Critica Sociale - XXII - n. 21-22 - 1-16 novembre 1912

CRITICA SOCIALE 333 tibile, cotesta mezza purità, ,ootesta mezza moralità, che il Mondo.lfo propone O· concede ,,i,llagioventù ma– scolina, pe-rchè ·essa si conservi demi-vierge, pe~hè la pe,rduta, ahimè!, verginità corporale risparmii il più possibile la verginità « psicologica » da r~arsi alle nozz,e (per poco non ci scappò detto: da recarsi al- 1',altare). Ved·iamo: pel maschi.o, l'amo-re_:_ meglio, la pratica sessu,:,i,le- nel periodo dell'attesa, può e do-vrebb'es– ,s·ere!!!Onaltr,o, anzi a,ccade per lo più non sia altro ·_ questo almeno suppongono, ci confida il Mondolfo., le dol-ci fidanzate future - se non « un uso fisiologico » degli oTgani, « l'es,eroizio di un atto esclusivamente materiale »; qualco-sa, se ci ries,ce di oompr-endere, c,ome l'effetto di un emetico che offra a se stesso chi si sente u_ngrosso peso al veAtrico-lo. Questo è ciò ,che -l'amico M-0ndolfo -,- non voloodo pretendere l'im,p,os– sibile - cons,ente e raccoma-nda alla gagliarda gio– ventù. 'Lo imbarazza, è ve;o, un tantino la rifless,ione che, ,allora, quel conoubito implicà che si usi di una p,ersona d'ialtro sess-o come d,i un nostro strumento 1 - suppone, in altri termi,ni, una, più o meno vera e· pro– pria, prostituiione. Ma infine, come sfuggirvi? Biso– gna, a questo mondo, -contentarsi del r-elativo... Se si vuole !',amore mono-g,ami-co-, i:Jvero, ,l'unico, amore, che sia primo ed ultimo i,nsieme, che non abbia rivali nel passato, !',amore donec vivam et ultra - e non si o•sa (vi è pure, ,chi osa anche questo!) raccomandare ai bal'di giovinotti l'esempio maledetto di Onan - uno scampo,Jo di prostituzione è un male inevitabile. Spar– gi,amoci -sopra una pudica lagrimuoci-a nel riabbotto– na~i i,l vestito ... Or, s-equesta è la nuova, la perf.etta etica dell'amo-re, la morale positiva, spregiudicata, dernier cri, confes– si.amo che ci sembra tro-ppo somigli,ante _all'antioa, p,er– chè metta conto di entusiasmarci per -essa. Se il fio-re della purezza, per sbocciare, se la co-ltura intensiV'l. dell'amore ideale, per dare i suoi frutti, esigon-0 que– sta bella ... ,concimazi,one del terreno umano, temiamo che il libertinaggio, apertamente profe•ssato e prati– oato, presenti al pa·rag-one qualohe indiscutibile van– taggio per la salute fisica e morale delle g~nerazioni. Ma forse non ci siamo intesi. Vediamo di precisare un po' meglio qualche punto essenziaJ.e della que– stione. Che co,sa intende, per es., l'amico Mondolfo. co_i;i co– testo_.suo periodo « pr,ematrimoniale »? N-on vorremmo fargli il torto di sup.po :rre ch'egli ponga ,come ,condi– zione necessaria o sufficiente dell'amo-re ideale, della mornlità delle unioni, il placet ,del -curato e del sin– daco; quell'atto col quale l'uno déi due ... contraenti, prima - supponiamo sia prima - di ... dar corso al contratto, dice in sostanza all'altra parte: va bene l'amore ideale, ma gli affari sono' gli affari, e tu, mio ador~to, potresti anche essere una perfetta canaglia - e una piccola cauzione, un briciol-0 di nero sul bianco non sono mai fuori di posto (nei matrimonii di marciapiede ciò ha il suo equivalente perfettamente omologò neHa prudenz,a di certe damigelle che si fan– no sbors,are anticipata la remunerazione). Pel Mon– dol,fo il· vocabol,o « prematrimoniale » assume proba- • bilmente un senso più laTgo... Comunque, a cotesto « matrimonio» i giovani, pe.r .maturi che siano, <lovrebberç, dunque aocostarsi ,nella maggiQr possibile « verg-inità » del ,corpo come de-Ho spirito. Essi debbono, nell'attesa, per lunga che fosse, ;v:e,rè rintuzzato e conculcato entr-0 sè ·gli affetti, le simpatie, i d-esiderii amorosi. La loro sensibilità s-es– suaJ,e - salvo quei tenui scappucci affatto ~ ms1teri,a,!i » di cui s'è di,soòrso - deve presentarsi -come una pa– gina bianC;:1,sulla quale nulla fu scritto, e dietro la quale nessun'altra p,agina sa-rà scritta di poi. . In altri termini, la vita, sotto l'aspetto sessuale, si pres,enta divisa nettàmente in due grandi s,ezioni. Nella prima sabbie e dirupi; fiori e frutti nel!',altra. Un bel giorno, nella, vita, che. lo igno-rava, sor_ge a un tratto i'1 grande, -il solo, l'atteso, l'invocato, l'inestinguibile a:moTe: D'onde nasce? come si sviluppa? Esso non ha precedenti - non d-ev-eaverne - non è il frutto di un « pr-ocesso naturale», no!!!ha, co·me gli altri s-entimenti che domi,hano l'uomo, percorso un ·propri-o. tirocinio, tentato, degli assaggi, brancolato per trovar la sua via. Que-sto amore è un'improvvisazio11-e: gli fu negato l'e– ·Se1,cizioe dev'essere forte: gli fu negata l'esperi,enza •e de,v'esser,e s,aggio; gli fu negata la ,scelta e dev',es,sere incapace d'-errore; perchè esso ipotecherà tutta un'esi– ·stenza, onzi, due intere esistenze, per fonderle in una. Questa ignoranza, questa inesperi-enza, sarà sicura di sè, sfiderà le tentazioni e gli inganni, ,sarà insieme !;a fed,eltà, la felicità, là ,concordia ... Chi ha mai visto suna terra di cosiffatti prodigi? . Ah! sì, la monogamia, &ebbene sia piuttosto un fatto economico che non un fatto morale (la famiglia mo– nogamica non è forse, stori-camente, il prodotto e il corre!,ativo- della privata pro·pri-età che vuole consoli– daTsi e trasmettersi?), può ben ,essere un porto tran– quillo cui l'amore, ,magari per stanchezza, -sorrida ed ,aneli. Può ess,ere un punto d'arrivo. M,a dev'ess-ere, ma può essere, ugualmente - almeno per la comune dei temp,eramenti -: un punto <li partenza? M,aallora - se essa non è tutto - ecco ciò che in– qui-eta il nostro, amico - avremo la donna-strumento, avremo I-apro-stituzione. P.er lui non sono vie di mez– zo. O i-1supremo ideale o l'ultima abbi,ezione. O _le anime gemeHe, il vincolo indi•struttibile per tutta una esistenza, o i,J·cap,riocio d'un'ora. - È proprio questa la vita? La vita non è proprio l'opposto? E può essere « moraJ.e », può essere « ideale ii ciò ,a cui la vita si ribella con tanto universale tenacia? Anche sul valore di cotesta parola « prostituzione » converrebbe intenderci un poco. Noi sappiamo come . la intenda la filosofia della classe capitalista. Questa das-se, pel fatto stesso della sua esistenza, ha creato, ,es•sa, la moderna prostituzione; es-sa se ne gi,ova in p,iù guise; pel dii-etto o pel tirocinio -amo1'0s0de' suoi figli, per la salvaguardia della famiglia leg-a•l-e,per l'integrazione d-elle meroedi a,l lavoro f.emm-inile,come correttivo delle non sempre facili fedeltà maritali, - e, ·dei tanti servigi che essa le rende, la .ripaga ge'.ne– rosamente col più vo,lgare disprezzo - del resto p-iù ostentato che reale. Un disprezzo, sopratutto, che è un alibi ... Tutto questo non è che l'espres,sìone del– l'egois,mo di -classe ~- dell'ipocrisia_ Ma, .per noi socialisti, che portiamo, che dovremmo portare,. nella ,ç:onviv~mza,un concetto· mo•rale più sin– cero e più alto, questo disprezzo è legittimo? È fogit– 'timci, anzi, Ù còrifine che la convenzione borghese s,egna intorno .al fenomeno? Se prostituzione è darsi per denaro - preso o sborsato - se prostituzione è dar-si senza amore, se prostituzione è darsi facilmente e promiscuamente, dove, di grazia, comincià, dove fin'Ìsce? Quanti onesti maritaggi, di cosidetta conve– nienza (e si vuole che non siano i peggio assortiti!),

RkJQdWJsaXNoZXIy