Critica Sociale - Anno XXIII - n.5-6 - 1-16 marzo 1913

CnITICA SOCIALE 87 per inerzia e per impotenza quando fosse co– stituita - nessuno avrebbe tenuto ad essere in– scritto! Or, se le maggiori organizzazioni del movimento· · operaio sapranno - e l'esempio rlel recente Con– gresso ne autorizza la· speranza - sostituire o prevenire il Partito socialista in quest'opera, per la quale esso persiste a professare così olimpico disdegno, noi ci sentiremo da ciò doppiamente con– f'ortati. E perchè quel' lavoro, ne,ces.sario, alfine si farà; e perchè non è escluso che, alla fine, anche l'organizzazione politica del proletariato - •che . teoricamente dovrebb'essere la coscienza, il cer– vello, l'avanguardia, ecc., ecc. - senta il pungolo dell'emulazione e si desti dal sonno. Qualche protesta altisonante di meno, e un tan– tino - oh I ·non diciamo gran cosa! - ma un tan– tino di azione di più. *** Frattanto, qui anche, importa notare l'im.port.anza politica di prim'ordine che avrebbe - se attiva– mente proseguita e' svolta - la - tecnica che fu oggetto e materia del Congresso· operaio di ieri. Si trattava infatti.i di difendere una delle più ti– piche ed essenziali leggi per la difesa operaia - la difesa dell'infortunio professionale - il quale, se non ba, come l' " eccidio prole,tario ,, che è tale per antonomasia, virtù di suscitare magnanimi sdegni_ e propositi di scioperi generali, non miete perciò meno vittime, nè meno strettamente si con– nette alle " fatalità economiche ,, del. dominio di classe. E di di fenderla dall'insidia che il capitali– smo. vi tende, in agguato permanente per cogliere il ·momento favorevole a una riforma alla rovescia - che somigli il più possib:le a una abolizione. Ben vero che il Ministro del Commercio, l'ono– revole Nitti, fece dire al suo rappresentante inter– venuto al Congresso, che il presente Gabinetto non avrebbe mai permesso la menomazione minacciata: ... Ma - quando si dice l'ironia delle cose! - proprio jn _quel momento medesimo. si diffondeva la no– tizia del. decreto ministeriale, col quale la legge di assicurazione degli infortuni viene intanto sop– pressa per gli operai italiani che lavorano e lavo reranno nella nuova Colonia - dove è probabile che le occasioni d'infortunio siano alquanto più frequenti e temibili che nella madre patria - e la quale, come assicurava anche testè il Presidente del Consiglio rispondendo a Claudio Treves, fu sopratutto conquistata nel delicato intendimento · di procurare migliori condizioni di_lavoro ai no– stri ~perai che. oggi emigrano in terre lontane .... I Cqngressisti di, M;ilano presero ,atto, come si .conveniva, della glossa che il fatto, maschio e bru– tale, recava così opportunamente alle parole, fem– mine e generose, con le quali il missus dominicus (çhe ha dovuto provarne un apprezzabile imba– razzo) aveva tentàto di propiziare il Congresso alla depiocrazia che governa. E passarono oltre, .avva-. lorando - come di ragione ~ la tattica difensiva con fa offensiva. '-- Reclamarono perciò - relatore Beltrami - l'uni– versalizzazione del principio assicurativo a tutti gli Jnfortunii connessi alla locazione <'l'opera salariata (agricolJ;ura, commercio, ecc.); la estensione della assicurazione - relatore Allevi -:- alle tecnopatie, se anche non strettamente traumatiche, che disper– dono o diminuiscono il solo capitale di cui disponga il salariato, la sua forza normale di lavoro, e ciò mercè il sistema. cosidetto "_della lista ", suscetti– bile -di ampliarsi a mano a mano, fino ad abbrac– ciare tutte. quante Je malattie profession_ali, per metter capo a suo tempo alla generale o globale assicurazione-malat_tie, tipo germanico; e una più severa prevenzione - relatore Buozzi e la· or– ganizzazione - relatore Bussi - di Uffici di consu– lenza medico-legali gratuiti ; e altre provvidenze • minori. Dei criteri per· commisurare più equamente e sicuramente le jndennità agli infortunì, e del con– gegno giudiziario corrispondente, riferì Lodovico d'Aragona, e ce ne occupiamo più oltre distinta– mente. Qui chiudiamo con un augurio : che il seme largamente diffuso, come da vigoroso ventilabro, dalle assemblee milanesi, ·trovi ovunque educatori amorosi, ,vigili e solerti, talchè il vento, che soffia dal deserto delle nostre glorie africane, non valga ad essiccarne i germogli .... NOI. MISUDADELLE INDENNITÀ e procedimentocontenzioso ne9li inlortunii Come accennammo nell'articolo che precede, toccò a Lodovico d'Aragona, forte tempra di au-. tentico operaio divenuto valoroso· organizzatore, la trattazione, pel Congresso di Milano, di quelli · che- sono .gli argomenti . centrali. della invocata riforma dell'Assicurazione per gli infortunii del lavoro. La sua Relazione, largamente discussa, su la " misiwa e liqitidazione delle indennità ,, , è do– cumento che merita di essere conosciuto da un pubblico più vario, che non sia quello che segue il Monitore della " Confederazione del Lavoro ,, . La riproduciamo perciò integralmente, salvo qual– che tenuissima abbreviazione, che non ne .altera affatto il contenuto sostanziale. . INDENNITÀ IN RAPPORTO AL MESTIERE E .\LL'ETÀ. La formola del.Je indennità sbabilit.e d,alla legg,e ila– li,ana è <lata dalla mercede g•i•omaliera e dal sala,rio ·annuo, in rel,azi-one alla pe1,centuale diminuzione di -oopiacità al lavo·ro, in senso gene,ri-co, soff,erla dal cc -s,inistrato ». Questo principio informatore della nost~a legg-e non è scevro di gravi difetti, in quanto ,livella pel risarci– mento gli ope·rai dei più disparati mestieri e delle · età più div,erse. La perdita di un -oochio, ad esempio, si paga, oolJo·stesso 35 %, a un mu:rotore sessantenne e a un incisore o tor-nitore ventenne, che ne subisce colpq ben più graye, e nel .suo mestiere (che p,r;o– ·'ba-bi,lmente non polrà più -eserèitare, mentre il mu- vatore potrà, al.Jameglio, continua-re il suo) e quanto a,J tempo, la sua vita probabile essendo molto più lung,a. P,eJ'ciò ,),a più urg,ente riforma alla 1-egg-e, in materia di indennità; d o·vvebbe -e-ss·ere -che gJ,i indennizzi non si misurasse.ro soltanto su una aprioristicament.e fis– sa ta diminuz ione di capacità lavorativa, ma altresì sul rapporto interced-ente fra questa e il mestiere e l'età deJ.l'«info:rtun{lto >J. Le pe1,centuali, -elencate nel– l'articolo 95 dell'attuale Regolamento, dovrebbero ri– m:rner-e come minime . . INDENNITÀ IN CAPITALE· O IN RENDITA. La forma• dell'indennità, i-n caso di morte o· di in::i– bilit:\ permanente, dev'essere in capitale o in ren- dita? . . ' . In Europa, abbi:im'ò esempi delle due forme; men– tre l'llali,a,, il Belgio, ·la Sp,agna, l'Unghe-ria e altre

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