Critica Sociale - XXII - n. 21-22 - 1-16 novembre 1912

CRITICA SOCIALE 349 Qa questo specchietto si Ì'ileva che i motori a ener- · gia elettrica prodotta direttamente o acquistata da terzi costituiscono il 92 % di tutti i motori che im– piegai l'~n<lustria torinese, e la forza da essi svilupi:. pata costituisce 1'83 % di tutta la forza utilizzata; e - _e che, se tolgasi un motore ad olio di 250 cavalli, i motori più potenti (67,7 cavalli -in media ciascuno) sono le dinamo e gli alternatori, azion,ati da energia prodotta' direttamente dall'azienda che li impiega. * ** Riassumendo: immigrazione fortissima, urbanesi- mo rapido e intenso, densità di popolazione, nel cen– tro urbano, per la sola superfi.cie coperta da abita– zioni e loro dipendenze, assai elevata, sovraffolla– mento per una cospicua percentuale delle case abi– tate da operai, altissima proporzione di operoi oc– cupati nelle grandi fabbri-che, vasto· impiego• di mo– tori ,elettrici potenti: questi i -caratteri demografi-ci ed economici che fanno di To•rino il centro più schiet– tamente industriale d'Italia, come quello che deve -esclusivamente alfo sviluppo della sua in<lustrià, che d~venta s,empre più « grande industria ii, il proprio incremento di popolazione, con tutti i ,conseguenti vantaggi •e danni, dalla diminuzione della natalità malgrado l'aumento dei matrimorni, e dall'aumento dei . suicidii (23,48 per 100.000 abitanti nel 1898, 27,53 nel 1909), alla ,elevata -e irriducibile mortalità per tuberco– losi polmonare (nel 1909, 220,21 per 100.000 abitarnti, come nel 1898: 220,48), all'aumento della mortalità per alcoolismo cronico (12,32 % di· aumento per l'intera provincia fra il !'887,e il 1908) e della frenosi alcoolica (nel 1890 nella Provincia furono· ricoverati 9,07 pazzi per psicosi àlcoolica ,su 100 alienati in complesso; nel. 1909 la proporzione è salita a 17,97) (1). Attendibili confronti col passato non sono possibili per -J,a, scarsezza déi dati e la diversità del metodo di raccolta nei periodi precedenti. Per questi ultimi ri– sulta, ad esempio,· che, nel 1862, si censi,rono 62,120 per,sone occupate nelle industrie, compresi però anche coloro ,che lavo·ravano a domicilio, esclusi dalle stati– stkhe del 1911; -che a quelle industri•e era.no adibiti 139 motori con 2034 cavalli di forza; e che, ·nel .1872, le sole industrie con oltré 20 operai risultarono com– prender-e 183 stabilimenti, con 13.486 operai, dei quali 8951 maschi e 4535 femmine, 56 fanciulli sotto i IO an– ni, e 1446 da IO o 15 anni, occupati, in media, per Il ore di lavoro al giorno. Il balzo innanzi si scorge ad -o,gni modo fortissimo e·, ·se la progressione non subisce sosta o stasi, la ca– pitale subalpina diventerà tra non molti anni, in Ita– lia, un colosso industriale •e proletario. ALESSANDRO SCHIAVL (I) A queste clft'e, rlgu.,,rdantl l'Intera Provincia, Il capoluogo Torluo, ha dato un largo contributo, sol che si pensi che, lvi, lh 15 anni (dal 1894-98al 1909) mentre la popolllzlone è aumentata del 14,98 per cento, Il numero degli spacci di bevande .,,1coollche è cre– sciuto del 26,2 per cento, e che, mentre nel 1V04ve n'era uno per 149 abtt ..ntt, nel 1909 la proporzione è di uno spaccio per 117abitanti. Anco1·a, pe1• mancanza di spazio, rinviamo al pros– simo nume1·u l'articolo del nostro direttore sulle In– scrizioni Elettorali. FERRUCCIO NICCOLINI e PIETROLANINI I Per(aRappresentanza_ proporziona/e . CenteMimi 25 (Presso la Libreria dell'Avanti! Mìlano, via S. Damiano, 16). FRA LIBRI E RIVISTE 'La guerra per la Macedonia. Ottone Bauer, in « Der Kampf » del novembre, pub– blica su que,sto tema uno scritto deUa più viva attua- lità. . . Delinea, anzitutto, la evoluzione della Macedonia, dall'economia· naturale, predominante ancora intorno al 1850, alla monetaria, prodotta dal graduale decom– porsi di quella, dopo la guerra di Crimea, sotto la pressione del capitalismo europeo, che per questa tras– formazione della costituzione economica della Tur– chia si valse di due mezzi: lo sviluppo del debi.to pub– bli,co turco e la costruzione delle ferrovie. P.er ,crearsi un forte esercito a difesa dalle costanti min{lcci,e d-ella Russia, la Tur.chia ha dovuto pagare all'industria europea -enormi somme per l'acquisto di armi ,e materiale da guerra, contraendo col capitale finanziario europeo debiti ingentissimi e impegnando i principali suoi cespiti di entrata per i,! pagamento degli interessi. Dovette, perciò, sforzare le altr•e im– poste - decima, fondiaria, bestiame - quelle che più gravavano sui contadini. Questi furono costretti a vendere una parte del loro raccolto•, per soddisfare ai tributi. Cominciarono co-sì a produrre per il mer– •cato. Le ferrovie, costruite dopo il 1872 dal ·capitale austriaco, belga e francese, che portavano merci eu– ropee sui mercati macedoni e pe-rmettevano il tras– porto dei prodotti agricoli della Macedonia nei grandi -centri commerciali e nelle città marittime, rafforza– rono cotesta tendenza. Così, neìla seconda metà del XIX secolo, si attuò in Maç,edonia il trapasso dalla produzione p-er il di– .retto •consumo alla produzione per il mercato, dalla economia naturale alla monetaria. Primo effetto di queste trasformazioni nella vita economica fu l'acuirsi, in paese, degli antagonismi di cl,asse. · . . . Le due grandi classi della società macedone sono i proprietari fondiari (spahis) e i contadini. L'anta:go– nismo di dasse è, ad un tempo, un antagonismo na:• zionale e religioso: gli· spahis essendç> turchi e !IlaO• inettani; i contadini, slavi e cristiani. Il rappo-rto tra le due ,classi, col trapasso dalla economia naturale a.Jla monetaria, venne totalmente m1.1tato. Anzitutto, si modificò il sistema tributario. La imposta più impor– tante è la decima, riscossa in natura, dapprima:, per conto dello Stato, dagli spahis, i quali, in compenso, si impegnavano a fornire e a mantenere soldati; dopo il 1839, riscossa, per conto dello Stato, da appaltatori delle imposte; sicchè al signore feudale subentrò il èapitalista, il quale, speci,almente dopo la costruzione delle ferrovie, ,cer-ca di sfruttare quanto più può il contadino nella. riscossione e forzarlo a vendergli a bassi prezzi anche il resto del suo raccolto, essendo, di .r,egoll!,,questi appaltatori anche negozianti di gra– no: A peggiora-re ancora la condizione dei contadini, -concorsero: !:aumento delle imposte fondiarie:, le de– vastatrici mortalità del bestiame, il saccheggio a dan– 'no dei contadini da parte delle truppe in una ·serie di guerre. L'immiserimento dei contadini spinse, da un lato, alla emigrazione in massa nei paesi vi-cini, specialmente in Bulgaria; dall'altro, all'aumento del Lumpenprolefariat, nel quale si reclutano numerose bande di briganti. · Questo immiserimento dei contadini modifica anche i loro rapporti coi padroni. L'economia monetaria modifica il rapporto fra le tre sottoclassi dei conta– dini macedoni: i contadini proprietari si trasformano sempre più in liv,eHari e questi in coloni. Gli age– volati trasporti crescono l'avidità del padrone fon– diario e con essa le sue esigenze verso il colono. Tale antagoni,smo si fa &empre più aspro, tanto più che i,] contadino non trova alcuua protezione presso le autorità turche, impiegati e giudici, che appog– giano sempre il padrone turco e maomettano contro il rajah -sJ.avo-cristiano, cui mancano i mezzi per cor– romperle. Aumenta la esaspe-razione di quei contadini il -con– fronto col relativo benessere dei loro colleghi dei paesi vicini, liberati dal dominio turco. In Serbia e in Bulgaria, cacciati gli spahis turchi, il contadino è libero proprietario della sua terra; non ha livelli da

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