Critica Sociale - Anno XXII - n. 20 - 15 ottobre 1912
GRITlCASOCIALE 311 Di fronte a queste cifre, il fenomeno• deJ.l'urbariesi– mo in Italia non è davvero nè gr,ave nè preoccu– pante. Salvo ritornare sul fenomeno generai~, quand-0 s.iano noti i risultati analitici, per ora ci limitiamo a ·os-ser– varlo, insieme ad altri fenomeni demografici, in al– cune città, per le quali l'alacre· Ufficio di ·statistica municipale ha già pubblicati i dati ,e le cifre. E cominciamo da Firenze e Venezia, avvicinate non solo dalla fortuita contemporanea pubbli,cazione, ma anche da certi caratteri demografici che rileveremo in seguito. Notasi innanzitutto, nei più grandi Comuni, un certo inter-essamento alle rilevazioni statistiche, fin qui poco o nulla curate, o una rinnovazione dei cri– teri.i fin qui seguiti, o un arricchimento• dei'le inda– gini perseguite e dei dati raccolti e pubblicati. Se· pensiamo che non vi ha città tedesca di media imp~t_an.,;a che non abbia Ùn suo 'proprio Ufficio di statisti-ca, il quaJ.è 'coglie, fissa e illustra periodica– mente non solo i f.enomeni demografici essenziali della vita di un organismo così compl•esso qual è il Comune, ma, per mezzo di particolari, frequenti inchieste, scru– ta le manif.estazi,oni patologiche p,iù riposte, quali la morì-(\ infantile, la tubercolosi, la disoccupazione, il pauperismo, la delinquenza infantile, ricercandone l•e cause nelle condizioni dell'abit:izione·, nell'alleva– mento della prole, nella scarsezza dei consµmi, nel caro dei viveri, nella insufficien~a dell'insegnamento tecni-co professionale, ,e cosl via; .e quando riflettiamo che la politica municipale non può farsi che sulla co– noscenza la più ampia poss.ibile delle condizioni di vita dei cittadini statisticamente osservate, ril,evate e illustrate; dobbiamo veramente dolerd della trascu– ranza in che questo metodo sistematico di .os~rva– zione è stato tenuto dai nostri Comuni, e allietarci d,el conto che ora si comincia a farne. E ancora una volta dobbiamo citare, a tito.Jo d'esem– pio, il Comune di Firenze, che p,el primo ha istituito un Ufficio di statistica separato dalla ragioneria, il quale ha impreso ad osservare i fenomeni demogra– fici « sta.tisti-camente ». Intendiamo dire che, mentre nelle pubblicazioni statistiche di altre città, prima fra tutte Milan.o, che, ventotto anni .or sorio, con una.per– spicua Relazione sui ri,sultati del Gensimento· d,el 1882, dovuta a Stefano Allocchio, iniziava la serie dei « Dati statistici ii anruali, i varii fenomeni erano rilevati, o!Lrechè nel loro complesso, per mandamenti, o zone amministrative .o giudiziarie, costituenti agglomera– zioni di popolazione meramente artificiali; Firenze ha ripartita la città in zone statisti,che, le quali perrnet– tono di osservare il fenomeno d-emografìco - nata– lità, mortalità, nuzialità - in funzione colle condi– zioni economiche della popolazione medesima, certo, non con una esattezza assoluta, ma con una appros– simazione ben maggiore che non colle ripartizioni amministrative. È questo un primo lodevole passo verso quella « de– mografia ,economica », se è permessa la denominazio– ne, che dà modo ai Comuni tedeschi, in base alle ca– tegorie dei contribuenti alia imposta sul reddito, di osservare la nascita, la vita e la morte dei cittadini in funzione della condizione pecuniaria o della impe'. cuniosUà dei cittadini medesimi, preparando così un ric~o e prezioso materiale per le più sottili indagini sul determini11mo economij:o. FIRENZE. < 1 l Dopo la unificazione del Regno, le capitale della Toscana subi un incremento notevo·le nel decennio 1861-1871, con 16,67 di aumento medio aritmetico an– nuo per 1000 abitanti, seguìto, col trasporto della capitale a Roma, dall'esigua cifra di 1,14 nel decen– nio successivo 1871-1881, e da una ripresa a 11,40 nel v,entennio 1881-1901. Ne ll'ultim o decennio !'in ere.mento dell,a popolazione è sta.to inferiore .a quello dei due periodi più floridi precedenti, non avendo toccato che .Ja percentuale· d,el 9,04 (con un acquisto di 27.271 abitanti) che la colloca al decimo posto, ri gua,rdo alla rapidità di incremento, fro le 13 città italiane che hanno pi~ di 100 mila abitanti. P.er l;e demolizioni avv,enute nel centro della città e per la intensa ·costruzione sul te,rritorio delle par rocchie più eccentriche, .è avvenuto uno spostamento notevo·le della popolazione, che non si può numeri camente stabilire per la imprecisione delle indica .zioni falbe nei cens(menti precedenti, ma che è evi dente. per lo sviluppo edilizio della città a nord-est . a nord e a nord-ovest, v-erso la parte collìnosa, ,a d,estra dell'Arno, dove abitano 168.826 cittadini men tl'e, a sinistra, non. ve n'è che· 64.034. ' Le caratteri,stiche essenziali d,ella popolazi-0ne fio rentina sono le seguenti : · Su 100 abitanti, 52,8 sono di sesso femminile· 42 8 sono in età eia 16 a 40 anni, cioè nell'età in cui ~i s;i luppa maggiore attività fisica; 52, 1 ~ono nati in Ri renze, 21,~ negli allri Comuni della provincia, 11,3 nelle altre Provincie della Toscana, 12,4 nelle altre · Regioni d'Italia, e 2,2 all'Estero; ì nati in Firenze sono prevalentemente, i bambini sino a, 5 anrii (87,7 %); in Tos-cana sono nati invece i vecchi oltre i 60 ann (30,5 % nella Provincia, 16,,1 % nella Regione) venut' poi a Fil'enze a· chiudere tranquillamente i loro .ultim· anni; dalle .altre Re.gioni d'Italìa prov-engono quell" ehe si trovano in età da lavoro, da 16 a 40 anm (15,7 %); e i foresti-eri hanno in prevalenza da 41 a 60 anni (3,1 o/o) come quelli che vengono sul declinare della vita a godere le bellezze e la quiete della città celebrata; gli analfabeti, che erano 19,4 % nel 1901, sono scesi a 13,3 nel 1911, con un gu_adagno del 6 %, più accentuato nelle donne (da 11,4 a 18,7 %) che non fra gli uomini (da 8,8 a 13,3 %)- La immigrazione contribuisce a mantenere ancora ·alta la proporzione degli analfabeti, essendovene 16,2 per cento di nati fuori di Firenze, ma anche tra i nati in città ve ne sono tuttora 10,2 su cento che non sanno nè leggere nè scrivere. Il carattere economico della popolazione è dato dalle cifre che seguono: Industriali, profess., esercenti Lavoranti, operai, coloni . . Persone- di servizio e di fatica Impiegati pubblici e privati . Possidenti e benestanti . . . Pensionati . '. . . . . . . Ministri di culto, militari . . Profess. mal definite o ignote Condii.ione sociale d l capo famiglia '(escluse le convivenze) su 100I miglie su 100 ,bttanti 14,7 35,6 15,8 14,1 5,8 5,0 · 1,9 ·7,1 100,- (1) Il Comune di Fi,:en;e e la sua popola;io,ne al I.O giugno 1.911; PP• 177 oon oarte e diaaP"ammi - Firenze, Tip. Barbera, 1912,
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