Critica Sociale - Anno XXIII - n.5-6 - 1-16 marzo 1913
CRITICA SOCIALE 67 Ogni termine del quadrinomio - solidale con gli altri - sia l'obietto oggi' degli studii _e delle discussioni del Partito, domani il motto di bat– taglia. Transigenza o intransigenza, rivoluzione e r_iformismo, si saggino a questa pietra di paragone. Se sapremo volere e durare, la vittoria non fallirà. LA CRITICA SOCIALE. ·L'INVITO AL VORTICE (Pei· la gara frenetica degli armamenti) Viviamo in un tempo curioso. Finisce una grande guerra, qucllq balcanica, comincia una gara colos– sale di armamenti. Avviso ai «positivisti» che ci dànno ogni giorno una lezione sulla necessità della guerra per la sua intri-nseca attitudine a << risol– vere» tutte le questioni.· Finisce la guerra balca– nica col trionfo dei popoli balc'anici. L'Austria e la Russia si scarp.biano lettere c)'amore; l'antagoni– smo fra la Tripli_ce Intesa e la Triplìce Alleanza si attenua, secondo Leonida Bissolati; ogni ragione di conflitto tra Austria e Italia è eliminato; le :vel– leità dello << sciovinismo » francese, sempre secondo Leonida Bissolati, sono ~solate-:----ed ecco che la Ger– mania mulina di spendere un miliardo per nuovi armamenti, di portare eia 600.000 a 850.000 uomini la forza bila1\ciata, ed ecco la Francia rispondere col proge_tto di ripristinare la ferma cli tre anni e con l'aumentare di mezzo miliardo il bil ancio or– dinario della guerra. L'Austria, per non sia.re in– dietro, si prepara a chiedere un nuovo aum ento Lici contingente delle reclute, rssencl9 risultato in– sufficiente l'attuale contingente aqpuo cli 150.000 che deve ·essere subito portato a 180.000; e la Russia, a sua volta, non può fare a meno di tre miovi corpi d'armata, e l'Inghilterra attende che il Governo ' proponga alla Camer:a un credito straordinario per. la flotta aerea e riorganizzi le milizie anche intro– ducendo l'odiata coscrizione obbligatoria, come da tanti anni va pròpugnando il primo generale inglese, lord Roberts! Quanto all'Italia, poverella, è già p.resso a J)OCO stabilito che rinnovi la flotta e rin– foni le fortificazioni, le artiglierie e 1-'aviazione bel– lica, ecc. Si calcola che /e (spese milita_ri_d~ll'Eu~ ropa ammontano complessivamente a dochc1 mil1arth per anno; tra breve saliranno a qtùndici miliardi, e poi a dioiotto, a venti ... I\ la follia; _la follia vera e propria, perchè è della pura manìa imitat.oria, pa– ragonabile a quella del panico in occasione cli di– sasLri in luoghi chiusi, dappoichè, mantenendosi inalterata, per costante Y6lere degli Stati, la propor– zione rispettiva delle forze, nessun risultato effi– ciente è conseguito nella gara, fuori della comune rovina. /\ cotesta follia collettiva delle classi borghesi di Europa si è fin qui sottratto il proletariato, rap– presentato nei diversi Parlamenti dal partito socia– lista internazionale. Fin qui• la classe lavoratrice or– ganizzala politicamente ha sempre ris posto a tutti i Governi: « 1~eppurc un soldo per i vost.ri arma– menti». E, ogni volta che le furie nazionalistiche soffiavano sui rapporti di due paesi, tosto conveni– vano in un'azione comune i rapì)l'csentanti socialisti di quei due paesi per pro!cstarc· della perfetta so– lidariptà proletaria C' della stollczzà degli insidiosi e minacciosi armamenti indetti dai rispettivi Go– verni. Non è pcr1ncsso infatti aver tlini.enticato i convegni dei socialisti cli Austria e Italia, le visite dei socialisti francesi in Inghillerra e degli inglesi in Francia, Jaurès a,rringante a Berlino e SchPiclç– man a Parigi. Ed è di· ieri il magnifico manifesto .che i partiti socialisti cli Francia e Germania hanno diramato al proletariato delle due grandi nazioni, da una parte e dall'altra del Reno: « Nel momento in .cui in Germania ed in Francia i Governi si preparano a presentare nuovi progetti di legge -che aumenteranno ancora le spes-e militari, già formid-abili, i socialisti francesi ed i socialisti tedeschi -credono sia loro dovere di unirsi più stret– tamente che mai per -condurre ·assieme la ballagli.a contro queste mene insensate cl-elle dassi dirigenti. I socialisti francesi ,ed i socialisti tedeschi pro-testano unanimemente e con una stessa voce contro gli ar– mamenti incessanti, che e·sauriscono i· popoli, li co– stringono a trascurare le più preziose opere di ci– viltà, ,agg,ravano la diffìidenz-a reciproca -ed, invece di assicurare la pace, suscitano la miseria e l'oppressi-on-e deM•emass,e ». Qual'è stato il risultato cli questa grande opera internazionale del socialismo, ostinatamente volta a negare 1 crediti militari, ad avversare il Moloch di– struggitore? Difficile è precisarlo. Deriderlo cotne nuLlo è assai più semplice. Gli spiriti limitati e fa– natici non coglieranno mai l'efficienza dei risultati negativi. Solo gli uomini di Stato più illuminati e di buona fede potrebbero, mettendosi una mano sul la coscienza, risponde-re adeguatamente a questa clo– mand,a: A che .cifra toccherebbero gli armahle11li odierni in Europa se non fosse stata la resistema ciel partito socialista internazionale? Do-ve saremmo arrivati se ogni Governo, alla angoscia segreta del suo panico di essere attaccato dal-lo Stato rivale, avesse aggiunto il terrore che qnche la classe lavo– ràtrice dello Stato rivale sarebbe stata pronta, d'ac– cordo con la borghesia, all'aua·cco? Non dimentichia– mo che, quali si siano gli avidi interessi del capita– lismo investito nelle in.clustrie dell'approvvigiona– mento militare, questi da soli non arriverebbero mai a determinare il ritmo della corsa ai grandi arma– menti se non potessero giuocare sopra .i sentimenti profondi di çliffidenza e di sospeho reciproco degli Stati; perciò ogni azione, come qnella proletaria in– ternazionale, che neghi tra gli Stati ogni ragione cli attacco e-d affermi una volontà concorde cli pace, riesce certamente calmante del lo spasimo e della tensione militarista. Il Norman 1\ngell, in quel suo libro così realisticamente idealista, J,a Grande Illu– sione, partendo dal presupposto, forse troppo otti– mista, che la guerra non è impossibile, ma è « inu– tile» perchè l'evoluzione economica dei tempi mo– derni ha reso ornai impossibile ottenere alcun van– taggio economico o sociale mediante la conquista, afferma che nessuno Stato ha interesse ad attaccarne un altro e che « la necessiti! di essere continuamente in grado di difendersi è dovuta a ciò, che ciascuno suppone che quell'interesse esista presso gli al– tri». Ossia, secondo q1.iesta teoria, la ragione degli armamenti è nell'opinione di ogni St.alo cli poter es– sere aggredito, per difett.o di consapevolezza negli altri Stati della « i11utilità n della guerra; inutilità clw per il Norman Angeli è positiva. Ora, se e come la propaganda simultanea dri diversi partiti socia– listi in favore della pace, cioè a dire, per la dif– fusione di idee di mutua fiducia e, conseguente– mente, per il diniego risolulo elci crediti militari, sia efficace' a temperare il delirio persecutorio collet– tivo che fa chiedere dai Governi, senza ragione (' senza misura, navi e navi e navi, e cannoni e can– noni e cannoni, nessuno, abituato alla buona dia– lcll.ica esplicatrice dei rapporti di causa e di effetto, potrebbe onestamente disconoscere. Orbene, ceco che una mente dialettica t.:ornc quella di Leonida Bissolati (non abbiamo es.ordito osser-
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy