Critica Sociale - Anno XXII - n. 20 - 15 ottobre 1912
I , CRITICASOCIALÉ 309 ammettesse nel •proprio seno chi invoca dazii pro– tettori, spese militari,. imperia-lismo C'O•ioniale,a costo di guerre spaventose e cosi di seguito - esso neghe– rebbe se stesso. Questo -è ragionare diritto. Non rimane che un dubbio. L'espulsione era necessaria? Non bastava la sconfessi9ne, recisa, categorica? Ecco infatti una pro– testa fra cpmpagni, che si c·opre di firme: trovo, fra i prtlmi, Edoard-o Bernstein, W o.Jfango Heine, Leo_ Arons; i quali tutti ,dichiarano di non condividere J.e opinioni di Hi•l<lebrand, ma si appellano al prin– cipiQ pel quale la po,Jitica prati~ de.J socialismo deve informarsi al riclmoscimento scien.tifko della realtà. Si espelleranno anche i couipagni- che protestano? Sono legione. · FEDERICO VELLA. Al prossimo fascièolo: F. TOR.A. TI : Le iscrizioni elettorali dopo le ultime– istruzioni del 'Ooverno. Caro Turati, Non so perS'lladermi che voi nella mia oppos1z10ne all'-estremo ne·omalthu:sianismo non vedi,ate che un'in– consa'Pevole preoccupazione mistica, e all'id-eale pu– rezza fisica prematrimoniale, che io accetto dal. Mi– chels, non troviate .altro possibile· significato ehe nelle preoccupazi•oni utilitari-e dell'igiene e del'Ia resport'. sabmtà .. Las-ciate dunque che, accogliendo per primo il vo– stro invito a una viva discussione dell'argomento, ri– torni a chiarire il mio pensiero. E, .anzi tutto, una serie di -domande. Concedete che sia preferibile per tutti i nostri atti, elie possano ele– varsi ad un valore e ad un •signi,fi-cato morale, anzi che arrestarsi a quel.Jo puramente mate-riaJ.e? ohe• pos– sano collegarsi ad un sentimento alto e nobile, anzi che ri,spondere esclusivamente ad ù.nò stimolo fisico, ad un bisogno fisiologico? Concedete che in questa elevazione ad un più alto ,valore (,che non nega· 1'01>i– ginario bisogno fisico-, 'ma lo implica illuminamdolò di nuova luce) possa •consistere il passaggio delle .mo– stre azioni dalla animalità alla umanità? Facili concessioni vi chiedo, direte voi: Ma per l'atto sessuale queste oone-essioni implicano che si tend'<1, a considerarlo come subordinato moralmente all'esisten– za di un vero e reci}H-0co amore. Subordinato moral– mente, che è quanto dire capace di assurgere a _'1a– lo.re moralé soltanto quando •si verifichi quella con– dizione,_ che viene q1:1india costituire una ideale nor– ma etica per la r-elativa serie dei nostri atti. Ora,, questo non significa anéO'I'aaspiraziope ad una virtù seminaristica; nè significa che nella realtà della ".ita chi sia pure convinto della bellezza di quell'ideale sappia sempre tradurlo nella realtà. Significa s~m– plicemente che si abbia la consapevolezz.a della nor– ma eti-oa, 1a consapevol,ezza -che l'esercizio dell'atto fisico per ·il puro ed es-elusivo impulso fisico implica l'uso di una persona d'altro s·esso oome di semplice strumento, la negazione cioè del suo valore di perso– nalità o di• fine in sè, la sua conversione in mezzo. E tale consa,pevolezza, in qul!nto riguarda appunto una norma etica, significa a· sua volta lo sforzo della vo– lontà di avvicinarsi all'ideale, anche se non sia pos– sibile ad,eguado nella realtà, la teµdenz.a a conformare ad ,esso in misura sempre crescente _la nostra con– \:lotta •pNltica. Questo accade di ogni norma etica, la cui •consa– pevolezza non esclude l'imperfezione della nostra con– dotta e J.e più o meno frequenti infrazioni reali, ma· ·esige lo sforzo operoso e volonteroso di un perfezio- . namento progressivo. Questo accade anche per '!a nor– ma dei· rapporti sessuali. Ma a questo punto noi ci avviamo a passare di con– seguenza in conseguenza. Il vero amore, scrivevo nel · mio precedente articolo, essendo fusione armonica di pensieri, di sentimenti, di aspirazioni, intima unio– ne di cosci,enze, non può nè istantaneamente -cre,arsi nè improvvisamente dissolversi; tende invece ad oc– cupare tutta la vita. Ora, appunto per questa sua ten– d'enza, -esso, oltre che ver-so l'avvenire, si spinge an– che verso il passato. La fusione, ,alla qÙale· aspiriamo neil'amore, · deU.e due personç1.lità si sforza di esse!le sempre più completa; ma, per ,essere completa nel presente, non soltanto si protende verso )1 tempo fu– turo, ma tenta di giungere ad una a,ssimilazione re– e!1:iroc,~del tempo trasc_orso, ad una P,enetrazione vi– cendevole dei ricordi, dei sentimenti ,e de·i pensieri passati, che, in quanto. sopravvivono nella memoria, costituiscono pur-e un elemento nop. trascurabile del presente. Ora, la pr,eesistenza di un altro àmore - de– gno sempr,e del _massimo rispetto, ma che urta non– dimeno -contro la tend'enza psicologica ,che stiamo con– sid-erando; ~n quanto_ costituisce una specie di terri– torio straniero, destinato naturalmente a rimaner tale - è come un limite insuperabile a questa intima vi– cendevole unione; è, nella -sopravvivenza d-ei ricordi, come la pref,enza di un nemico, o per lo· meno di un estraneo, nel più intimo della nostra vita. L'amore ver-0 aspira quindi non soltanto ad essére l'ultimo, ma an– che ad essere il primo, perchè vuol ,essere di tutta la vita, E in questa aspirazione io credo sia una sorgente non estinguibile del desid-erio, oggi vivo solo• nell'uo– mo, della purezza fisica nell'altro componènte la cop pia, in quanto la purezza fisica, in linea generale (es-elusi i casi di violenza subìta), significa verginità · psfcol.ogka. La donna di solito non attribuisce im– portanza a.Jlà purità dell'uomo, in qùanto pensa che il precedente uso degli organi sessuali sia stato (come per .Jo più accade) soltanto un uso fisiologico, l'eser– cizio di un atto esoJ.usivrunente materiale. Ma allora risorge, per chi -consideri la questione, l'osservazione che più sopi'a facevamo: .che questo esercizio pura– m~pt~ fisico suppone uno strùmento, suppone ciqè che ùn'altra persona• sia stata adoperata come mezzo del bisogno in<lividt1ale; impli_ca, per parlare apertis vetbis - semprechè, s'intende, non inte·rv,enga l'uso dell'inganno - l'esistenza della prostituzione, che po– trebbe magari intendersi in un significato più ampio del concetto comune, che suppone la ricompensa in danaro. · Dunq~e, condarni.àndo quaJ.e virtù seminaristica· l'i– deale deJ.la .astinenza prematrimoniale, noi dovremmo disconoscer,e o quell'aspirazione psicologica al com– pleto reciproco possesso, che troverebbe ·un limite nella p·reesistenza di altro amore, o quell'esigenza al– l'universale rispetto della personalità, che nella esi– stenza della prostituzione trova il suo massimo disco– noscimento, Con questo però, guardiamo bene, io non ho par– lato se non <li.;.norma ideale: di una· norma cioè alla quale è bene che si cerchi da ognuno, quanto più sill. possibil•e, di avvicinarsi; ma non ho inteso affatto dis– conoscere (e l'ho già detto nel mio preced-ente arti'~ ..
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy