Critica Sociale - XXII - n. 21-22 - 1-16 novembre 1912
CRITICA SOCIALE 343 Ad una proposta dell'Avanti! per un arbitrato della Confederazione del Lavoro, la Federazione na– zionale dei lavoratori della terra rispondeva col se– guente comunicato ufficiale, comparso nel numero 14 aprile 1910 dello stesso giornale: " La Federazione è pronta sempre ad adoperarsi a una equa soluzione transitoria, sicura di avere consen– zienti le organizzazioni dei braccianti, ed è disposta a chiedere l'intervento della Lega nazionale delle Coope– rati ve, che già fu consenziente al voto di Bologna, non– chè della Confederazione del Lavoro, da tempo , edotta completamente. La Federazione mantiene però fermo che nessuno, per ragione alcuna; fuorchè il Consiglio e il C0ngresso na– zionale, può aver diritto od autorità di modificare la deliberazione di principio, e che non intende rinunziare al suo intervento con pratiche tendenti a risoluzioni conciliati ve ,,. Dunque la Federazione non accettava un arbitrato, che fosse entrato nel merito della questione, e che avesse ev~ntualmente dato torto, anche solo in qual-. che parte, ai deliberati di Bologna del 1-2 novem– bre 1909. Con questa singolare teoria, essa, vietando all'arbitrato l'oggetto stesso per cui poteva acqui– stare un valore, veniva in realtà a respingerlo. Un mese dopo, in un Convegno tenutosi a Bo– logna, la Federazione cambiava atteggiamento, ma · dopochè i repubblicani, sicuri ormai di ottenere com– pleta vittoria nella battaglia già impegnata, avevano, con feroce cinismo di· parte, rifiutato implicitamente ogni estraneo intervento. Ad ogni modo, nell'ultimo .Congresso della Resi– stenza, tenutosi a Padova, il Consiglio Nazionale della Confederazione venne incaricato di esaminare a fondo la vessata questione e di esprimere in me– rito il proprio parere. Fu nominata a tale scopo una Commissione, -che interrogò i rappresentanti delle varie parti e che ebbe a proprio relatore un organizzatore valentissimo, Ludovico Calda. Le con– clusioni del Calda vennero discusse nelle adunanze del Consiglio Nazionale della Confederazione, tenu– tesi il 2-4 aprile 1912. Giova premettere che, se le deliberazioni del Con • gresso di Bologna del 2-5 marzo 1911 giungevano troppo tardi, a maggior ragione dovevano riuscire tardive quelle tanto posteriori della Confederazione Generale del Lavoro. Dopo la vittoria decisiva otte– nuta dai mezzadri e dai repubblicani durante la campagna del 1910, neppure le deliberazioni della Confederazione poteyano più avere alcuna influenza su di un conflitto, che si era risolto da tanto tempo colla sola brutalità della forza. · Ecco ora l'ordine del giorno presentato da Ludo - vico Calda: "Il Consiglio Nazionale della. Confederazione Gene– rale del" Lavoro, adunato in Milano nei giorni 2, 3 e 4 aprile 1912'; vista la delibera dell'ultimo Congresso della Resi– stenza, che lo chiama a pronunciarsi- sul conflitto sorto nel Ravennate in relazione alle- macchine trebbiatrici; sentito il parere del Consiglio Direttivo e della Se– greteria Generale r · ritenuto, in linea di principio, che gli interessi della categoria non devono mai prevalere sugli interessi della classe e che, in conseguenza, il moderno movimento operaio deve tendere ad escludere ogni scopo sopraf– fattore delle categorie, In modo che anche i mezzi di lavero, pas~il.ndo dalla forma semplice di possesso ed esercizio individuale a quelle più complesse e èollet- ti ve, abbiano· sempre ad arrecare beneficio alla gene– ralità <lei lavoratori, anzichè diventare strumenti di sfruttamento di un gruppo a danno dell'altro o degli altri gruppi; · esaminato il conflitto dal punto di vi~ta generale in rapporto alle odierne esigenze della economia agra– ria,' e dal punto di vista particolare tenendo conto dei diversi fattori che hanno determinato e fanno sus~istere il conflitto stesso; riconosce necessario che le organizzazioni dei lavo– ratori della terra regolino il possesso delle macchine trebbiatrici sulla base di una intesa sociale - cioè a mezzo di Associazioni miste, Consorzi, Camere del La– vorò, Cooperative di consumo, seconrl.o si presenta pos– sibile, avuto riguardo alle condizioni esistenti nelle singole località - accordando pure l'esercizio di dette macchine, ove è richiesto, alle categorie di lavoratori che le macchine· fanno funzionare, mediante o·pportune norme e discipline, atte a togliere a questa concessione il carattere di monopolio e a garantire le altre categorie; e, convinto che su detta base possa raggiungersi l'accordo nella q~estione tecnica; riafferma il criterio dell'unità sindacale come guida sicura al movimento operaio di c]a,se, e invita le orga– nizzazioni interessate a uniformarvisi, eliminando con l'unione e la concordia di tutte le categoritl ogni mo– tivo di dissenso presente e futuro •· Le parole che abbiamo scritte in corsivo furono le sole che dettero lnogo ad un dissenso. I rappresentanti della Federazione nazionale dei lavoratori della terra_...:... i quali erano presenti alla seduta perchè fra i componenti del Consiglio na– zionale della Confederazione - cercarono di salvare delle loro antiche idee quel tanto che pareva loro ancora possibile e necessario anche dopo e malgrado l'evoluzione cui erano stati costretti dalla crudeltà dell'esperienza. Si opposero dunque - specialmente per bocca della Altobelli - alle parole dell'ordine del giorno Calda, che abbiamo trascritte in corsivo, e per le quali evidentemente il fatto dell'esercizio dEllle trebbiatrici da parte delle categorie che le fanno funzionare veniva rappresentato, non come un diritto delle categorie stesse, ma come 'una sem– plice concessione che ad esse poteva eventualmente venire dall'insieme delle altre. 'L'ordine del giorno Calda, colle soppressioni pro– poste dall' Altobelli, ebbe 97,433 voti favorevoli e 90.490 contrari. S'intende che i voti contrari furono di coloro i qùali, lungi dall'oppugnare le idee del relatore Calda, volevano conservate anche le parole di cui gli altri proponevano la cancellazione. I voti favorevoli alle modificazioni Altobelli vennero quasi , esclusivamente dai sindacalisti e dai rappresentanti della Federazione dei lavoratqri della· terra, perso– nalmente interessati ali.a questione. I soli Baldini, Altobelli, Giovannetti e Mastracchi votarono per oltre 40.000 organizzati. In seguito, giunsero alla Confederazione dichiara– zioni di vari organizzatori valentissimi (tra cui Ver– gnanini e Bellelli e vari capi della Federazione Edi– lizia), i quali affermarono che, se si fossero trovati presenti, avrebbero votato contro le modificazioni Alto belli. In complesso questi assenti avrebbero rap– presentato oltre 35.000 voti, ed avrebbero perciò assicurata una forte maggioranza all'ordine del giorno Calda, nella sua dizione originaria. Le pre– dette dichiarazioni vennero pubblicate nell'organo della Confederazione. Del resto, per le ragioni che fra poco esporremo, le soppressioni proposte dalla Altobelli avevano ed hanno praticamente uno scarsissimo valore.
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