Critica Sociale - Anno XXII - n. 15 - 1 agosto 1912

CRITICA SOOIALE 233 mune sf)ntimento cli modernitìt, da una passione cli incivilimento diffuso, da una non retorica simpatia per tutto ciò che eleva il valore morale del maggior numero. Non importa sè questa disposizione del– l'animo si colori in alcuno della sua fede socialista, in altri di una elevata e generica idealità umanita– ria, o sia, in altri ancora, sopratutto, il portato di un concetto intèlligente delle esigenze dello sviluppo clolle industrie - quando, nel campo speciale del lavoro propostmii, questi diversi moventi, nonchè intralciarsi, convergano all'ottenimento deU'unico fine. La qual cos.a appunto è possibile per l'àmbito ben limitato e per la natura speciale dell'obiettivo; in -quanto la diffusa coltura - a differenza dei vasti e complessi p·rogrammi politici - può ancora costi– tuire una pregiudiziale comune ai partiti ed agli uo– mini sincùamente progressivi, a malgrado dei di– versi interessi di classe e degli antagonismi di ve– dute su tanti altri importanti problemi. E. a Milano, d'onde scriviamo, questa convergenza di intenti è di azione ha trovato' - per somma ven– tura - un provvido punto di partenza e una base ben salda sulla quale esplicarsi, nel terreno offerto ai volonterosi d'alla Società Umanitaria - questo magnifico laboratorio di studi, di iniziative e cli espe– rienze d'in'dole sociale e popolare - a cui nè il ca– rattere apolitico, nè il controllo del Comune e dello Stato, nè la collaborazione di. elementi di diversa origine e tendenza politica, hanno mai impedito di recàre, mercè l'opera divisa e concorde di tante va– lorose intelligenze specializzate nella tecnica dei va– rii rami della sua· attività, il più ri~co conforto di presidii d'ogni genere - pecuniarii, tecnici, morali - a quante iniziative proletarie sian volte alla di– fesa e all'elevamento delle condizioni del lavoro, e alla «intellettualizzazione» di cotesta difesa e di co– tésto elevamento. Nella natura e.nei programmi dell'Umanitaria non è di custodire in eterno sotto le materne sue ali gli istituti a cui dà. vita o di cui agevola la nascita; ma, una volta abbiano fatto, i muscoli, li lancia a cam– minare e reggersi da sè,. per passare, es.sa , a nuovi concepimenti ed esperimenti. E così fu dapprima con l'aiuto della Umanitaria che si rese possibile istituire quel Consorzio delle Biblioteche popolari - divenuto poi indipendente - che vigoreggiò con rapidità altrettanto inopinata quanto mirabile· e, dopo aver seminato la città ed il suburbio di altrettante « case del libro » onde la con– suetudine dell'utile lettura penetrò, si può .qire, in o'gni tugurio e in ogni soffitta; fu il nido d'onde ape.r– se l'ali - col battesimo del Congresso di Roma - la Federazione nazionale delle stesse Biblioteche, la cui opera di irradiazione e di bonifica intellettuale delle masse ha invaso, in pocji.i anni, tutte le pro- vincie d'Italia. · . · Anche, all'ombre amiche dell'Umanitaria, si an– nidò e prese a far l'ossa un Istituto di più vasta, se da principio meno co:inpatta, complessione; l' U– nione italiana della Educazione p..,lare; il cui in– tento iniziale essenziale - ad imitazione, in parte, delle classiche Ligues de l'Enseignement del Belgio e di Francia - è di stimolare, soccorrere, coordi– nare e integrare il Iavoro sbrancato e disperso delle tante iniziative, -che si tentano nelle varie regioni d'Italia, ai fini della scuola e della coltura popolare - al qual uopo pubblica e diffonde una Rivista spe– ciale, ricca: di notizie e di ammaestramenti, e èhe s'intitola appunta La Coltura ponolare; ma ,alla cui opera viene oggi ad imprimere un altissimo valore di opportunità, e quasi di necessità, la nuova legge scolastica Daneo-Credaro, alla soglia tuttora di sua laboriosa applicazione. La legge Daneo-Credaro, oltre ì notevoli stanzi::i– menti stabiliti e- l'impulso veramente ardito dato finalmente alla scuola, ha voluto aprir l'adito· a una poderosa organizzazione delle istituzioni ausiliarie cd integrative - di tutto quell'insieme di congegni e di opere pre- e post-scolastiche e concomitanti alfa scuola 1 che sole possono creare l'ambiente nel quale la scuola viva e non vegeti, e prepari l'alunno, e lo segua lavoratore adulto, e penetri nella casa e nell'.officina, e riviva nella strada e nel fondaco, e per mezzo dei figli educhi, i padri .e le madri, e con– forti le ore del riposo domenicale, e sia luce di vita, cli o_rganizzazione,. di liberazione intellettuale alla massa lavoratrice. Tutto questo, che nel progetto Daneo a mala pena si accennava, prende corpo e precisione e vigore nel testo definitivo della legge approvata. . L'organo centrale, propulsore e coordinatore, in ogni anche più piccolo Comune del Regno, di tutta questa auspicata « vita nuova » morale, ha nella leg– ge· il nome -:: che mal risponde alla cosa - di «patronàto scoiastico ». · Il patronato scolastico è a base composita, statale insieme e popolare, vario ed elastico a seconda de– gli elementi, delle forze, delle volontà loèali d'ogni Comun e .. Esso si federa pro•vtncialmente e nazional– men.te, sotto l'alta vigilaHta. della Provincia e dello Stato. · Esso è il nocciolo dell'azione locale per la coltura: è la cellula di un ganglio nazionale, destinato a spri– gionare la grande politica della coltura nazionale. La sprigionerà?· O si rattrappirà e raggrinzirà, come· un organo inutile, non adoperato, non vis– suto? --,-, È questo, a senso nostro, uno dei più in– teressanti e inquietanti interrogativi della presente ora ilalima. _ Il legislatore certo non si illuse di ·aver creato - con quattro articoli di legge - un organismo vivente di rinnovazione nazionale e sociale. Esso ha model– lato una forma, che chiede al paese il contenuto e la vita. Nè certo questo aere impregnato di fatuità imperialistica e guerraiola sembra il più propizio a che il paese se ne accorga e attenda con molto· zelo a cotesta nuova bisogna. Vi è tuttavia, 'del paese, una parte cospicua, che l'orgia nazionalista non seduce nè inebria : vi è il proletariatq e vi sono le sue organizzazioni. E, se la coltura popolare è interesse nazionale, sopnttutto è supremo interesse del proletariato. Mentre la bor– ghesia si esalta alla conquista del deserto, se il pro– letariato· italiano i"ntendesse veramente il momento che volge e il còmpito proprio, esso - cui giova oggi l'allargarsi imminente del suffragio - mire– rebbe a ben altra conquista : si preparerebbe a con– quistaFe, nel maggior numero possibile di Comuni d'Italia, il patronato scolastico. E sarebbe con ciò il vero e il maggior vìncitore! *** Ora, all'opera molteplice che s'incentra nei pa– fronati scolastici, l'Unione dell'Educazione popolare volge il suo ansioso pensiero. Alle mille incertezze, alle immense apatie latine, alle profonde incapacità, che fanno del nuovo istituto ancora un enigma, e lo stringono nel dilemma del principe di Danimarca : essere o non essere; l'Unione intende muovere in– contro, per dissiparle, per scuoterle, per eliminarle; per fornire, a chi voglia impugnarle, le armi della battaglia e della vittoria. · Per destare i dormienti, per incorare i dubi– tanti, per agguerrire gli inermi volonterosi, essa chiama a raccolta. Il proclama, che pubblichiamo più oltre, è il suo squillo di guerra. • L'intenda chi sa I FILIPPO TURATI.

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