Critica Sociale - Anno XXII - n. 20 - 15 ottobre 1912
314 CRITICA SOCIALE Le categorie che si trovano in condizioni peggiori di iaffoHamento sono le più umili e le più rozze: edilizia, operai in genere, persone di servizio e di faÙca e girovaghe, costrette dalla scarsità del gua– dagno, a riunirsi in più famigli,e in una stessa abi– tazione (1). A questa stessa neoess·ità soggiaci.ano i 1-avoranti nell'industria del vestiario·, obbligati ad abi– tare nel centro della città, dove gli aJ.logg\ sono· cari. Vediamo ancora altre caratter.istiche della popola– zione nelle zone prescelte, e cioè l'analfabetismo, il luogo di nascita e la composizione deHa famiglia. Su100presenli Su .100 abil11li eranonati Numero da seianniin più medio Zone erano analfabeli deicom- statistiche in I nella I in I In I ali' ponenli Maschi femmineFirenze Provin. Toscana llalia Es1ero lafamiglia -- --- 1 j Centro 3,3 7,3 42 18 17 18 5 3,7 • Viali . 5,8 9,3 40 15 14 - 27 4 3,9 Z.Santa Croce 10,6 16,0 53 19 14 13 1 3,4 l Pigno~e . 12,0 15,6 65 24 6 5 - 4,3 3. Legnaia . 24,1 30,9 65 31 3 ' 1 -, I 4,6•<• · Bellosguardo 14,2 17,3 43 40 6 8 3 5,8 4 l Pian de' Giull. 15,0 12,4 47 32 7 8 5 46 • S.Margherita . 27,0 21,5 42 48 5 1 4 4,8 -- -- -- -- -- -- -- --- Comune 11,1 15,2 52 22. 11 13 2 4,0 l;a popolazione operaia industriale è prev,alente– mente fiorentina di nascita; quella agricola viene da– gli altri Comuni delk1 Provincia, mentre quella agiata cl-e!Centro• e dei Viali dà un'alta percentua.Je cli nati nelle altr-e provincie della Tosc:rna e d'Italia. Quanto all'analfabetismo, a mono a mano che si passa dalle zone signorili a quelle operaie e agricole, la per– centuale aumenta notevolmente. Anche aumenta la media dei componenti t:a fami– glia, che; in un certo senso, sta i-n Pappo,rto a,lle condizioni economiche della f.amiglia. Passando dal centro alJ.e z•one eccentriche del Co– mune dove abita la popo'lazione ·agricola, le medi,e sono queste: entro i limiti dell'antica linea daziaria 3,8 nei so•bbo,rghi adiacenti 4,2 nelle altre frazioni 4,7 L'e.J.enoo sopra riportalo· della media dei membri per famiglia nei varii gruppi pro.fessionali ci indica anche una certa correlazione tra il numero dei com– ponenti la f,!l,miglia-e,J.e condizi,oni di abitazione,; Co~i, i lavo-ranti nell'industria del vestiario, le p-ersone cli servizio e di fatica, e le professi,oni girovaghe, ohe abbiamo o,sservato a,ccàsermate e addensate, p,resen– tano le medi.,e più basse di membri della fiamigt.iia, mentre i coloni, che vivono ne!J.e· zone meno dense, presentano il massimo di componenti e costituiscooo il serbatoio della popolazione· deHa città. Un ultimo ,riliev,o sui dati d,e) Censimento, re1a– tivi aHa religione o, p 0 iuttosto, ane risposte: nes– suna religione. Sopra 100 abitanti, 3,7 di,chiararono -che non pro– f.essano alcuna r.eligione; 2,2 su 100 femmine ,e 5,1 su 100 maschi. · Se poniamo queste dichiarazioni in rapporto co.J- (1) Secondo le istruzioni ministeriali, un insieme di stanze od un'unica stanza, per essere qualificR.te abitazioni, debbono avere, su strada, andito, scala, 001·tile, ecc., un accesso in,Upendente 'da quello d'altri ambienti. · l',an,alfabetismo nelle categorie prof.essionali maschili, ,ec,co,che cosa ci risulta: Professanti Lavoranti nell'industr. della carta e nelle industrie tipo-litografiche Professionisti ed artisti . . . . Impiegati pubblici . . . . . . Fabbricanti oggetti di lusso Ferrovieri e tramvieri , . . . . Lavoranti nell'industr. metallurg. Impiegati privati . . . . . . Industriali e commercianti . . Lavoranti nell'ind. edilizia . . Professioni girovaghe . . . . · Persone di servizio e di fatica Opranti agricoli, ortolani. . Coloni . . . . nessuna Analfabeti religione 11,7 °lo 10,8 ,, 9,8 ,, 9,1 ,, 8,9 ,, 8,7 ,, 7,5 ,, 6,0 ,, 5,6 ,, 4,7 ,, 3,4 ,, 2,1 ,, 0,4 ,, 1,4 o,o 1,7 ,, 3,2 ,, 8,1 " 0,5 ,, ll,3 ,, 27;4 ,, 28,2 ,, 18~ ,, 25,'i ,, 25,2 ,, Per quanto modesto sia il valore di. questo dato del Censimento, il rapporto tra la pro-fessione di un cu!J'toreligioso ,é\'l'nnalfàbetismo balza troppo' evidehte daUe cifre per insistervi. A. SCHIAVI. -Mf llADHIA ,f HHA[[IANIAIO In. R MA6B VII. LaqusstionB d IIB · macchina trsbbiatrici. ( Oontt11uazio11e) (') La questione nei rapporti f amezzadri eb accianti. Nell'esaminare la quéstione nei rapporti fra mez– zadri e braccianti, dovremo necessariamente metterci allo st.esso punto di vista di coloro che intendiamo criticare: ammetteremo, cioè, che il problema avesse potuto impostarsi e risolversi in relazione ai soli braccianti e ai soli mezzadri, indipendentemente da ogni considerazione dei proprietari della terra. Del– l'errore insito in questa.· credenza abbiamo apposta parlato precedentemente. Fino al 1909, le trebbiatrici in Romagna appar– tenevano quasi esclusivamente a singoli in\iustriali, che ne cedevano l'uso ai proprietari ed ai eoloni sotto determinate condizioni di pagamento ed in re– gime di concorl"f)nza. Per comodità del proprietario e del colono il ·pagamento si faceva posticipato ed , in. nat1,1ra; ciqè mediante la cessio:ne, aJL'im.p11endi-. tore delle macchine, di una certa quantità del grano trebbiato: quantità tolta dalla massa del prodotto complessivo, prima della sua divisione fra padrone .. del podere ·e mezzadro. . . · Nel 1906-907, in seguifo ad una vivace agitazione fatta in comune oontro la classe padronale, i ·brac– cianti ed i mezzadri del Ravennate conquistarono notevpli vantaggi. I primi, fra l'altro, seguendo la linea di condotta che abbiamo criticata a suo tempo, ottennero dai mezzarl.ri - in compenso dell'aiuto 10110 prestato per il miglioramento del patto colonico - la totale · abolizione dello scambio delle opere anche nella trebbiatura. Col 1908 l'abolizione totale. · dello scambio delle opere nella ~rebbiatura avvenne anche nel Forlivese e nel basso e medio Cesenate : più in generale, in tµtte e sole quelle parti della ' Romagna, in cui il numero dei braccianti era. tale da permettere la completa sosti-tuzione del lavoro del mezzadro in tale operazione. ( 1) Veggasl Ot•Wca So6lale, 1812, n. 8, pas:, 186,
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