Critica Sociale - Anno XXII - n. 23 - 1 dicembre 1912

856 CRlTibA SOCIALE le cose e le 'parole per modo, c'he·i transfughi, pas– sati alle secure mangiatoie degH stabuli conserva– tori, vi teng.ono cattedra d'idealismo, e rimprove– mno a noi di essere adoratori del Ventre. Ma altri molti; non letterati, non poeti, rimasero · con noi, Per onesta ·ambizione talora, più spesso 'per abitudine, per mancanza di chi Ji,sostituisse, per un amore all'opera propria, il quale sorv_iveva,alla intiepidita fede nell'idea, e ne prendeva Il posto a pooo a poco, ad insaputa di loro medesimi; per un pudore del rjtirarsi, t~~to .P!ù. fo~e quanto più pi~,– colo è l'ambiente e prn v1s1b1leI appartarsi, e prn 'commentato e condannato, inesorabilmente, .come . fuga, tradimento, viltàt essi r'estarono nelle nostre i file, a capo delle nostre file, condottieri e facto~um nei Municipi, nell'-opera giornalistica (non si guardi i a chi dirige jl Settimanale; si pensi a, chi manda o , inspira le corrispondenze, ultimo vaso capillare per ' cui il Socialismo giunge alla cellulfl proletaria); fac- ' tot11em, per aut?rità <;li legam~,veccpi e nuovi,. di ,di- • versa. D,_i) ,tu.ra , _id:ea}~. e .!Ila~eriale, m ,mezzo ill _ Iavq- ; ~[\ton, ~ve. loro_ a1:qtaz10m,,:;i.Ile }~l:9-, lo~~~.;al .~ow ; japp<;irh con 1a classe padronale. . , . , . i Parlo, come' si vede, dei socialisti o degli uomini buoni, di buona fede, in cui 'le convinzio~i socialiste si scòiorirorio lor'o malgrado e a loro msaputa, e . che, della loro potenza, ·del loro ascendente sul po– polo, non vogliono fare loro pro per calcolo odioso di ambizione malvagia e di affarismo. Che se vi· è . anche taluno di questi, credo sia eccezione. La re- , gola è un'altra. La regola è 1 _chegl_iuomini, .a qua- . rant'anni, hanno responsab1htà .private, fi;d1, pen– sieri, faccende, che 1j avvolgono e li impigliano da ,ogni pàr:te. C_hi. è rimasto povero 1 qeve. ~rovve?e~e à sè · e a1 suoi, m conspetto della vecchiaia; chi s è fatto agiato, ha da amministrare e curare altre co'Se che non il Partito: e; quando continua a curare e àd amministrare anche questo, -lo fa con criteri, con psicol0gia, con visuale, che non rispecchiano le realtà e le necessità del proletariato. Vi sono anche qui eccezioni nobilissime: v'è chi, col crescere dei guadagni, .sente qrescere il dovere di « praticare » nella vita vera i s,lloi principji e quel senso d'altruismo che forma il fòco centrale d'un'a– nima socialistà. Ma Ia maggior parte, gli uomini rri~di, intiepidiscono la loro fede o, per meglio• dire, • la loro « volontà di Socialismo », quanto più hànno · risolto• per .se stessi il problema sodale. E son molti, ·nella nostra piccola realtà provin– ciale, .questi socialisti che - •onestissimamente - · si sono elevati a miglior vita economica. Son. molti, perchè erano i più in~elligenti, i più moderni tra i , loro pari, perchè, appunt9 ·.coIIlesocialisti,. a~pì\5\~– ci: ;i.ro ~.o più p,r:esto ~ P,iù ard~tament~ le sv~matu~s~e , forme di attJVJtà nuova, che 'lo sviluppo industriale e· commerciale· ed agricolo dell'ultimo ventennio of– fr'iva ai volonterosi capaci d'iniziativa. Essi effet– tuavano in sè la verità della coincidenza tra svolgi- .mento del capitalismo moderno e sviluppo del socia- , lismo. · • Interpreta il loro caso. - mostruosamente, come . al suo solito - Enrico Ferri con la Democrazia ru– rale e il suo rinnovato armdnismo. Lo. interpretano, da altra riva, i Des.tri, col lqro baldànzoso ottimismo. Costoro credono . (mi si intenda cum qrano salis) quasi bell'e arrivato ed attuato il Socialismo pei la– voratori d'Italia-, e non· s'accorgono di generalizzare il fatto individuale di alcuni più fortunati e valenti. il, fatto locale di alcune plaghe più ,progredite; il fatto passeggero (aggiungiamo) d'una fase di ere~ scenza, in parte fisiologica e in parte patolog-ica, in cui .una vera smania di lucrare, di trafficare, di com– perare .. di fabb,ricare, senza denari o con troppo pochi clfmari, e fidando sul crédito, aveva presò un rio' tutti; ·fase. alla quale, indipendentemente. dalla guerra e già :prima che, questa sc'oppiàsse,- sùcced~ un periodo di crisi, di ri~tagno, di scars~zza e d1 diffidenza del denaro, e d1 conseguente disoccupa- zione, clissesto, squilibrio. · ' . •*• Alcuni, anche, d.i questi nostri corr;ipagni, che han mutato di stato (e talora, si badi, s.enza realmente. arricchire, ma semplicemente trasportandosi in al– tra sfera; -dove maneggiano più· quattrini, trovano grattacapi, debiti, impegni, contraggono legami ra: raLizzanti, e s'illudono di essE:ire .più agiati e fehc1 che se fossero rimasti operai) alcuni si tirano, a poco, a poco, in disparte. Simili al buon cane c~e, attaccato d'idrofobia, fugge i padroni per non m– fettarli, essi serbano tanto d'amore e di rispetto al Socialismo,· da capir,e che essi non possono più in– terpretarlo in mezzo ai lavoratori•, di fr·onte ai bor– ghesi. Un. errore consueto -'- indice di stortura di giudizio e di intima debolezza - è quello di rinfac– ciar .loto questo ritrarsi. Ma se è. -la su.prema prova .çlf e$si,qànno a}:lopQ_ideJ!le, çlj ,?,y_,erJ.9,l1W'ab9:.:e P.riiso .1:1ulserfo!_ Sentqno di.i:t<?P. tcreder,eA» .;r:\i1;1, .. ~d,,!lsc.o;o,o dal teìnp10 e, i:I~Uam1hzia: Mostrano_ risp~t,to de!l~ nostra fede, e d1 loro stess1. Senza sc10cch1tentativi di trattenerli, e senza ingiusti rim-proverì perchè se ne vanno, il proletariato dovrebbe pensare a ·sosti– tuirli. , · Ed è qui il quesito massimo del Socialismo ita– liano : il quesito ,della sua vita, della sua continuità. Nella spensieratezza dell'adolescenza,. I).Oinon pen– sammo, a prevedere. e prevenir,e il riJ.pido avvenire. Occorré. rip,arare le perdite, .riempire i vuoti, ap– prontare i vivai da clii ìogliere le piante giovani che sostituiranno le ·disseccate. Rinnovarè, con inces– sante virtù dinamica, ·senza dannosi trapassi, come fa la natura nei sani organismi: qui è la sapienza, questo il problema, ch'è un problema tecnico '- di studio, di preparazione, di coscienza, ·nei lavoratori, nei giovani - ed è un problema di costituzione. in– terna, di organizzazione democratica,, q.i partecipa– _zione.continua e vigile della massa ali' opera dei po– chi, per ovviare le .perni'ciose dittature' degli indi– spensàbili, per surrogare man rr;iano chi si ritira dalla prima linea o he è fatto ritirare. E, anche per questo· lato, non sarà mai rilevato abbastanza l'errore dei «Destri». Proprio in un momento in cui, per ragioni di fede di nascita-, il Socialismo italiano, nelle persone vive dei sµoi espo– nenti, ha tanto bisogno di essere rinnovato e rin– sanguato, con elementi chf'l devono essere attinti al grande .serbatoio dell'esercito .nostro, essi ,svalutano ,lat·mtt~ss_a. ~!, a.~credi\a.no.gli ..uomini e _i gruJ>pi._, ri- s re 1. , . , . .. .. , .Mà 'chi còiiosca \:he ·IuÌig;<i' làvòro. di sèT>ézfone ''a:lì– 'bis·ogni per far'salire alfa capacità e alle responsa– biiità dei primi uffici gli elementi del Partito e del p 1 oletariato; chi sa come molti, e· molti uomi,ni ·oc– corra!ilo per, dare e< un uomo>>,e q1:1anteprove e che rude. travaglio• sull'incudine dura del lavoro, della discussione, dell'esperienza, si che il lavoratore ido– neo a guidare i suoi pari e a rappresentarli può pa– ragonarsi veramente a un ciottolo ch'esce levigato e. polito da un a:spro confricarsi coh altri ·ciottoli rozzi e angolosi; chi sa tutto questo, comprende co– me oggi sia più ché mai necessario, non restringere, ma anzi- allargare l'opera e l'imp0I'tànz.a del prose– litismo, dei vasti arruolamenti, onde usciranno, via via, « i pochi», capaci. e degni di innovare l'orga– nisrr;io. socialista, sostituendo le cellule in;vecohiate e consunte neU'acre logorio della vita. · . · . GwvANNI ZmoRox. ' . Anche sfavqlfa lo spazio ci e.astringe a rinviare più d'un articolo. Invochiamo cl11menza dai cbllabòratori. Lo .stèsso direttore d'ella CRITIOA -~ fra le vittime.

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