- genere, e cli quelle locali i1: isp'ecie, h3: un limi.te, . bile 'che ad un Comune sorrida l'i'clea ciel quasi an– logico e naturale, nella entità del reddito dei sm- nullamento della già limitata propria autonomia, goli; per fronteggiare le maggiori previsioni cli pas- cli un aggravamento di tutela, solo paragonabile sivo, ben presto fu giuocoforza --- come nella eco- ad una maxima deminutio capitis e costituente una nomia individuale - ricorrere al credito, ed oggi .innegabile morte. civile .dell'amministrazione locale. possiamo bene affermare, senza tema di essere Ma il problema comunale non è soltanto econo- smentiti, che - a prescindere pure dai mutui con- mico. Esso è principalmente una · vera e propria tratti nell'interesse della consistenza patrimoniale, questione sociale, questione cli cui l'individualismo per spese straordinarie o a scopo di· municipalizza- frettoloso del proletariato moderno e il demagogi- zioni - una buona metà dei Comuni del Regno non smo intransigente hanno fatto disconoscere l'impor.- possono prescindere dal credito (pubblico o privato) tanza, come prima forma realizzabile di eguaglianza nelle previsioni di bilancio, che è quanto dire per economica, come· r1rimo passo verso un maggiore provvedere ad impegni di puro esercizio. E, quel ·ideale cli collettivismo, di attuazione questo sempre che è peggio, poichè gli enti pubblici - a diffèrenza djscutibile ed in ogni modo molto ... di là da ve- degli individui e delle persone collettive di diritto mre. privato - stante le varie disposizioni vigenti in Poichè non può revocarsi in dubbio che, oltre loro favore (criterio di demanialità per alcuni beni, i bisogni generali (giuridici e sociali) al cui soddi- autorizzazioni, ecc.) costituenti ostacolo ad una spe- sfacimento provvede o almeno ·dovrebbe provvedere. dita e proficua procedura esecutiva, vengono a tro- lo. Stato, e che rappresentano - economicamente - varsi in condizioni poco _propizie nei rapporti col il corrispettivo del sacrificio individuale ( del citta- pubblico credito; avviene per necessità che la mas- clino cioè verso lo Stato), vi sono altri bisogni col- sima parte dei Comuni finanziariamente dissestati lettivi che, se pur non hanno il carattere di essen- si trovi inoltre nella impossibilità di contrarre quei zialità politica, che distingue i primi, rappresentano mutùi, che pure non può a meno di prevedere per pur tuttavia necessità irripreteribili della società ci- rendere possibile se non altro la compilazione (con- vile (igiene, istruzione primaria, viabilità, polizia labile) cli un bilancio, per quanto scientemente ap- locale, ecc.), veri e propri diritti del' singolo verso parente e fittizio. · la collettività statale, la quale ultima ne affida la Oueste tristissime condizioni della finanza COJUU- soddisfazione agli enti territoriali autarchici minori, nale italiana non hanno poi trovato -.che un flebile e principalmente ai Comuni, delegando ad essi il remedium nelle varie leggi, relative appunto al ere- potere sovrano ,di esig~re dai consociati l'importo dito _com~male, s;1ccedut~si da P.dco pjù ~li., u~ ?~~ . !')eC!)SSa~i~ alla' prod~zionè del ,Pl!-bbFpo 's,ervjzio;, ,ç, cenmo; sia per 1msuffic1enza dei fondi d1spomb1h, ',1. mchscut1b1le, come sia contro I criteri della più ele– sia per gli inevitabili intralci del nostro ingombrante · mentare giustizia djstributiva, che un identico' pub- ordinamento burocratico, sia, infine, . perchè, esi- blico servizio, sol perchè necessariamente affidato 0 enclo la concessione dei mutui - da parte della ad enti locali, abbia un costo diverso per le diverse Cassa Depositi e Prestiti e dell'annessa Sezione aggregazioni territoriali (città; villaggi) e sia esu- Autonoma - la solida garanzia del vincolo delle .berante in alcune località, mentre in altre è defi- sovrimposte comunali sulle contribuzioni fondiarie; ciente, ove non manchi in modo assoluto. Se non per molti Comuni, che basano su tale cespite buona si disconosce - e come disconoscerlo? - che la parte• del loro esercizio di bilancio, la stipulazione viabilità, ad esempio, che la pubblica illumìnazione, del mutuo sopprimerebbe quasi la possibilità di una che i mezzi cli trasporto costjtuiscono necessità so- gestione, mentre per molti altri equivarrebbe ad un ciali, bisogni collett ivi insoddisfacibili individuai- quasi annientamento di ogni fattività, a motivo del- mente; come pot.rà giustificarsi, alla stregua dei l'ineyitabi~e cliscreclito, derivante dall'assumere. il principii di eguaglianza e solidarietà politica, il c.orr1spett1vo.del mutuo tutto il carattere di una an- fatto dei maggiori centri dotati di linee ferroviarie t1_c1pata cessi~ . bonorum, nel vero significato tradi- e tramviarie, cli abbondante acqua potabile, cli luce z10nale. del chrillo romano classico. elettrica, di perfezionati sistemi di fognatura, .di ~è s1 elica che al grave problema abbia, in ef- pubblici servizi anche voluttuari; di fronte al co- fett1, arr~cato una qualche· soluzione la nota legge munello calabrese, segregato dal civile_ consorzio, 17 magg10. 1900, n. 117, che - per le disposizioni con scuole insufficienti, con acqua inquinata e scarsa del suo art!colo 3 -:- fu ben definita « la legge falli- nei mesi estivi, col tifo in permanenza, con i prin- mentare ~lei Comum »_. L_ebuone intenzionì e le spe- cipali pubblici servizi in condizioni semplicemente r~mze ~e1 compilatori d1 que~ta leggina sono, nei primitive? Come potri). moralmente giustificarsi, che risultati, andate ben oltre ogm ... delusione. La pos- il contributo dei singoli (tasse locali) per il pub-
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